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Insediato il nuovo Consiglio comunitario ed approvate le linee di programma e la nuova giunta

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Sara Garofani (sindaco di Vetto) presidente con competenze su agricoltura, turismo e promozione del territorio, finanziamenti regionali e accordi quadro; Gianluca Marconi (sindaco di Castelnovo ne’ Monti) vice presidente con competenze su attività produttive e sistema economico, innovazione reti tecnologiche, salute e servizi sociali, pianificazione territoriale e ambiente; Carlo Fornili (sindaco di Casina) assessore con competenze su bilancio, personale, protezione civile e volontariato; Giorgio Pregheffi (sindaco di Ligonchio) assessore con competenze su sport e politiche giovanili, cultura e paesaggio, scuola e formazione; Ugo Caccialupi (sindaco di Collagna) assessore con competenze su forestazione, difesa del suolo e viabilità.

E’ questa la nuova Giunta della Comunità Montana votata a maggioranza con 24 voti a favore, 14 contro ed un astenuto (Emiliano Pedrini di Ramiseto) assieme al documento che contiene le linee programmatiche per il governo dell’ente 2009-2014.

Il primo Consiglio Comunitario ha registrato la presenza di tutti i 26 consiglieri nominati dai tredici consigli comunali i quali però hanno un peso in voti diverso secondo se appartengono o meno alla maggioranza o alla minoranza del proprio comune e cioè 2 quote/voti per quelli della maggioranza e 1 quota/voto per quelli della minoranza; così si spiega perché, a fronte di 26 consiglieri si contano 39 voti.

La Presidenza della prima seduta, che si è svolta per la prima volta nella sala consiliare della nuova sede della Comunità Montana in zona Fiera, è stata affidata al consigliere anziano Bruno Tozzi espresso dalla minoranza del comune di Busana.

A Sara Garofani il compito di illustrare le “linee programmatiche” che sintetizzano in una ventina di pagine gli obiettivi che la nuova amministrazione si propone per il mandato.

La prima parte del documento è dedicata alla situazione “istituzionale” che vede le comunità montane a rischio di soppressione in tempi brevi in pendenza del disegno di legge del ministro Calderoli che, all’art.17, prevede proprio questo affidando alle Regioni il compito di definire le modalità di tale operazione.

La Regione Emilia-Romagna, con la L.R. 10/2008, aveva comunque già provveduto ad una rivisitazione decisa delle competenze di tali enti verso la gestione di servizi associati come già è per le unioni di comuni.

Compito del nuovo Consiglio Comunitario sarà quello di decidere sul futuro assetto istituzionale del territorio e cioè se insistere per una unica Unione di Comuni sui tredici attuali, oppure se costruire più Unioni e con quali delimitazioni territoriali.

“Nonostante queste incertezze e difficoltà istituzionali, aggravate dal drastico ridimensionamento dei finanziamenti attuato a partire dalla legge finanziaria del 2007 (meno 33,4 milioni di € alle Comunità) e del 2008 (meno 66,8 milioni di €), non rinunceremo a svolgere con convinzione il mandato che ci è stato affidato”, così ha commentato Sara Garofani la situazione.

Il documento programmatico affronta poi alcuni dei principali temi di lavoro a partire dalle difficoltà dell’agricoltura di montagna che si aggravano ormai da anni e a seguire con la crisi economica generale che anche in montagna si fa sentire e che richiede la partecipazione attiva dell’ente ai tavoli anticrisi aperti a livello provinciale e locale.

Si prosegue poi col turismo, la cultura e la promozione del territorio, le reti telematiche e le infrastrutture viarie, l’ambiente ed il paesaggio, i servizi comprensoriali e le gestioni associate; tutti argomenti sui quali si propongono alcune priorità operative.

Dai consiglieri che si sono posti alla opposizione sono giunti gli interventi critici di: Alessandro Davoli (Castelnovo ne’ Monti), Franco Baccini (Ligonchio), Fernando Cavandoli (Canossa), Renzino Fiori (Vetto), Davide Morani (Casina), Alberto Castellini (Villaminozzo), Antonio Domenico Manini (Toano) e Luisa Bezzi (Carpineti).

Per la maggioranza sono intervenuti: Sandro Govi (Busana), Gianluca Marconi (Castelnovo ne’ Monti) e Nilde Montemerli (Carpineti).

I consiglieri di opposizione non hanno ancora deciso se costituiranno un unico o più gruppi di opposizione e solo Alberto Castellini (Villa Minozzo), che pure ha votato contro il documento e la Giunta, ha lamentato di non essere stato chiamato alla definizione del programma e della Giunta e che comunque non entrerà nei gruppi consigliari che si andranno a costituire.

Alessandro Davoli ha detto che il programma sembra una sorta di testamento di una istituzione in agonia trovando in ciò il sostegno sia di Baccini che di Morani.

Govi e Marconi hanno invece sostenuto che il programma è equilibrato e realistico e che questo Consiglio non sarà il “liquidatore” della Comunità Montana, ma dovrà essere il protagonista delle scelte che si andranno a fare circa l’assetto istituzionale del territorio montano.

Già da mercoledì prossimo 30 settembre il Consiglio è riconvocato in via straordinaria per approvare variazioni di bilancio e verifica degli equilibri di bilancio cui gli enti locali sono obbligati proprio entro il 30 settembre.