Riceviamo e pubblichiamo.
* * *
Oggi vediamo “rinnovato” alla guida del gal un volto nuovo, si fa per dire, ossia Luciano Correggi, già sindaco di Busana, già assessore in Comunita Montana, già presidente dell’Unione dei comuni dell’Alto crinale, e ora riconfermato per un ulteriore mandato alla presidenza di un ente, il Gal per l’appunto, la cui attività non è francamente tra quelle più note.
Non bastava la rielezione di Fausto Giovanelli come presidente del parco nazionale a certificare l’inamovibilità dell’olimpo politico montano, che si è probabilmente convinto di essere insostituibile nel gestire le criticità e le aspettative della nostra montagna.
Visti i risultati fino ad ora ottenuti dai rispettivi enti, sia Giovanelli che Correggi avrebbero responsabilmente potuto farsi da parte, così da vedere se altri riuscivano a far meglio di loro, dal momento che i problemi incombono.
Forse un giorno ci diranno che avevano effettivamente pensato di tirarsi fuori, ma non si sono trovati sostituti alla loro altezza.
Fra l’altro stavolta non troveremo nemmeno il triunvirato del Pd a fare un po di autocritica, sul come si sono svolte le candidature, visto che un autorevole membro dei tre, la presidentissima Sara Garofani, è stata a sua volta riconfermata alla guida di un ente reso ormai inutile, e che già doveva essere soppresso, vale a dire la Comunità montana. Dobbiamo pensare che la sua riconferma sia dipesa dall’ottima riuscita che ha avuto come amministratrice del Comune di Vetto, stando a quanto ci raccontano le cronache, anche di questi giorni.
Se la situazione non fosse davvero preoccupante per il futuro della nostra montagna, quanto alla sua tenuta occupazionale, economica, turistica…, e al mantenimento dei servizi alla persona, potremmo credere di essere nel bel mezzo di un sogno, o di una commedia napoletana, in attesa che passi la “nuttata” e si ritorni ad una politica coscienziosa, augurandoci che nel frattempo l’antipolitica, e i grillo di turno, non abbiano il sopravvento.
A noi, intanto, non resta purtroppo che sperare, incrociando forte le dita per le sorti della nostra bella montagna, mentre i “rampolli” del Pd montanaro devono rassegnarsi ad aspettare ancora perché in casa loro vige ancora il ferreo principio della continuità.
(Robertino Ugolotti, responsabile enti locali Udc)
Roberto Ugolotti: un nome nuovo nella politica locale. Non sarà che Giovanelli e Correggi aspettano che lei faccia il primo passo?
(mc)
Le risulta che il signor Ugolotti sia un senatore di incarichi e rappresentanza? A quanto mi risulta è rispettabilissimo esponente di un partito e lavoratore in un supermercato. Mai eletto (pagato) presidente e rimborsato…
(IE)
Una lunga carriera politica, 30 anni spesi a ripetere sempre le stesse considerazioni (vedi sopra il contenuto del suo comunicato stampa) a danno degli altri contendenti, nessuna proposta seria per la nostra povera montagna, insomma risultati zero o quasi. Si invecchia anche senza mai raggiungere cariche o cadreghe, io non vedo nessuna differenza tra questo vecchio politico locale e gli altri presi di mira.
(Mariastella Giorgini)
Guardare in casa propria diventa sempre un esercizio difficile, vorrei sapere cosa succede nell’Udc… come al solito niente.
(L.C.)
un giorno non lontano si scopriranno tutti costernati dall’ “effetto Parma”!
Tranquilli, che lo vogliate o no, il cambiamento sta arrivando…
(Edmond Dantes)
L’effetto Parma… lo vada a chiedere a Vignali e alla sua giunta. Ha ragione Napolitano, il BOOM… si è visto negli anni 60. L’antipolitica ha le gambe corte, si vede solo quando c’è da criticare, quando si deve costruire sparisce nel nulla.
(L.C.)
Parafrasando Oscar Wilde, l’ingenuità in politica la si può avere a vent’anni, ma se ne è rimasta in età adulta qualcosa non ha funzionato. Mi riferisco, Sig. Ugolotti, al Suo meravigliarsi per una riconferma alla presidenza di “un ente reso ormai inutile e che già doveva essere soppresso”. Possibile che Le sia sfuggita la lettura, su questo giornale, di un articolo che invitava al pentimento?
(mv)