“La Regione è impegnata in uno sforzo straordinario per far fronte a questa emergenza fitosanitaria e oggi possiamo affermare di avere raggiunto i primi risultati”. L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni fa il punto sull’applicazione del programma regionale per il controllo biologico della vespa cinese (Dryocosmus kuriphilus).
“Siamo consapevoli della gravità della situazione e della preoccupazione dei castanicoltori”, sottolinea l’assessore. “Per questo la Regione è intervenuta fin dalle prime segnalazioni del parassita puntando decisamente alla lotta biologica”.
Avviato tre anni fa, in collaborazione con l’Università di Torino, il programma ha mirato all’introduzione nei castagneti dell’antagonista naturale della vespa cinese: il Torymus sinensis. Contrariamente ad altri “insetti utili” utilizzati in agricoltura per la lotta biologica, il Torymus non può essere allevato in laboratorio, ma è necessario che trovi direttamente nei castagneti le condizioni favorevoli per sopravvivere e riprodursi. “Per questo abbiamo realizzato una prima area di moltiplicazione a Carpineti già nel 2009 e ne abbiamo avviata una seconda in provincia di Bologna”, spiega Rabboni. “Ciò ha già consentito l’introduzione del parassitoide nelle aree castanicole della regione, con lanci propagativi nei castagneti da frutto di tutte le province e, nel giro di qualche anno, contiamo di poter contenere gli attacchi della vespa cinese entro limiti tollerabili, salvaguardando i redditi dei castanicolturi. Le immissioni di Torymus nei castagneti emiliano-romagnoli hanno infatti avuto successo, come dimostrano i controlli effettuati a un anno di distanza nei siti di lancio. Abbiamo la ferma convinzione di avere lavorato nella direzione giusta - conclude l’assessore Rabboni - già dal prossimo anno l’Emilia-Romagna potrà diventare la prima regione italiana autonoma per quanto riguarda la produzione e il rilascio del parassitoide”.
I risultati del 2012
Quest’anno l'area di moltiplicazione di Carpineti, affidata al laboratorio di entomologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ha prodotto moltissimi nuovi nati di Torymus, il che ha reso possibile incrementare in modo significativo i lanci: ai 24 già previsti con esemplari provenienti dal Piemonte, se ne sono aggiunti altri 38 realizzati con insetti ”nostrani”, per un totale di 62 lanci.
I rilasci di Torymus sono stati effettuati tra aprile e maggio 2012 e distribuiti da Piacenza a Rimini (S. Marino compreso) allo scopo di favorire l’insediamento e la diffusione del parassitoide in tutte le aree castanicole della regione. I lanci riprenderanno nel 2013, dal momento che la biologia dell’insetto non consente di produrre altro materiale fino alla prossima primavera. Quando le due aree di moltiplicazione dell’Emilia-Romagna saranno a regime, le quantità di Torymus disponibili consentiranno di effettuare una uniforme e capillare distribuzione del parassitoide così da riportare le infestazioni della vespa in una situazione di equilibrio. Non è necessario che il Torymus sia lanciato in tutti i castagneti, in quanto l’insetto ha grandi capacità di diffondersi naturalmente.
Le risorse
Per l’attuazione del programma regionale di lotta contro la vespa cinese del castagno, coordinato dal Servizio fitosanitario regionale, la Regione ha stanziato a tutt’oggi 70 mila euro, a cui vanno aggiunti 40 mila stanziati dal Ministero delle politiche agricole nell'ambito del Piano del settore castanicolo 2010-2013. Hanno inoltre contribuito alcune associazioni di castanicoltori che hanno messo a disposizione 6.500 euro. Tali risorse hanno consentito non solo di finanziare i lanci di Torymus, ma anche la realizzazione delle due aree di moltiplicazione e la formazione del personale per la loro gestione. Sulle pagine di Ermesagricoltura si possono trovare gli approfondimenti e aggiornamenti in tempo reale sulle iniziative realizzate dalla Regione.