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“Il caso di Vetto è un esempio nazionale”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Trovo il comportamento degli amministratori di Vetto strabiliante. La complessa  vicenda del bilancio del Comune parte da lontano: pare infatti che i cittadini vettesi si trovino con almeno 90 mutui (diconsi novanta, preciso in lettere perché non vorrei si pensasse che, per errore, abbia aggiunto uno zero) la cui durata media residua sia di circa 20 anni (a spanne, circa 4 legislature piene). Presumo che i mutui non siano stati sottoscritti dal Ragioniere che, pur con tutte le responsabilità che la magistratura chiarirà, rischia così di essere anche utilizzato come un comodo alibi ad una situazione finanziaria già, fortemente, pesante da tempo. Stupefacenti poi le dichiarazioni del capogruppo di maggioranza che parla di vendere l’azienda, di fallimenti, di cose che a mio modesto parere non c'entrano nulla con il problema reale, ma tentano, inutilmente, di trasferire sull’aria fritta i ragionamenti che invece, in modo responsabile, hanno posto, correttamente e coerentemente, i consiglieri di minoranza.

Insolite le affermazioni del sindaco che dichiara, con risoluta certezza, che non vuole lasciare debiti ai suoi concittadini, ma nulla dice di come farà a ripianarli entro il 2014, anno in cui scade definitivamente il suo mandato. Mi sembra doveroso segnalare che l’attuale sindaco è amministratore del Comune di Vetto da tanti anni. La modalità del pagamento dei debiti e delle perdite, che indubbiamente sono stati riconosciute dalla maggioranza, è un interrogativo che mi incuriosisce parecchio. Vorrei proprio capire come faranno a ripianare le perdite senza peraltro sapere ancora di preciso a quanto ammontano? Alchimie finanziarie da strateghi della finanza? Ci illuminino. Risibile poi quanto affermato in un commento di questo giornale dal capogruppo di maggioranza relativo al revisore dei conti in quanto il “nuovo revisore dei conti” anche se nominato il 29 dicembre 2011 ha espresso le sue considerazioni nel consiglio comunale di fine aprile 2012 - ndr - proprio sul bilancio del 2011. Cosa c’entra il fatto che sia stato nominato il 29 dicembre 2011, si dubita del suo operato? Non ha avuto tempo per controllare bene?

Dire poi che un auspicato arrivo di un commissario sarebbe deleterio perché aumenterebbe le tasse è improvvido tant’è che gli amministratori vettesi si guardano bene dal dirci come faranno loro.

Il caso del Comune di Vetto, stando ai ragionamenti della maggioranza, potrebbe essere portato come esempio “positivo e innovativo” a livello nazionale: pagare i debiti senza aumentare le tasse sarebbe un’operazione che non solo l’Italia, ma l’Europa intera ci invidierebbe, forse copierebbe il modello e, forse, darebbe lustro agli illuminati amministratori di questo Comune, che si potrebbe, finalmente e legittimanente, definire Capitale della Val d’Enza.

(Conte da Palude)