Riceviamo e pubblichiamo.
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L’on. Maino Marchi si è vantato di essersi impegnato in prima persona al fine di sbloccare i finanziamenti previsti dal governo a favore delle scuole, compreso l’istituto “Giorgio Gregori”di via Simonini a Casina. Quasi due milioni di euro per mettere in sicurezza gli edifici scolastici del reggiano che saranno destinati ai comuni di Reggio Emilia, Correggio, San Martino in Rio, Guastalla, Castellarano, Poviglio e, appunto, Casina.
Si è parlato anche di vittoria bipartisan che avrebbe premiato sia l’on. Emerenzio Barbieri che l’on. Maino Marchi.
Mi corre perciò l’obbligo di precisare che, per quanto riguarda la scuola di Casina, il sottoscritto e non altri ha richiesto all’ufficio tecnico del Comune montano la documentazione necessaria a predisporre la richiesta di finanziamento, successivamente consegnata a Roma al sen. Mario Mantovani, allora sottosegretario al ministero delle infrastrutture, un lavoro che si è prolungato per oltre un anno, al fine di ottenere l’inserimento dell’istituto di Casina nel programma di finanziamento destinato alla messa in sicurezza delle scuole. Uno stanziamento di 150.000 euro, documentato nella risoluzione, dell’agosto 2011, presentata dal Pdl nelle commissioni parlamentari V e VII (allegato pag. 27).
Il primo stralcio del 2009 era di 350 milioni di euro, di cui 21 milioni sono stati destinati all’Emilia-Romagna. Sempre in continuità con l’azione del sen. Mantovani, concordata fra Mit, Miur e Protezione civile, è stata prevista una seconda tranche di finanziamenti destinata già dall’allora governo Berlusconi e ancora ferma al Cipe fino a pochi giorni fa. Una terza parte dei finanziamenti predisposti dallo stesso governo Berlusconi è stata destinata nel 2010 alla ricostruzione delle scuole dell’Abruzzo colpite dal terremoto, per oltre 200 milioni di euro: interventi e ricostruzioni immediate, esempio di operatività che anche l’attuale governo dovrebbe prendere a modello nei confronti dell’Emilia terremotata.
Queste precisazioni mi sono sembrate necessarie non per vanto personale ma per amore della verità.
(Fabio Filippi)