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Un mese di lavoro nell’ospedale missionario di Fontem

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Un mese in Camerun, al lavoro presso l'ospedale della missione focolarina di Fontem, nelle foreste del centro del Camerun: a partire da sabato 1° novembre saranno i due medici Lorenzo Calabrese, chirurgo al Sant'Anna di Castelnovo Monti, e Eugenio Ferri, chirurgo all'ospedale di Piacenza, insieme al tecnico di laboratorio Franco Galluzzi, di Pesaro, specializzato in tecniche batteriche. Fondata negli anni '70 dai focolarini, chiamati per far fronte ad una mortalità infantile di oltre il 90%, la missione di Fontem presenta oggi, oltre all'ospedale, scuole e altre attività come laboratori e falegnameria.

"Noi andiamo in qualità di chirurghi - dice il dott. Calabrese - ma il nostro ideale e scopo è anche quello di creare attenzione attorno alla realtà in crescita di questa missione che ha bisogno di contributi anche per tante altre necessità". E infatti tra le varie iniziative tenutesi sia a Castelnuovo che a Piacenza (tra cui un concerto "for Africa" della Corale della Resurrezione a cui era presente anche don Vittorio Chiari) sono stati già raccolti 10.000 euro, che verranno impiegati per i vari progetti della missione.

Il dott. Ferri, che è già stato a Fontem nel '98, ci illustra la situazione in cui si troveranno a lavorare: "L'ospedale è discretamente fornito di attrezzature, tuttavia ci sono sempre nuove sfide. In passato è stata vinta la malattia del sonno e sono state arginate altre malattie infettive. Oggi vi è l'emergenza AIDS, e in particolare ci è stato chiesto un contributo per comprare il latte per i bambini nati da madri affette dalla malattia. Si tratta di una sfida anche tecnologica, in quanto la malattia stessa implica un costoso rinnovamento delle attrezzature dell'ospedale. La maggiore difficoltà sarà nell'adattarsi ad una situazione professionale in cui non ci saranno tutti i mezzi di cui abbiamo bisogno".

Quanto all'atteggiamento con cui la missione si pone in relazione con la realtà locale, Calabrese ricorda entusiasta che "fin dall'inizio vi è stata una condivisione di lavoro e di intenti con la locale popolazione Bangwa, indispensabile per la riuscita nel tempo dei progetti di ogni missione che si rispetti. La modernità di questa scelta, ovvero il coinvolgimento diretto degli abitanti del posto, non improntata al proselitismo ma forte soltanto dell'idealità del Vangelo vissuto, ha reso possibile la continuità e la stabilità del lavoro missionario e creato le basi di una solida comunità cristiana locale".

Molto significativo è l'incontro e l'integrazione culturale che si è verificato da quando la missione focolarina ha cominciato ad agire sul territorio: la popolazione locale, la tribù dei Bangwa, che era in gran parte animista è diventata col tempo cattolica, "ma per la forza dell'esempio, non per costrizione - afferma il dott. Ferri - e adesso c'è una fioritura di comunità impressionante... sono successe cose straordinarie in questo popolo che è venuto in contatto con la cultura cristiana". Il cammino di questi 30 anni di missione si è basato sull'amore scambievole, la vita del Vangelo portata nella vita di tutti i giorni con loro. Persino i capi tribù hanno imparato l'arte di amare, del fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a voi, abbandonando l'uso del potere per dominare, mettendosi piuttosto in prima persona al servizio della comunità.

Allo stesso tempo Calabrese non esita ad affermare che "sicuramente riceveremo molto più di quanto potremo dare. In questa missione troveremo una vera scuola di vita, riceveremo il frutto della loro esperienza di tutti questi anni: vivere il Vangelo concretamente, senza troppi fronzoli, ma con l'esempio".

Il ponte aperto verso il Camerun da questi tre amici professionisti, che hanno trovato nella missione un modo per realizzarsi mettendo la propria professionalità al servizio degli altri, non si chiude certo con questa esperienza. Intanto chiunque volesse contribuire può fare riferimento al conto corrente bancario 10546 (ABI 5188 CAB 66208) o quello postale 11426434, indicando nella causale "per Fontem, Progetto Africa". Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla parrocchia di Castelnovo Monti o alla nostra redazione, che rimarrà in contatto via e-mail con i tre amici, dandovi aggiornamenti sulla loro esperienza durante questo mese.