Home Cronaca “Ristabiliamo il buon senso: precedenza a Modena nel nome della nuova provincia”

“Ristabiliamo il buon senso: precedenza a Modena nel nome della nuova provincia”

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(Foto da modenatoday.it)

“Bene l’accorpamento delle province. Male l’inventarsi di improbabili nomi per il nuovo ente. Leggendo il documento uscito dal Cal (il Consiglio delle auonomie locali, ndr) si scopre che le nuove province si chiameranno di ‘Reggio Emilia e Modena’ e ‘Piacenza e Parma’. Una scelta che non ha alcuna ragione e che cozza contro qualsiasi normale logica. C’è però da chiedersi come mai chi rappresentava Modena a quel tavolo abbia dato il via libera a questa strana invenzione. Modena poteva rimanere da sola, come ha fatto Ferrara, ma ha giustamente deciso di accettare la fusione con Reggio Emilia che non aveva i parametri per essere provincia. Parma poteva fare altrettanto ma ha deciso di stare insieme a Piacenza. Modena è più grande di Reggio Emilia e viene prima anche in ordine alfabetico, senza considerare gli aspetti di carattere storico. Lo stesso ragionamento vale per Parma. Quindi ok per l'accorpamento ma bisogna modificare la dicitura dei nuovi enti ristabilendo la normalità che prevede la provincia di 'Parma e Piacenza' e di 'Modena e Reggio Emilia'. Per questo motivo ho presentato degli emendamenti in tal senso che che saranno discussi prima di deliberare i nomi delle nuove province".

Così il consigliere regionale Andrea Leoni nel corso della seduta della commissione regionale dove c’è stata l’informativa sul riordino degli ambiti territoriali delle province in vista dell’Assemblea legislativa che entro il mese dovrà dare il via libera al nuovo ordinamento territoriale delle province dell’Emilia-Romagna.

 

13 COMMENTS

  1. Io andrei oltre. Chiamerei il nuovo ente Provincia di Modena-Sassuolo-Carpi-Pavullo. Eliminerei il vescovo di Reggio, che – guarda la coincidenza – è attualmente in via di successione, e lo nominerei ausiliare dell’arci(arci)vescovo canarino. Smonterei e ricostruirei Rossena e Canossa in riva al Dragone. Cambierei i colori sociali della Reggiana. L’università? Via tutto. Prefettura idem. Ecc. ecc. Penso ai quattro gatti che abitano a Miscoso e ai chilometri che dovranno sciropparsi per raggiungere il nuovo capoluogo provinciale… Bah. Mi pare sempre più una “montata” (da Monti, che ne fatte di migliori). Si poteva e doveva piuttosto evitare il moltiplicarsi di enti avvenuto negli ultimi decenni, quando ne sono sorti in gran numero di inventati e surreali (Verbano-Cusio-Ossola, Barletta-Andria-Trani, Fermo, Ogliastra… probabilmente molti non sanno neppure cosa sono). Prima l’allegra estate delle formiche e poi, dovendo stringere i cordoni, si esagera in senso opposto tagliando anche territori storici. Al di là dei campanilismi e al netto, ora, che fosse opportuno o meno mantenere questi enti (che comunque sono previsti in Costituzione), Reggio ha senza dubbio tutti i requisiti per rimanere quel che è: una provincia con tutti i crismi. Mancherebbero solo pochi km quadrati da un limite fissato da una legge certamente perfettibile, cosa che sa un po’ – un po’ tanto – di beffa, rimanendo fermo che oltrepassa in scioltezza il dato di popolazione, superiore anche a Parma. L’operazione di “riordino” in corso, poi, mi piacerebbe fosse supportata da qualche cifra. Cioè, quanto precisamente si risparmierà? Impressione mia è che tutto questo non reggerebbe a lungo. Il buon senso di cui parla Leoni mi pare si sia smarrito “a monte”. Ora è gara a piantare paletti come i bambini: “Prima io! No, io”… Uno spettacolo davvero deprimente.

