Home Cronaca Riflessi in Provincia della vicenda del “Lodo Alfano” bocciato

Riflessi in Provincia della vicenda del “Lodo Alfano” bocciato

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Due ordini del giorno sono stati presentati, in Provincia, sulle reazioni che sono seguite alla dichiarazione di incostituzionalità del "Lodo Alfano". Il capogruppo di Rifondazione comunista Alberto Ferrigno ha presentato un documento nel quale chiede al Consiglio provinciale di esprimere "solidarietà al presidente della Repubblica e ai giudici della Corte costituzionale, vittime di attacchi vergognosi e senza precedenti" e di rinnovare "al capo dello Stato tutta la stima e fiducia nel suo ruolo di garante della Carta costituzionale".

Il capogruppo Ferrigno, nel documento afferma anche che "alla Corte va il plauso di tutti i sinceri democratici del nostro Paese che hanno bocciato senz'appello una legge vergognosa e illegittima che voleva cercare di salvare la faccia e le fortune costruite sul malaffare del nostro premier e di tutti gli altri potenti che pensano di poter essere e comportarsi impunemente da corruttori e mafiosi come fa Berlusconi".

Il capogruppo dell'Udc Mario Poli nel suo documento chiede al Consiglio provinciale "di fronte alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a commento della sentenza emessa dalla Corte costituzionale sul cosiddetto Lodo Alfano, dichiarato incostituzionale", di esprimere "piena e convinta solidarietà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fedele e apprezzato interprete del ruolo di garante della Costituzione, fatto oggetto di inaccettabili e fuorvianti critiche da parte del capo di Governo", di "riconfermare fiducia nella autonomia e nella sapienza giuridica dell'intera Corte costituzionale", di "riconoscere tuttora essenziale per la salvaguardia della democrazia italiana la ripartizione dei poteri previsti dalla Costituzione italiana: legislativo, esecutivo, giudiziario".

Nell'ordine del giorno il capogruppo Poli rivolge inoltre un invito "ai cittadini tutti al doveroso rispetto delle sentenze della magistratura", auspicando infine che "nell'immediato futuro vengano evitate da qualsiasi parte insensate forzature politiche o elettorali che aprirebbero gravi contrasti fra le istituzioni democratiche in un momento in cui il Paese ha più che mai bisogno di unitarietà costituzionale, di coesione sociale, di dialogo politico per fronteggiare una dura crisi economica che colpisce milioni di italiani".