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Il Consiglio Comunale di Collagna
premesso che la SS 63 attraversa il territorio comunale di Collagna nella sua intierezza e rappresenta l’unica via diretta di collegamento con la pianura padana, Reggio Emilia, Castelnovo ne' Monti e la zona ceramica, nonché tra la provincia di Reggio Emilia ed il mare Tirreno, tra più Provincie e Regioni costituendo un’arteria insostituibile per tutti coloro che la devono percorrere quotidianamente;
considerato che la SS 63 nel tratto compreso tra Castelnovo ne' Monti ed il Passo del Cerreto è interessata da movimenti franosi di entità preoccupante e presenta condizioni del fondo stradale e dei manufatti ad esso associati degradati e tali da non garantirne la percorribilità in piena sicurezza;
ritenuto che la SS 63 sia caratterizzata da una manutenzione ordinaria e straordinaria approssimativa, soprattutto per quanto concerne la sede viaria e la segnaletica orizzontale, il sistema di regimazione delle acque, in particolar modo le cunette, i guard rail, soprattutto nella zona sovrastante l’orrido degli Schiocchi ed in generale i ponti quali, ad esempio, quello sul Rio Collagna e quelli sul Torrente Biola e Torrente Canalaccio che presentano elementi non solo degradati ma pericolosi per tutti gli utenti della strada statale;
avendo segnalato a più riprese ai responsabili Anas la necessità di un intervento radicale e risolutivo delle problematiche inerenti la circolazione sulla SS 63 ed avendo riscontrato, di contro, disinteresse verso le esigenze della popolazione della montagna reggiana, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei comuni interessati e la nascita di un Comitato apposito da parte di cittadini che ha mantenuto vivo l’interesse per le problematiche della SS 63 ma senza raggiungere risultati di rilievo;
essendo interessato il territorio comunale di Collagna da oltre 3 anni dall’ormai dimenticata “Frana del Piagneto”, che il 5 dicembre 2008 ha travolto un tratto di statale di 150 metri circa al km 43,350, prospiciente l’orrido degli Schiocchi, spaccando di fatto in due il territorio comunale e creando gravi disagi nel collegamento tra il capoluogo e le frazioni di Cerreto Alpi e Cerreto Laghi e tra Reggio Emilia e la stazione turistica cerretana, che sarebbe inesorabilmente tagliata fuori al riproporsi di eventi calamitosi in tale zona, ma più in generale impedendo di fatto il transito di gran parte dei veicoli da e per la Toscana e la Liguria, dalla pianura al mare, a maggior ragione in assenza di una viabilità alternativa che sia all’altezza di sopportare un traffico sostenuto quale quello del periodo estivo, caratterizzato dalla presenza spesso anche di mezzi pesanti;
essendo stata ripristinata la circolazione nella zona del “Piagneto” con un tratto di strada sicuramente inadatto e di natura assolutamente provvisoria, caratterizzato da fondo sconnesso, assenza di cunette adeguate divenute progressivamente pericolose, con un conseguente allagamento della sede viaria e formazione di ghiaccio nel periodo invernale, fonte di pericolo per tutti i cittadini che si avventurano sulla statale 63;
tutto ciò premesso e considerato
il Consiglio comunale di Collagna
impegna la Giunta comunale e l’Unione dei comuni al fine di promuovere incontri con Anas, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Comunità montana, coinvolgendo anche i parlamentari reggiani, allo scopo di attivare interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria sulla SS 63 in tempi brevi, vista la situazione drammatica in cui versa questa arteria.
