Lo sappiamo per esperienza: da un paese all’altro, pur vicini, cambia l’inflessione dialettale. Questo risulta ancor più vero in Appennino, dove nel giro di pochi chilometri accade di valicare alti passi e guadare torrenti impetuosi. Perciò, all’interno della straordinaria settimana di “rigenerazione” promossa in Val Dolo dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, è stato pensato uno specifico appuntamento dedicato alla espressività popolare. Titolo significativo dell’incontro: “La gente pensa e canta”.
Si comincia oggi alle 17 nella straordinaria cornice del Mulino sul Dolo, con un’intervista di Antonio Canovi (Eutopia), a due notissimi studiosi della cultura popolare in Appennino, Giorgio Vezzani (“Il Cantastorie”) e Benedetto Valdesalici (“Villa Cultura”). L’incontro troverà l’accompagnameto, parlato e musicato, della “banda Gaspari”, un gruppo familiare di Civago che si compone di due violini e fisarmonica. Sono previsti brani tratti dal repertorio del Maggio e dalla tradizione musicale della Val Dolo (di cui era interprete illustre l’orchestra Alpina). Ma si parlerà pure della “nicchia” in cui si è formato e salvaguardato il dialetto civaghino, oggi ripreso e valorizzato dai poeti locali Antonietta Romiti e Graziano Gigli. Per l’occasione verranno pure riprese e commentate alcune “befanate”, una forma espressiva assimilabile allo charivari tuttora radicata nell’alta Val Dolo.
Domani giovedì, invece, a Civago si scoprirà un angolo d’Appennino, grande come l’isola di Ponza, dove la gente da secoli organizza l’uso del suolo in maniera solidale. E che il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, in questo focus sull’Appennino reggiano, studierà una forma di organizzazione sociale a “quota mille”. Si tratta di organizzazioni solidali di vita comunitaria – che per altro si diffusero anche nelle giornate a opera del Novevento – che, attraverso gli usi civici, organizzano un’estensione di 700 ettari di beni civici che garantiscono ai residenti una riserva “sostenibile” di legna, cui si associano ben quattro acquedotti rurali e una lunga consuetudine a erogare corvée in forma collettiva. Persino il Mulino sul Dolo (oggi di proprietà comunale) fu pensato e costruito dalla comunità locale nella forma di bene comune. Ed è grazie ai beni comuni Civago, sfidando la collocazione tanto problematica per i coltivi, è riuscita a radicarsi e a crescere sino a divenire una tra le borgate più importanti del comune di Villaminozzo. Non stupisce allora che, oggi, proprio qui sia nata una Cooperativa di Paese: si chiama “Alti Monti” e verrà presentata dai suoi fondatori giovedì 2 agosto alle ore 17 nelle vecchie scuole. L’incontro trova l’adesione di Legacoop e vede la partecipazione di Maurizio Diavolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile e Carlo Possa responsabile delle cooperative sociali Legacoop. Un contributo significativo sarà portato da Tommaso Dotti del Comitato provinciale Acqua Bene Comune, autore di una tesi di laurea dedicata specificamente agli acquedotti rurali nell’Appennino reggiano. Segue, per rimanere in argomento, la proiezione del docufilm Pik e Pala, con Graziano Malvolti e Benedetto Valdesalici.