    (cf)

  2. Perchè non “delocalizziamo”? Facciamo delle province alternate e alternative: Piacenza con Reggio e Parma con Modena. Si è fatto coi trasporti pubblici con Seta, che raggruppa Modena, Reggio e Piacenza, “saltando” Parma. Si è fatto con Iren, con Reggio, Parma e Piacenza, e poi Genova e Torino. Senza alcun criterio di continuità territoriale. Tanto, di “porcate” ormai ne sono state fatte talmente tante, nel nostro Paese, che una in più… Anzi, se non sono così non le vogliamo proprio. E dì che i cuginastri che stanno oltre l’Enza e oltre Dolo e Secchia se la spoccino tra loro e le loro supposte “grandeur”.

    (Morepapi)

  3. Comunque andrà a finire sarà una “sconfitta per tutti noi”. Non credo si abbatteranno o ridurranno i costi per la gestione di una provincia anzichè due, ma piuttosto si aumenterà la complessità nel gestire l’ordinario ed i servizi minimi indispensabili verranno meno. Vi faccio un piccolo esempio (e qui mi rivolgo alla nostra presidente provinciale Sig.ra Masini, dalla quale gradirei un commento): se vi capita di percorrere la strada provinciale che da Collagna porta a Cinquecerri e Vaglie, vi troverete a dover “lottare” con buche, crepe, dossi, ecc., specialmente da Collagna sino al ponte Secchia; credo di non aver mai visto una strada così maltenuta, o meglio mai manutenuta, e siamo al limite del lecito, vista la pericolosità della stessa. Credo non sia sempre e solo un problema di quantità di soldi, ma come questi vengono gestiti e spesi, per il bene comune. Riflettiamo quindi sulla possibilità di accorpare le DUE Provincie, poichè non credo che Modena voglia interessarsi alle nostre strade sconnesse e pericolose.
    Saluti.

    (Enrico 60, Collagna)

    • Firma - Enrico60-Collagna
  4. Io davvero fatico a capire dove sia la polemica, perché si vogliono fare polemiche ovunque? Perché nel 2012 c’è ancora il campanilismo? Ma perché?
    Io sono contento di andare con Modena, ad esempio, è una provincia ricca e che con questa fusione farà nascere una delle province più grandi e potenti in Europa. Pensate al comparto ceramico, al comparto meccanico, al comparto alimentare e guardate a quanti traguardi possiamo raggiungere con loro. Perché siete così restii? Io da reggiano DOC mi vergogno della mia amministrazione dato che svalicando il ponte di Cerredolo si hanno ad esempio strade migliori e una politica molto più attenta al territorio e alle imprese. Faccio un bel plauso alla politica modenese, alle istituzioni e alla società civile. Prendiamo esempio dall’università di Modena e Reggio Emilia (sono uno studente di questa università): è possibile che in ogni fusione ci debba essere la discussione di chi si prenda più fondi e di chi sia migliore in questo o quello? Perché non è possibile ragionare insieme? UNIMORE è un bell’esempio di una collaborazione tra due città che insieme hanno dato vita a un ottimo soggetto educativo che dal 2007 è tra le prime 3 università pubbliche in Italia. Basta campanilismo, ci separa soltanto il fiume Secchia, guardiamo avanti per piacere perché le sfide che l’Italia, l’Emilia e tutti noi abbiamo davanti sono molto più grosse che una semplice unione provinciale.

    (Luca Malvolti)

    • Firma - LucaMalvolti
  5. Ma queste benedette (o maledette) nuove province quando entreranno a far parte della nuova “carta geografica”? Cosa c’è ancora da decidere che non ho capito? A me questo accorpamento NON PIACE, per 200 Km quadrati non possiamo più essere provincia? E’ ridicolo!, magari noi che abbiamo tante risorse interne migliori che la provincia che “ci adotta”? Noi città del tricolore? Quello che temo è che neanche l’accorpamento serva per salvare la povera Italia, se continuamo ad avere dei politici che continuano a portare via capitali di tutti e non sono mai puniti! Secondo me dopo l’unione continueremo ad essere considerati i figliastri della situazione,quindi non tanto benvoluti, o è solo una mia idea?

