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Viabilità / Qualche notizia positiva che riguarda la povera statale 63

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Questa mattina in Municipio a Castelnovo ne' Monti si è svolto un incontro a cui hanno partecipato la presidente della Comunità montana e sindaco di Vetto Sara Garofani, il sindaco di Castelnovo e vicepresidente della Comunità montana Gian Luca Marconi, il sindaco di Carpineti Nilde Montemerli, il direttore regionale Anas dell'Emilia-Romagna ing. Vincenzo Orlando e l’ing. Barbara Lodi, responsabile Anas per le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

L’incontro era stato chiesto dagli amministratori locali per fare il punto sui problemi relativi alla statale 63 e ne sono emerse alcune notizie positive. I responsabili Anas hanno infatti annunciato che sono stati appaltati ed anche già consegnati i lavori di manutenzione straordinaria per la cifra complessiva di 1 milione e 550mila euro nel tratto tra Vezzano ed il passo del Cerreto. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata la ditta Pozzi di Grosseto, che inizierà materialmente gli interventi lunedì 12 ottobre: riguarderanno in particolare la sistemazione del tratto Bettola–Bocco, con il ripristino dei muri danneggiati nel tratto lungo il Crostolo; la sistemazione del ponticello all’ingresso del Bocco; tutti i tratti che presentano lesioni attualmente segnalate dalle reti arancioni; i tombini idraulici per il deflusso delle acque. Inoltre si interverrà a Felina in un punto spesso soggetto a frane, in prossimità del bivio per Villa Minozzo, e a Castelnovo ne' Monti all’uscita dall’abitato in direzione Tavernelle, franata pochi mesi fa e oggetto di un intervento minimo di ripristino del transito, dove ora il manto stradale sarà completamente rifatto.

Poi verso il passo del Cerreto si interverrà per consolidare il ponte sul rio Biola e sistemare una serie di muri, “gabbioni” e reti paramassi. Infine sono previste la messa in sicurezza urgente e la riparazione dei muri di contenimento nel punto della cosiddetta curva del Boaro, tra Castelnovo e Felina, e dei ponti–strettoia tra Felina e Ca' del Merlo. Questi ultimi interventi rientrano anche in un più ampio progetto, denominato “Punti neri”, per un importo di 12 milioni di euro, che vedrà il completo rifacimento dei due ponti–strettoia (a Pignedolo e Ardaceda). Il progetto è in via di ultimazione da parte della Provincia ed i tecnici Anas hanno rassicurato che se tutti i permessi saranno pronti in tempi rapidi i lavori potranno essere appaltati entro l’estate 2010.

Oltre ai due ponti in tale importo si comprende anche il rifacimento dello svincolo per Villa Minozzo e la rettifica definitiva della curva del Boaro. Infine ancora i responsabili dell’ente stradale hanno dato la disponibilità ad intervenire rapidamente per le necessità di manutenzione ordinaria in base alle segnalazioni che perverranno dagli enti locali, grazie all’istituzione di un nuovo centro di pronto intervento.

Affermano i tre sindaci che hanno partecipato all’incontro: “Siamo soddisfatti per questi lavori che finalmente partono concretamente nei prossimi giorni: ricordiamo che al di là delle disquisizioni 'letterarie' su progetti improvvisati emerse in questi giorni, questi sono fatti concreti sui quali siamo al lavoro da settimane per arrivare alla fase operativa. Gli interventi di manutenzione straordinaria, altri di manutenzione ordinaria come la sostituzione di numerosi guardrail danneggiati, il progetto 'Punti neri', la variante del Ponte Rosso che sarà finanziata completamente dagli enti locali (Provincia e Comune di Castelnovo), la Bocco-Canala che sembra finalmente prossima a partire, sono una risposta concreta alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini che hanno nella statale 63 l’asse portante della montagna”.

14 COMMENTS

  1. Sì, però…
    …ciò accade sempre dopo che si protesta e si costituiscono comitati e la popolazione non ci molla… Bisognerebbe agire quando vi è necessità, non quando le condizioni sono di tale evidente degrado e anche pericolo. Ma tant’è… le cose (non) funzionano così… E alla fine bisogna anche ringraziare che non va peggio…

    (Commento firmato)

  2. E il crinale?
    E cosa succede dal ponte della Biola verso il passo del Cerreto? In particolare nel tratto riaperto a seguito degli smottamenti in località Piagneto? Mi sbaglio o esisteva un pericolo a monte (circa 15-20 anni fa)?
    Comunque buona notizia per la montagna, speriamo presto ne arrivino altre, ad esempio per illuminare decentemente le gallerie esistenti, buie e pericolose.
    Mi chiedo, ma i sindaci del crinale non avevano nulla da chiedere ai responsabili dell’Anas? Forse no.