In particolar modo si chiede all’Anas di:
migliorare il fondo stradale eliminando tutti quegli elementi che provocano disagi e pericolo per l’utenza quali buche, dossi e fondo sconnesso, soprattutto nell’attraversamento di zone abitate (Acquabona, Oratorio, Ponte del Barone..);
mantenere in efficienza ed, ove necessario, ricostruire i muri di contenimento e consolidare i ponti, specialmente quelli sul torrente Biola e sul torrente Canalaccio, senza aspettare che siano segnalati dal Comune evidenti segni di cedimento della struttura come accaduto per il Rio Bianco, nei pressi del Passo del Cerreto, ma effettuando una tempestiva, necessaria e non più procrastinabile manutenzione, specialmente sulle strutture portanti dei ponti, oggetto di transito da parte di mezzi pesanti;
predisporre una segnaletica orizzontale e verticale efficiente ed in linea con le vigenti normative;
programmare un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria in modo da mantenere in piena efficienza i manufatti esistenti in particolar modo per quanto riguarda la regimazione delle acque quasi ovunque sul territorio del Comune di Collagna ed in generale sopra Castelnovo ne' Monti, in modo da eliminare l’annoso problema delle cunette piene di detriti, con conseguente dispersione delle acque sulla sede viaria;
effettuare lo sfalcio dell’erba, la pulizia degli argini e delle cunette dalle foglie secondo un calendario ben preciso, sicuramente prima dell’estate e del grande afflusso di turisti diretti verso la nostra montagna e verso il mare, raccogliendo allo stesso tempo i residui in modo da non intasare i punti di raccolta acque e da mantenere le cunette pulite e libere da detriti;
e, prioritariamente su ogni altro intervento straordinario,
il Consiglio comunale di Collagna chiede
che venga trovata una soluzione definitiva al percorso nella zona della frana del Piagneto, anche e soprattutto alla luce degli studi, finanziati dalla Regione ed effettuati dall’Università di Modena e Reggio insieme al Servizio tecnico di bacino per gli affluenti del Po, identificando il tracciato più sicuro e proponendosi di realizzare una sede viaria non a carattere provvisorio ma a titolo definitivo, stabile e percorribile anche con avverse condizioni atmosferiche ed in periodo invernale in assoluta sicurezza.
chiede, inoltre, che venga aperto un confronto con gli enti preposti alla pulizia dell’alveo dei torrenti e dei fiumi al fine di assicurare un corretto mantenimento dei manufatti esistenti e ridurre al minimo il rischio di lesioni in caso di alluvione che, è bene rammentarlo, ha colpito, a più riprese, il territorio comunale di Collagna negli ultimi 30 anni portando al crollo parziale del ponte sul torrente Canalaccio proprio in occasione dell’alluvione del 1972.
Giova ricordare che il presente odg del Consiglio comunale si aggiunge alle numerose sollecitazioni che il sindaco di Collagna, ha già a più riprese, ed anche recentemente, rivolto ad Anas, senza ottenere tuttavia risposte significative e risolutive; a queste sollecitazioni ha fatto seguito anche il coinvolgimento dei rappresentanti in Parlamento della Provincia di Reggio Emilia affinché si possa giungere al più presto ad una sistemazione della viabilità in zona “Piagneto” e, con loro, sono stati interessati la Regione, la Provincia, la Comunità montana e l’Unione dei comuni.
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L’ordine del giorno viene trasmesso ad Anas (Dipartimento di Bologna), Regione Emilia-Romagna, Protezione civile regionale, Provincia di Reggio Emilia, Comunità montana, Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano ed ai parlamentari reggiani.
Apprendiamo con piacere che il Comune di Collagna si sta muovendo per SPRONARE ANAS a trovare una soluzione definitiva alla problematica che da 3 anni crea disagi ai fruitori della SS 63. Il Comitato strada statale 63, dal canto suo, ha scritto innumerevoli missive, sia ad ANAS che al ministro competente. Le risposte sono state una montagna di bla bla bla; di cose certe, oltre al monitoraggio della FRANA, non ve ne sono. Il ministero ha sollecitato ANAS a trovare una soluzione, la stessa ha risposto in modo evasivo. Le parole e le lettere si sommano, ma il risultato non cambia; la verità è sotto gli occhi di tutti, il tratto interessato dalla lettera del Comune di Collagna è in stato di abbandono, il ponte della Biola è al limite della sicurezza, i muretti, le canalette e tante altre cose sono arrivate “A FINE CORSA” ma all’orizzonte non si vede nulla. E che dire delle belle promesse dei POLITICI A tutti i livelli, solo aria fritta uscita dai denti. Prima di salutarla, Sig. Sindaco, le lancio una provocazione. Che ne pensa di comperare un po’ di catena ed andarsi a sedere sul ponte della Biola? Forse che possa servire a qualcosa? Ci faccia sapere, tante persone del comitato saranno presenti.
(Roberto Malvolti, coordinatore Comitato strada statale 63)