La presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini e il presidente del Consiglio provinciale Gianluca Chierici hanno trasmesso al presidente della Regione Vasco Errani e, per conoscenza, al premier Mario Monti l'ordine del giorno votato dal Consiglio provinciale che auspica la creazione della Provincia "Emilia". Di seguito e in allegato il testo della lettera di accompagnamento e dell'ordine del giorno.
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Gent.mo Presidente,
inviamo copia dell’ordine del giorno approvato in Consiglio provinciale il 30 luglio 2012 per la costituzione di Emilia. Tale decisione scaturisce dalla nostra volontà di stare all'interno del riordino del sistema province con una visione europea la quale, aggiungendo valore alle nuove aggregazioni, migliori il modello di governo, superando le inefficienze e le sovrapposizioni che si sono sedimentate negli anni. Si potrà dare vita a nuove dimensioni funzionali ed amministrative, che moltiplicheranno i valori attuali dei territori rafforzando i sistemi locali e nazionali, se si seguiranno i parametri di classificazione usati dalla UE per definire le gerarchie dei territori ed i programmi (es. ESPON) tesi a favorire nuove collaborazioni ed aumentare il potenziale competitivo.
E' stato fatto in altri Paesi con ottimi risultati.
Come Provincia di Reggio Emilia abbiamo proposto nel 2009 e approvato nel 2010, con il nostro Piano territoriale di coordinamento, tale visione ed oggi siamo pronti al cambiamento. Non saremo invece disponibili ad essere annullati nella nostra identità e nel nostro valore - terza provincia dell’Emilia-Romagna per Pil ed abitanti - in accorpamenti che creino nuove forme di sudditanza ed in definitiva diventino difficilissimi da gestire, perché penalizzanti per alcuni e premianti per altri, senza considerare storie e culture dalle quali non si può invece prescindere.
Riteniamo che l'aggregazione di aree omogenee tra province contigue, secondo i programmi europei più avanzati, potrebbe riguardare tutto il territorio italiano, cui dare rinnovato impulso.
Ringraziamo per l'attenzione e salutiamo cordialmente.
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Intervento di Mario Poli
Nel Consiglio straordinario provinciale, la Presidente Sonia Masini ha presentato la proposta di una provincia unica tra Reggio, Modena, Parma e Piacenza; proposta alla quale ho votato contro con forza perché annullerebbe la peculiarità storica di ciascuna provincia (addio reggianità!) e perché questa “Provincia Emilia” renderebbe estremamente difficile rispondere con efficacia ai problemi reali di ogni territorio, allontanando sempre più il centro decisionale dai cittadini. Sembra proprio per questo impossibile che l’Ente Regione ammetta la creazione di una microregione, lasciando che, secondo me, troppe mani (Emilia, Romagna, Bologna- Ferrara) strattonino il volante di una macchina che potrebbe andare molto bene. Considerate le ultime modifiche del Senato sul decreto “Province”, anziché perdere tempo in pasticci fatti mescolando a caso ingredienti diversi, diventa necessario presentarsi al tavolo di confronto in Regione, una specie di “concertazione istituzionale” previsto dalle nuove norme, con proposte percorribili e agganciate alla realtà. Ad esempio mi piace immaginare che sulla scia dei “criteri di Copenaghen” e sull’esempio di quanto già avvenuto nel 2006 in Valmarecchia (passaggio di alcuni comuni dalle Marche all’Emilia-Romagna) si possa percorrere la strada dell’adesione alla nostra provincia di comuni a confine, per permettere il raggiungimento del criterio della superficie di 2500 km2 richiesto ad ogni Provincia. Porto un caso concreto: sarebbe sufficiente aggiungere al mosaico della provincia reggiana anche le tessere di territori a noi vicini per storia, cultura, economia e ambiente, quali i comune di Sorbolo, di Montechiarugolo, di Palanzano (provincia di Parma) e di Palagano ( provincia di Modena) e così facendo, km quadrati alla mano, si raggiunge il criterio minimo richiesto dei 2500 km quadrati e l’autonomia della storica Provincia di Reggio Emilia sarà salva in tutto e per tutto.
(Mario Poli, capogruppo Udc Consiglio provinciale Reggio Emilia)
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Sì, facciamo come in Europa o meglio come i paesi più virtuosi europei, vedi Germania. Cancelliamo le provincie, le duplicazioni di ordine pubblico (polizia-carabinieri) e tutto quello che costa ed è inutile. Iniziamo proprio da noi dai, su, non sarà la fine del mondo annullare duplicazioni di governo che fino a poco tempo fa deliravano su gallerie-ponti e viadotti vari per collegare Collagna con Fivizzano (siamo sempre nella vecchia mulattiera ad oggi). Basta deliri e torniamo a lavorare per favore.
(Francesco)
E bastaaaaa, non ne possiamo più di sentire le solite polemiche inutili e che non porterete mai alla fine. Cos’è, un giochino per far vedere che lavorate? Togliamo tutto, ribadisco il concetto già in precedenza espresso, che restino solo i comuni che conoscono il territorio e che sicuramente (si spera) abbiano meno burocrazie. Signor Francesco, non dimentichiamoci che la SS 63 partendo da Cadelbosco arrivando sino al passo del Cerreto è in moltissime parti una mulattiera.
(C.M.)
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Solo per precisare che la parte di statale 63 di pianura, oltre la città, non è più tale.
(red)