A livello nazionale tiene banco il tema del finanziamento pubblico ai partiti. Anche se l'esito però abbastanza scontato, nonostante i moti di antipolitica, anche a livello periferico si dibatte della questione. E l'opinione pubblica si dimostra nettamente contraria alle forme di sostentamento dei partiti per i quali, per altro, ci si era già espressi con referendum abrogativo. Ma, quel che è peggio, è lo spreco di denaro unito a disavventure di amministratori di soldi che erano pubblici, unito al proliferare di fondazioni (che spesso amministrano immobili come per altro accade anche nel nostro Appennino).
Apriamo anche la nostra testata a questo dibattito ospitando il primo intervento di Massimo Becchi, presidente di Legambiente che lancia la sua proposta.
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Legambiente Reggio Emilia accoglie la proposta del presidente di Libera: i partiti usino la tranche di luglio dei rimborsi elettorali, quasi 200 milioni di euro, per finanziare progetti sociali
Nei giorni scorsi Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, intervenendo sulla questione del finanziamento pubblico dei partiti, o meglio, dei rimborsi elettorali, ha proposto che la tranche del prossimo luglio, di circa 150 milioni di euro venga destinato a progetti sociali.
In questo momento di crisi, in cui viene chiesto a tutti di “tirare la cinghia”, in cui si sono ridotti drasticamente i fondi per i servizi sociali, per le cooperative sociali e per le associazioni, per tutto il mondo del terzo settore, gli unici costi che sembrano non subire tagli sono proprio quelli della politica.
“Siamo completamente d'accordo con Don Ciotti - ha dichiarato Massimo Becchi, presidente di Legambiente Reggio Emilia - e ci aspettiamo anche dai partiti della provincia di Reggio Emilia un segnale forte di cambiamento. Proprio in queste settimane stiamo vedendo una pesante riduzione dei fondi destinati al volontariato, che metteranno in discussione la possibilità di intervento del terzo settore in vari ambiti, dalla protezione civile alla tutela ambientale, dalle attività culturali all'assistenza e i servizi sociali; un taglio che rischia di minare profondamente l'attività delle centinaia di associazioni presenti nella nostra provincia”.
Basti pensare che la sola “tranche” di luglio dei rimborsi elettorali è di circa 150-200 milioni di euro, mentre invece il fondo speciale per il volontariato che dovrebbe servire a finanziare i progetti realizzati da migliaia di associazioni ammonta per l'Emilia Romagna ad appena un milione e mezzo di euro e spesso viene utilizzato per servizi che spetterebbe al pubblico garantire. Risulta perciò evidente l'impatto che una più equa distribuzione di questi soldi pubblici potrebbe avere per la collettività e per il lavoro prezioso svolto dai volontari in tutta Italia.
“”Ogni volta che si parla di terzo settore – conclude Becchi - il mondo della politica non perde occasione per lodare il contributo fondamentale dei volontari, salvo poi tagliare costantemente i finanziamenti che consentirebbero al mondo del volontariato di operare. Facciamo perciò una proposta a tutti i partiti di maggioranza e opposizione della provincia di Ravenna, dare il buon esempio e mettere in pratica la proposta di Don Ciotti. Mettere a disposizione le cifre dei rimborsi elettorali per finanziare i progetti del terzo settore. Spetterà poi al mondo del volontariato, assieme ai partiti, definire le linee guida per utilizzare questa cifra in modo giusto e trasparente”.
Trovo ridicolo togliere compensi esagerati per poi pagare “progetti sociali” che sono vere e propri ricicli alle persone che conoscono persone, che conoscono persone… e così via (verificate pure!). Trovo più corretto abbassare la pressione fiscale alle persone che lavorano! Esempio è che in questi ultimi 20 anni le associazioni di volontariato di volontariato non hanno proprio più nulla! Sono piuttosto imprese, gestite da privati, che fan ben poco di socialmente utile.
Legambiente compresa.
(Alessandra)
Ben detto! Concordo in pieno!
(Isabella)
Se dovessi scegliere fra il finanziamento ai partiti o quello al volontariato sarebbe una lotta dura…
Io personalmente, per giustizia sociale, li cancellerei entrambi. Tutti e due “ci hanno marciato sopra” e sono ingrassati. Da come vanno le cose, non darei, assolutamente, neanche un penny sia ai partiti (che dovrebbero essere finanziati solo dai loro adepti) sia alle associazioni di volontariato, altrimenti che “VOLONTARIATO” è se vengono finanziate? E’ proprio per questo che l’Italia è in stato comatoso! Giustamente, visto che questi soldi sono stati sottratti al cittadino ignaro e “per bene”, dovrebbero tornare nel bilancio e lo Stato avrebbe il dovere di utilizzati per ritogliere quegli aumenti arbitrariamente imposti dal governo Monti.
(Commento firmato)
Suvvia signori, niente demagogia… Sui partiti senza dubbio serve un maggior monitoraggio e trasparenza, ma eliminare totalmente i rimborsi elettorali vorrebbe dire lasciare la politica (anche locale) in mano alle lobby o ancor peggio far sì che solo chi porta “sponsor” potrà fare attività politica e questo avrebbe ben poco di democratico… Quindi giusto capire perchè a fronte di spese dichiarate di poche decine di milioni siano arrivati ad alcuni partiti come PD e PDL rimborsi da centinaia di milioni ma non facciamo di tutt’erba un fascio…
Sui progetti sociali/volontariato… Anche qui credo vadano fatti dei distinguo, è verissimo che alcune organizzazioni si sono ingrassate fornendo servizi minimi ma ce ne sono altre che danno un contributo grossissimo alla società italiana (pensate ad un Appennino senza croci verdi…). Quindi anche qui ci vorrebbe solo più trasparenza e controllo sui bilanci, ma dire che in quanto “volontariato” non abbiano bisogno di fondi è di un ipocrisia immensa (almeno che questi signori pensino che sedi e automezzi si mantengano da soli…).
(Commento firmato)