Questa mattina, attorno alle 11, un alpinista che transitava sul vecchio sentiero che si diparte dalla canonica dopo aver percorso alcune decine di metri veniva richiamato da un forte boato. Ritornato sui suoi passi, si avvedeva del clamoroso crollo e avvisava i vigili del fuoco. L'intervento delle squadre di soccorso rilevava che, a 20 metri dalla casa del parroco, lungo il sentiero, era caduto un fronte di pietre, terra e alberi di 20mila metri cubi, colpendo peraltro una cisterna di Gpl interrata, per fortuna senza ulteriori conseguenze. I vigili del fuoco, intervenuti assieme ai carabinieri, mettevano in sicurezza la cisterna e provvedevano alla chiusura del sentiero. Al momento non pare in condizioni di pericolo il santuario, lì a non più di 50 m. dai massi caduti.
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Aggiornamento 3 dicembre
Dichiarazione del sindaco Marconi
Ovviamente quanto è avvenuto ci preoccupa molto, data la natura della roccia di cui è composta la Pietra di Bismantova. Siamo consapevoli da sempre della fragilità della rupe: ho avuto modo di confrontarmi anche con il Presidente del Parco, Fausto Giovanelli, per uno scambio di idee su come intervenire, ovviamente però attraverso opere leggere che preservino il patrimonio naturale rappresentato da questo simbolo dell’Appennino. Potrebbe essere utile in questo senso attivare una collaborazione con Università e studiosi per una verifica della tenuta complessiva della roccia, pur nella consapevolezza che fenomeni come quello di ieri rientrano in una condizione naturale della montagna. Nel frattempo questa mattina ho emesso una apposita ordinanza per la chiusura del sentiero interessato dal movimento franoso e di alcune vie ascensionali, così da permettere valutazioni ed eventuali disgaggi su rocce che risultino ancora instabili dopo il movimento franoso. Ci avvarremo della collaborazione di Cai, Soccorso Alpino ed associazioni ambientaliste – naturaliste che già in altre occasioni hanno avuto modo di intervenire sulla Pietra.
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Il sindaco in data odierna ha inviato la seguente lettera alla Regione, al Servizio di bacino, al Prefetto, al servizio provinciale difesa del suolo e alla Curia vescovile.
In relazione alla frana avvenuta in data 2/12/2012 alla Pietra di Bismantova, località eremo, si trasmette l’ordinanza n. 188 del 03/12/2012 e si richiede la Vostra cortese e urgente collaborazione per sopralluogo urgente finalizzato a concordare gli interventi da mettere in atto per il ripristino del sentiero e la messa in sicurezza dell’area nei pressi dell’Eremo. Siete pregati di contattare il responsabile del settore lavori pubblici, patrimonio e ambiente di questo Comune, Chiara Cantini.
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Ed ecco infine l'ordinanza emessa oggi sempre dal primo cittadino castelnovese.
IL SINDACO
VISTA la nota del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia in data 02/12/2012 (agli atti prot. n.16778 del 03/12/2012) con la quale si comunicava che:
- su segnalazione del 02/12/2012 la squadra operativa del comando interveniva per sopraluogo a seguito di frana presso l’Eremo della Pietra di Bismantova e riscontrava “presenza di un corpo di frana di circa 50 mt. da testa a piede, largo 20 mt., per uno spessore medio di 2 mt.: (si stima un volume di circa 2000 mc di pietre di notevoli dimensioni e terra). Il movimento franoso coinvolgeva un serbatoio interrato di gpl, a servizio dell’eremo, provocando una perdita di gas rapidamente intercettata.[…] L’intervento dei vigili del fuoco si concludeva con la delimitazione di tutta l’area coinvolta dal crollo o potenzialmente interessabile da cedimenti futuri. Si è quindi diffidato verbalmente il frate, don Cabassi Edoardo, a praticare l’area di cui sopra.”;
VISTO che la frana denota una situazione di pericolo riguardante il sentiero che porta alla “Ferrata degli Alpini” della Pietra di Bismantova, nel Comune di Castelnovo ne’ Monti;
VISTI gli articoli 50 e 54 del D.Lgs. 267/2000;
ORDINA
l’immediata chiusura e divieto di accesso delle seguenti aree:
- tratto di sentiero che porta alla “Ferrata degli Alpini” della Pietra di Bismantova, nel Comune di Castelnovo ne’ Monti, come meglio individuato nell’allegata planimetria;
- vie di arrampicata sportiva che partono o che attraversano il settore sovrastante l’area di frana in particolare dall’Eremo per 100 mt lineari in direzione nord-est, come segnalato sul luogo da apposita segnaletica.
L’Ufficio Tecnico Comunale è incaricato di apporre le chiusure ed i cartelli indicanti il divieto di accesso.
DISPONE
- Il Settore LLPP è incaricato dell’esecuzione del presente provvedimento;
- Il Settore/Servizio Polizia Municipale e le Forze di Polizia sono incaricate della vigilanza del presente provvedimento;
- La pubblicazione dell’ordinanza all’albo pretorio on line.
- La comunicazione del presente provvedimento a:
- Prefetto di Reggio Emilia;
- Comune di Castelnovo ne’ Monti, Settore Polizia Municipale;
- Comune di Castelnovo ne’ Monti, Settore Lavori Pubblici;
- Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti,
- Comando Stazione Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti,
- Distaccamento Polizia Stradale di Castelnovo ne’ Monti;
- Comando Stazione Corpo Forestale dello Stato di Castelnovo ne’ Monti;
- Distaccamento VVFF di Castelnovo ne’ Monti;
- Curia Vescovile di Reggio Emilia
AVVERTE
Contro la presente ordinanza è ammesso, nei 60 giorni dalla notifica, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio, ovvero in alternativa, entro 120 giorni, ricorso straordinario al Capo dello Stato.
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Osservando la prima foto si vede un cancello. Avendo frequentato il luogo più volte so che sull’anzidetto cancello c’è un cartello recante la dicitura “proprietà privata”. Ora mi chiedo: se all’escursionista fosse capitato qualcosa chi sarebbe stato responsabile? Al medesimo, introdottosi abusivamente in una proprietà privata, o alla parrocchia?
(Il Grillo Parlante)
Mi chiedo perché qualcuno debba essere responsabile…. La responsabilità esiste e il danno è risarcibile se è provocato con colpa, negligenza, imprudenza, imperizia o senza l’osservanza di norme.
(A.M.)
Sono campano e frequento una falesia (Lettere) che è in proprietà privata! Il proprietario è a conoscenza del fatto che noi arrampichiamo lì ma non se ne assume le responsabilità e chi ha chiodato è d’accordo! Però nel caso di Pietra di Bismantova la falesia non è in proprietà privata poichè solo dopo il cancello si entra in proprietà privata (almeno credo), in caso contrario se il proprietario ne è a conoscenza la colpa è sua ma se i climber se ne assumono le responsabilità ovviamente la colpa è loro!
(Marco Pastore)
Responsabilità a parte, io sono andato a vedere e la frana comincia poco dopo la proprietà privata, che è delimitata da il cancello da una parte e da una sbarra dall’altra!
(Boia)