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“Salviamo l’ufficio postale di Marola!”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La storia si ripete, un altro ufficio postale in Appennino a rischio chiusura. Dopo le chiusure o i depotenziamenti degli uffici di Rondinara, Gazzano, Quara, Cavola, Cervarezza e S. Giovanni di Querciola, per citare solo alcune realtà reggiane, ora è la volta di Marola. Attualmente il servizio dell’ufficio postale di Marola funziona a singhiozzo nonostante le utenze risultano particolarmente numerose. Marola è un’importante località turistica, durante il periodo estivo; ma anche in primavera e in autunno si popola di turisti. Il servizio assume quindi un’importanza rilevante.

La chiusura dell’ufficio creerebbe notevoli disagi ai cittadini, soprattutto alle fasce sociali più deboli come gli anziani, che inevitabilmente sarebbero costretti a recarsi nel capoluogo del comune, a Carpineti. I servizi di trasporto pubblico tra Marola e Carpineti sono attualmente inesistenti. Attraverso un’interrogazione regionale ho chiesto alla giunta di intervenire, di concerto con tutti gli attori responsabili, per garantire il funzionamento del servizio, al fine di tutelare le parti più deboli e in generale tutta la cittadinanza.

(Fabio Filippi)

3 COMMENTS

  1. Chiude l’ufficio postale di Marola di San Donnino e c’è già un politico indignato che chiede aiuto altrimenti i cittadini locali – circoscritti attorno al Castello di Marola perchè già i residenti di San Donnino della Costa sono più comodi a Carpineti, così come gli abitanti di Migliara sono più vicini a Casina – non avranno più il servizio sotto casa. Già negli anni ’80 l’ufficio postale di Marola aveva fatto lo spareggio per la chisura con quello di Valestra che serviva 4-5 frazioni (Valestra, Casteldaldo, Bebbio, Pianzano, Santa Caterina) ma siccome Valestra non aveva mai dato i natali a sindaci e senatori, dovette soccombere. Sono passati più di 30 anni e le logiche non sono cambiate. Quando si tratta di fare un piano di ristrutturazione ed efficientamento che riguarda la razionalizzazione dei costi che impattano con il voto e con le poltrone degli amministratori quali la riduzione dei comuni e delle province, apriti cielo: non c’è politico che le voglia! Lo fanno per il popolo. Quel popolo che quando recentemente gli è stata consegnata, forse per errore perchè non ne parla più nessuno, la matita del comando, in una domenica ha cancellato quattro province sarde neo costituite dalla volontà politica. Gli italiani hanno una pressione fiscale di circa il 48% (20 punti in più della Germania!!), nei primi cinque mesi di quest’anno il 46% delle famiglie ha dovuto ricorrere ai risparmi per fare fronte alle spese e alle tasse (fonte Sole 24 ore) e i loro onorevoli (in alcune aree d’Italia i consiglieri regionali sono chiamati così) di cosa si preoccupano? Di ristrutturazione ed efficientamento della macchina burocratica mangiasoldi dell’amministrazione pubblica e dei suoi apparati? Ma va là, come sempre si preoccupano di sè stessi e di avere un consenso immediato; e basta. Al massimo discutono di razionalizzare le spese “del vicino”, ad esempio della Calabria dove ci sono ospedali con 20 degenti e tre primari. Ma mutatis mutandis dove sta la differenza? Continuate così, progettate il vostro futuro e non quello dei cittadini mantenendo alta la pressione fiscale, il partito degli astensionisti e di Grillo ringraziano.

    (P.F.)

  2. Mi scusi signor P.F. ma lei da che parte sta? E’ forse un grosso azionista delle Poste? Perchè prende le difese di chi riduce i servizi al cittadino? Si vede lontano un miglio che Lei è prevenuto nei confronti dell’Onorevole Filippi, ma almeno stia zitto quando il servizio va a beneficio della popolazione! Ora, le povere famiglie, tassate e “tartassate”, hanno anche il tempo e la benzina da mettere in conto!

    (L.D.)

  3. Caro L.D., sto proprio dalla parte dei cittadini, di tutti i cittadini, soprattutto di quelli che pagano tanto IN TASSE per avere poco da un sistema di servizi inefficiente, inefficace e mangiasoldi. Non è un discorso riferito a Filippi, che mi è anche simpatico, è un discorso riferito a tutti i politici che, nonostante i forti segnali di perdita di consensi a causa della loro difesa di un sistema che non regge più, continuano imperterriti a fertilizzare i loro bacini elettorali sempre meno produttivi. Ma forse lei è ancora troppo di parte per poter capire… Legga un po’ i giornali d’opinione, vedrà che le sue convinzioni incominceranno a vacillare.
    Cordialmente.

    (P.F.)