A pochi giorni dalla sua conclusione, è tempo di bilanci per la 538^ edizione della fiera di S. Michele di Castelnovo ne' Monti, che grazie al clima mite ha registrato ottime affluenze. Soddisfazione, ma anche progetti per alcuni aggiustamenti già dall’anno prossimo, vengono espressi dal vicesindaco ed assessore ad attività produttive, artigianato e commercio di Castelnovo, Cosetta Gattamelati: “E’ stata una edizione molto positiva della fiera, che nel solco della tradizione ha proposto anche alcune novità. La principale era rappresentata dall’apertura serale nella giornata di sabato. Essendo una 'prima' assoluta, può essere considerata una sperimentazione, che ha visto alcuni banchi rispondere positivamente tenendo aperto, mentre altri hanno preferito chiudere. Del resto veniva lasciata facoltà di scelta. Quella che invece è stata assolutamente positiva è stata la risposta della gente: più di mille persone sono arrivate a Castelnovo sabato sera. Per questo stiamo valutando la possibilità di rilanciare l’iniziativa il prossimo anno, apportando una modifica al regolamento della fiera così che i banchi siano tutti aperti”.
Ma passando ad una analisi più generale dei tre giorni, la Gattamelati aggiunge: “Abbiamo avuto segnali di apprezzamento per la nuova impostazione di piazza Martiri della Libertà, dove c’era il mercato degli agricoltori, dei frutti antichi e dei prodotti a km zero. Credo che potrà essere riproposta in questa modalità anche nei prossimi anni. Invece ci potrà essere un ripensamento del ruolo di piazza Peretti (che ha ospitato la festa per i 25 anni di Radionova ed il mercatino antiquario, ndr), proponendovi qualche nuova attività che coinvolga anche le strade del centro storico. Positivo infine anche l’afflusso al Centro fiera per la parte più tradizionale ed antica della manifestazione, con l’esposizione–mercato dei capi di bestiame e delle attrezzature agricole. Ampia partecipazione ha qui registrato il convegno di lunedì sulla situazione del settore agricolo in Appennino ed in particolare sulla crisi del Parmigiano Reggiano, con la presenza degli Enti locali e delle associazioni di categoria, che si sono confrontate sulle necessità e le risposte da fornire ad un settore che resta centrale per la nostra economia. Insomma, penso che anche quest’anno la fiera abbia confermato l’appeal immutato dei suoi ingredienti principali, sui quali continueremo a puntare magari con qualche affinamento, che ovviamente concorderemo con il Comitato fiera (che vede partecipare le associazioni di categoria del commercio, ndr) così da renderla sempre più interessante per il pubblico e un momento di sempre maggiore promozione per il nostro paese”.
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