    (Fabio Leoncelli)


  3. …ok, gli interventi per mettere in sicurezza la SS 63 sono necessari su quasi tutto il tratto montano… Poi andiamo a spendere milioni di euro per fare una galleria “sotto” al Bocco che non elimina nessun problema, anzi… Il tracciato non elimina le curve che arrivano fino alla Vecchia… E allora dov’è il miglioramento? Si toglie il comodo passaggio dal Bocco? Il tratto successivo, pieno di curve non propriamente comode, non consente un passaggio agevole soprattutto nel caso di mezzi pesanti e mezzi pubblici di trasporto… Forse sarebbe meglio valutare meglio come spendere questi soldi!

    (Andrea)

  4. Progetto punti neri… mi vien da ridere
    Una goccia nel mare è sempre una goccia nel mare. Ma i montanari debbono tacere quando i sindaci dicono che la goccia nel mare e una cosa importante? I sindaci e la presidente della Comunità montana, che girano il mondo, sanno distinguere tra una viabilità normale e una carraia che resterà tale anche dopo i lavori di aggiustamento viario? L’ideologia li rende ciechi a tal punto da far apparire nuova anche una scarpa bucata.
    Cari sindaci, parlate di viabilità per lo sviluppo della montagna e forse tra dieci anni avremo una parte di sviluppo decentrato anche nel territorio montano. In montagna dicono: “Ma cosa agvot far, inga riven mia”…

    (Giano bifronte)

  5. C’è poco da dire
    Qui non si fa politica, ma spero che i cittadini della montagna alle prossime votazioni vi facciano capire alcune cose, come per esempio come smetterla di prendere per i fondelli i montanari. La statale 63 non sarà mai una strada a scorrimento veloce che permetta la speranza di sviluppo nelle nostre montagne; è solo la passeggiata per i politici di Castelnovo ne’ Monti.

    (Luciano Franchini)


  6. Non si fa niente per la SS 63 e tutti si lamentano; finalmente si muove qualcosa, c’è fermento attorno al tema, e tutti si lamentano lo stesso. Comincio a pensare che il problema della montagna non sia la viabilità, lo spopolamento, o chissà cosa, ma siano i montanari…

    (Commento firmato)


  7. Signor Franchini, Signor Giano, le elezioni si sono appena svolte e sicuramente conoscerete i risultati. Non si può fare sempre demagogia con becere strumentalizzazioni. Non va mai bene nulla. Basta con Castelnovo ne’ Monti che svolge funzioni fondamentali e dà servizi a tutta la montagna.

    (Paolo Nasi)

  8. SS 63 strada storico-turistica
    Molti, me compreso, reputano che la 63 sia una strada storico-turistica, ed è vero. Percorrendola,infatti si possono toccare tutti i paesi che a margine di essa nel tempo sono sorti ed ammirare i meravigliosi panorami che la montagne offre al visitatore che ha molto tempo a disposizione. Chi però si deve recare al lavoro o tornare a casa ha bisogno di una strada a scorrimento veloce e non può trovarla nella SS63 anche se sistemata e rattoppata. Chi di dovere abbia il coraggio di volgere l’attenzione altrove, e non obbedisca ai campanilismi castelnovesi che girando girando porteranno la montagna allo spopolamento. La Pianello-Giarola è la strada a scorrimento indicata dai veri montanari, ed allora si ascoltino costoro, si risparmierebbero soldi e tempo e si vedrebbe la montagna servita da una via piuttosto agevole e veloce.

    (Bruno Tozzi consigliere di Busana)

  9. Polemica per la polemica?
    È polemica se non si fa nulla..è polemica se si fa qualcosa ..è..polemica x la polemica…E contro chi poi? I soldi per la 63 sono stanziati dal parlamento,destinati dal governo,gestiti dall Anas.Tutti e tre hanno sede a Roma …e dei responsabili a tutti noti..e non sono locali..Non è così ?
    commento firmato

  10. non considerare
    Non vale la pena nemmeno considerare chi si scaglia contro la statale 63 nella speranza di vedere la realizzazione di altre opere faraoniche tipo Valsecchia. Le strade servono soprattutto a collegare paesi e guarda caso i maggiori paesi sono lungo la 63. Oltre a questo non sopporto chi se la prende con i politici locali che eroicamente tentano di supplire alle mancanze dello stato con alcune opere(Ponterosso, ecc…), visto che di strada statale trattasi.
    Buon senso per tutti e tanti saluti
    Massimo Romei

  11. Problemi & soluzioni…
    Esiste un problema enorme riguardo la S.S. 63? Nasce un Comitato e sui giornali appare la foto dell’amico Malvolti… Poi, ecco che la situazione, come per magia si sblocca e si fissa il calendario di inizio lavori… Meglio allora mettere la foto di Marconi, Montemerli & Garofani, senza neppure menzionare Malvolti e il Comitato S.S. 63! Questo ho notato sui quotidiani di ieri e di questo, mi sono lamentato con alcuni giornalisti a col Direttore de L’Informazione.