    (Mariapia Corsi)

  6. …ma pensa te se un consigliere regionale (che è un legislatore eh?, mica ‘na persona qualunque) deve occuparsi del nome di una provincia; vabbè, “nomen omen” si dirà, epperò… il prof. Monti ha dunque ragione da vendere nel sostenere che alle Regioni è utile togliere un po’ di potere “riportandolo” a Roma. I consiglieri regionali godono di potestà legislativa, hanno a disposizione mezzi e risporse finanziarie (in generale un po’ troppe?) che potrebbero impiegare per compiere studi e ricerche finalizzate a progettare ciò che serve ai cittadini e alle loro comunità. Si guardi alla sostanza del piano di riordino, in termini di efficienze dei servizi e di convenienze reciproche dei territori, di opportunità di lavoro, crescita e promozione dell’economia, progettando insieme alla gente le comunità del futuro che di tutto hanno bisogno tranne che di sigle, prima una poi l’altra e/o viceversa. Non c’é che dire: se così, purtroppo, le nuove Province non nascono proprio sotto i migliori auspici. Se in un mondo globalizzato il legislatore non vede oltre il nome dell’Ente, beh… E dire che compito precipuo della Politica sarebbe proprio quello di saper proporre ai cittadini, di oggi e di domani, prospettive concrete di miglioramento della qualità della vita. Ahimé…

    (R.L.)

    • Firma - R.L.
  7. Io la chiamerei Provincia di Reggio-Modena. suona meglio!!!!! Siamo caduti nel ridicolo! Se il problema è il nome, allora chiamiamola provincia” EMILIA SUD”.
    Io comunque spero sempre in una grande EMILIA.

    (Luca Cagnoli)

    • Firma - LucaCagnoli
  8. Andrea Leoni farà degli emendamenti? Ma non ha null’altro da fare? Ripeto, il nome è l’ultimo dei problemi! Già abbiamo lo scempio del Parmigiano Reggiano (nato a Bibbiano, provincia di Reggio) e diventato Parmigiano! Cosa dobbiamo fare noi di Reggio, SPARIRE?

    (Luca Cagnoli)

    • Firma - LucaCagnoli
  9. Ma perchè non sono state abolite le regioni anzichè le province? Confrontate quanto prende un consigliere provinciale e quanto un consigliere regionale e capirete presto che se si voleva veramente risparmiare un po’ di soldini pubblici è lì che bisognava intervenire…

    (PE)

    • Firma - PE
  10. Anch’io da mesi mi domando perchè a fronte all’eccesso della spesa pubblica corrente si sia pensato di eliminare le province, specialmente quelle che esistevano già dal 1861, anzichè eliminare la pleonastica invenzione amministrativa delle regioni di più di cento anni dopo, cioè del 1970.
    Tra l’altro sono veramente curioso di conoscere il risultato di questi costi: cercherò di informarmi. La mancanza della nostra provincia mancherà a molti, anche se qualcuno penserà il contrario in questo momento, ma di sicuro nessuno sentirebbe invece la mancanza della regione, così come ne avverte ben poco l’utilità: solo una macchina di potere troppo distante, che introduce complicazioni normative e procedurali, che ha introdotto una sua quota enorme di spesa corrente, che si configura come solo una ulteriore capitale.

    (Marco)

    • Firma - marco
  11. Bravo Marco, condivido il tuo pensiero, la Provincia potrebbe occuparsi “più da vicino” dei problemi reali della gente. Le Regioni sono diventate un pozzo senza fine ed oramai in balia di scandali e magna, magna… Ma cosa danno a noi cittadini le Regioni? Riflettiamo gente, riflettiamo…

    (Enrico60 – Collagna)

    • Firma - Enrico60-Collagna