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Vicenda dell’albero caduto ai giardini di Bagnolo: chieste le dimissioni dell’assessore all’ambiente Nuccia Mola

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Dalla caduta dell’albero alla caduta dell’assessore? Questo perlomeno è quanto è stato tentato nel corso del (lungo: degli altri argomenti ci occuperemo via via) Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti andato in scena ieri sera.

Ricorderete la recente “ventata” che ha causato l’atterramento di una delle piante del giardino pubblico di Bagnolo (vedi). Era il 6 settembre scorso. In seguito a quell’evento il consigliere Luigi Cagni aveva presentato un’interpellanza. Che appunto è giunta in aula ora. “L’albero era marcio dentro, come dimostrato dalle immagini viste. Bisogna quindi eliminare il rischio”. Ci sono altre piante nelle medesime condizioni?, era la domanda conseguente.

Si è discusso piuttosto vivacemente dell’argomento, giungendo alla fine alla richiesta del capogruppo di “Castelnovo libera”, Alessandro Davoli: l’assessore all’ambiente Nuccia Mola, che nel suo intervento si giustificava con l’eccezionalità del meteo (“Eventi anomali hanno determinato la caduta dell’albero, che era monitorato”), si deve dimettere.

“Questo è un classico esempio di cattiva amministrazione – ha motivato Davoli – difatti l’albero non è caduto per caso. L’evento qualche nostro concittadino l’aveva previsto con mesi di anticipo, solo che non era stato ascoltato e l’assessore – si concede la battuta – si era anche inalberata”. “Noi ascoltiamo tutti – gli ha replicato la Mola – solo che se si dovesse dar corso ad ogni segnalazioni non ci si salterebbe fuori”. “La nostra – ha detto ancora Davoli – non è un’interrogazione ‘decorativa’ ma è stata presentata per dimostrare la trascuratezza usata dall’assessore. Anche il consorzio fitosanitario si è dimostrato inadeguato, come l’assessore”.

Luigi Bizzarri è stato per non drammatizzare: “Ritengo tutto sommato l’evento piccolo rispetto ad una richiesta di sfiducia. Il consorzio per quanto ne so dispone di tecnici validi”. Il sindaco Gian Luca Marconi dal canto suo ha comunicato che nei giorni seguenti la caduta della pianta erano scattati i controlli in tutto il giardino. Risultato? “Alcuni alberi verranno potati e altri sostituiti. E’ chiaro comunque che l’Amministrazione, pur facendo tesoro dei suggerimenti dei cittadini, si affida a tecnici del settore”.

Alla fine l’interpellanza, su richiesta della minoranza, è stata trasformata in una doppia risoluzione. Prima richiesta: verificare se i compiti svolti dal consorzio fitosanitario potessero essere assegnati anche ad altri. Seconda richiesta: appunto la sfiducia all’assessore.

Il voto è stato identico nei due casi: 3 sì (Castelnovo libera), 15 no (maggioranza e “Castel-Nuovo”), 2 astenuti (“Persone e montagna”).

2 COMMENTS

  1. F-RONDE di opposizione…
    Ho assistito alla discussione sul tema: botta e risposta. Tengo per me il mio parere, che ha poca rilevanza. Il dato interessante mi pare quello del diverso atteggiamento della opposizione, che ha votato in 3 modi differenti (contro, a favore e astensione). La cosa credo abbia una certa rilevanza, poichè ritengo si tratti di una differenziazione significativa. Opposizione LISCIA, GASSATA O FERRARELLE? Ciascuno, osservando le 3 tipologie, saprà così scegliere meglio tra 5 anni e decidere cosa è meglio bere… E cosa è meglio lasciare evaporare…

    (Umberto Gianferrari)

  2. Il senso del ridicolo
    Chiedere le dimissioni di un assessore a seguito della caduta di un albero è chiaramente una provocazione, metodo oggi utilizzato da taluni spesso superando ogni limite del ridicolo. Cosa chiedere allora per gli amministratori della provincia di Messina? E per i lumbard della provincia di Sondrio (Padania doc) dove regolarmente avvegono disastri legati ad un uso devastante del territorio? Come ho detto nel corso del dibattito sul punto in questione, e non riportato nella cronaca di @CRedacon#C presumo per ragioni di spazio, le dimissioni dell’assessore Mola le chiederò se andra avanti l’indicibile proposta di tagliare tutta la pinetina di piazza Pietri per far posto ad un condominio.

    (Luigi Bizzarri)