    (Umberto Gianferrari)

  12. Non è malafede, è incapacità dei sindaci della montagna di progettare il futuro
    Carissimo Nasi, la mia non è malafede, è la consapevolezza che persone incapaci in posti di responsabilità possano solo produrre guai. Questa regola vale anche per chi è stato eletto alle ultime elezioni amministrative. Basterebbe guardarsi attorno e riscontrare quanti sono i montanari impegnati in posti di responsabilità fuori dalla montagna. Sono tanti; esiste un patrimonio di conoscenze e professionalità immenso a cui bisognerebbe fare riferimento. La montagna è rimasta luogo dove politici mediocri galleggiano nel mare della mediocrità politica. La progettualita non è più di casa, la rassegnazione diventa il modus vivendi anche per chi fa politica dentro le istituzioni. Il protagonismo e l’assunzione di responsabilita accompagnata da una separazione tra ruolo delle istituzioni e ruolo del partito è cosa ben lontana e da venire. Siamo in una zona bulgara dove chi ha la maggioranza vince e governa senza alcuna capacità di ascolto. A tal proposito basta recuperare il termine opere faraoniche adottato da alcuni sindaci per cassare la progettualità per una viabilità di valle lungo il Secchia. Le opere faraoniche esistenti sono lì dopo millenni e sono un pregio per l’umanità. Magari il nostro territorio potesse averne almeno una. La SS 63 dopo Collagna ha bisogno di una grande opera se vuole restare struttura di collegamento viario tra l’Emilia e la Toscana e superare l’inverno. Ebbene, chiediamoci perchè il sindaco di Collagna tace e si mette in coda a chi non vuole parlare di una viabilità buona per tutta la montagna. Il giorno in cui i sindaci della montagna, crinale in testa, con la fascia tricolore si metteranno alla testa di una grande manifestazione sulla viabilità e il lavoro forse avremo fatto un passo in avanti a favore degli interessi di chi in montagna vive e vuole tornare a vivere. Voglio solo precisare che non appartengo al gruppo che applica la regola o il detto “aspetta che ti passa”.

    (Giano bifronte)

  13. SS 63, dove? Ma è strada statale o mulattiera del crinale?
    Vivo da parecchi anni per lavoro in provincia di Genova riviera di levante e mi reco parecchie volte all’anno dai genitori che vivono nel comune di Ligonchio. Percorro in gran parte la SS 63 che va da Aulla, se non erro, sino a Guastalla. Si, è vero che si sono fatte varianti, anzi qualcuna incompleta nel comune di Fivizzano, ma per il resto è tutto un degrado: cantoniere abbandonate e decadenti, buche nell’asfalto, cunette che non esistono, muretti caduti o franati e mai ripristinati, erba o alberi che invadono la sede stradale. I cartelli segnaletici? Meglio metterci una pietra sopra. Guard-rail? Dove esistono sono in precarie condizioni e dove servono ci sono i paletti (di plastica) con rete arancione e, a volte, la strada è tanto stretta che due auto non passano, figurarsi camion e bus (comuni di Fivizzano-Collagna-Busana). Questa statale non solo ha bisogno di manutenzione ma anche di essere rifatta completamente con la variante che se n’è sempre parlato da oltre 50 anni e quando succede, come la frana del ponte Biola, risaltano fuori gli scheletri, sinceramente rimpiango, essendo figlio di un ex, i cantonieri: allora le strade erano in ordine e percorribili e non vi erano erba, muretti caduti; cunette e tombini che funzionavano, le pietre cadute subito tolte dall’asfalto; le frane, la stessa cosa, venivano rimosse subito senza mettere segnaletica che dura dei mesi.
    Concludo dicendo solo una cosa: che commenti ne ho sentiti tanti perchè la SS 63 è una vera risorsa turistica e non per l’Appennino e un’arteria preziosa per raggiungere la Toscana e la Liguria; allora perchè i sindaci e i vari presidenti dei comitati, parchi, ecc. non si riuniscono e non vanno a protestare presso le regioni e Anas dell’Emilia Romagna, della Toscana o chiedere un incontro con il ministro delle infrastutture per risolvere il tutto? Ma è così tanto difficile fare i fatti oppure è piu facile scrivere sui quotidiani o qui? Ma ohibò…

    (Erio Benassi)