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“La vittoria del candidato del M5S non mi ha stupito”

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Simone Ruffini (Foto Redacon)

Simone Ruffini, lei è segretario Pd  del circolo di Castelnovo ne’ Monti  da circa due anni, due anni di profondi cambiamenti e tante difficoltà.  In montagna come vanno le cose?

In questo momento avere delle responsabilità all'interno di un partito è  difficile, richiede sacrificio e molto lavoro “volontario”. La “militanza” in montagna presenta  difficoltà diverse rispetto ad altre zone, le tematiche da affrontare sono tante e noi esprimiamo ancora la maggioranza della classe dirigente in un momento di crisi di autorevolezza dei partiti ma anche della politica in generale. E', perciò, necessaria una riflessione su organizzazione e ruolo dei partiti, senza però rinunciare a  svolgere un ruolo di confronto interno ed esterno per contrastare quei sintomi di disgregazione che dal mio punto di vista stanno emergendo nei nostri territori.

Politica e antipolitica. Cresce il consenso per i grillini soprattutto tra i giovani. Cosa ne pensa? I finanziamenti  ai partiti , i privilegi, sono ormai temi su cui occorre dare risposte.

La vittoria dei del candidato del M5S non mi ha stupito, il movimento dei grillini ha saputo interpretare a Parma, e aggiungo pure a Comacchio,  il forte malessere nei confronti della politica e del sistema partito. Ora  però diventa classe di governo in una situazione difficile come quella di  Parma, le responsabilità per chi governa sono ben diverse. Tacciare  il fenomeno 5 stelle e pure l'alto astensionismo dal voto come antipolitica sarebbe una grave semplificazione, oggi molte persone non si sentono rappresentate dalla politica tradizionale devastata da scandali  e  privilegi, non dobbiamo, come Partito democratico, aver paura di confrontarci con i fenomeni di protesta cadendo in atteggiamenti snobistici così come si fece con la Lega nord,  la politica e le istituzioni sono chiamate a confrontarsi con il malcontento non violento, con i desideri di rinnovamento perchè questa anche questa è politica. Confrontarsi significa,  però, tenersi lontani da facili demagogie, oltre i partiti strutturati vi è la politica del partito-persona, degli interessi di pochi  e degli slogan, ma una politica concreta ed effettiva ha bisogno di mediazione e di un confronto serio che i partiti possono e devono garantire. Partendo da questi presupposti i  partiti devono  ridefinirsi, il Pd lo sta facendo - vorrei sottilineare che le ultime elezioni hanno visto comunque un Pd rafforzato rispetto agli altri - ma deve saper essere più coraggioso nella scelta dei propri candidati e deve comunicare le proprie idee di paese che non possono prescindere dai valori costitutivi.

Leana Pignedoli  senatrice della montagna che “ ha votato contro”. Difficile da capire. Lei cosa ne pensa?

La senatrice si è spiegata a dovere nel comunicato inviato anche alla vostra testata, le critiche sono legittime ma  ritengo che in questi a questi abbia  dimostrato di lavorare sempre per i cittadini e non per interessi di partito.

Crede ancora nella politica?

In un momento così difficile ritengo fondamentale più che mai che la politica e questa crisi economica e sociale siano affrontate da un agire politico serio e responsabile, capace di guardare al futuro in termini costruttivi. Io cerco di farlo all'interno di un partito che esprime i miei valori, di giustizia sociale, di diritti e di equità. Oggi più che mai questi valori devono essere difesi ma anche ridiscussi secondo le categorie della contemporaneità.

 

1 COMMENT

  1. Condivido le considerazioni di Simone, non bisogna stupirsi del successo del movimento 5 stelle. Il malcontento è forte, le ragioni le conosciamo ormai molto bene, quello che ci deve stupire è la non risposta che la politica dà. Un esempio emblematico il voto di ieri alla Camera. Il nostro paese sta attraversando un momento difficilissimo, nessuno è in grado di sapere quando ne usciremo, le famiglie e le imprese stanno soffrendo, i giovani faticano a trovare un futuro; nonostante questo non si riesce a rivedere la legge sul finanziamento dei partiti, non si eliminano ii privilegi, non si fa una legge elettorale, si litiga su tutto e sul contrario di tutto. Quindi non dobbiamo stupirci se il movimento 5 stelle vince.
    Oltre a questo condivido quello che dice Simone quando dice che non bisogna sottovalutare il fenomeno e nemmeno snobbarlo come si è fatto in passato con la Lega. Poi vorrei aggiungere che è sbagliato liquidare la questione attraverso la denigrazione e l’insulto verso chi anche se non è un grillino convinto ma cerca di evidenziare che le così così non vanno e che la politica sta parlando a se stessa.
    Si parla solo all’interno delle stanze grigie e oscure dei partiti, non riusciamo più a parlare con la gente, non riusciamo più a trasmettere un’idea di futuro e di speranza, “un sogno”.
    Mi fa piacere vedere che ci sono giovani come Simone che assieme ad altri in montagna lavorano all’interno del Pd fiduciosi di riuscire a cambiare le cose.
    Battaglia molto dura, però.
    Grazie.

    (Enrico Bini)