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Confcommercio: l’evasione per noi

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Questa mattina a Reggio Emilia si è tenuto un incontro promosso da Confcommercio dal titolo: "Evasione fiscale: combattere il fenomeno in tutte le sue forme, ma basta strumentalizzazioni e spot".

Ecco in proposito l'intervento di Donatella Prampolini Manzini, presidente provinciale dell'organizzazione di categoria.

Evasione fiscale, un argomento scomodo: perché Confcommercio ha deciso di affrontarlo

Oggi vogliamo parlare di un argomento molto scomodo, l’evasione fiscale. Avrete notato che non molte associazioni tendono ad affrontare questo argomento perché, effettivamente, ci si sente sempre in dovere di giustificarsi. Oggi Confcommercio Reggio Emilia vuole prendere il toro per le corna e dare la propria versione dell’evasione fiscale. L’evasione fiscale va combattuta, ma va combattuta in tutte le sue forme. Non ci va di metterla come una questione morale perché, se dovessimo affrontarla su questo piano, dovremmo dire che forse non è morale far pagare più del cinquanta per cento del proprio reddito in tasse. Riteniamo, invece, che sia una questione sociale, perché le tasse devono andare a pagare tutti quei servizi che sono essenziali per la vita della gente. Detto questo, quello che non ci va bene è la spettacolarizzazione ed è prendersela con una sola ed unica categoria. I commercianti non sono il male dell’Italia. L’evasione fiscale non è solo lo scontrino che non viene emesso. Le forme sono tantissime e, sicuramente, se andiamo a vedere tra coloro che hanno portato capitali all’estero molti commercianti non li troverete. Van benissimo i controlli, non va bene che si utilizzino dei campioni che sono totalmente irrisori per andare a determinare quanto sia la percentuale di evasione in una categoria. Anche perché nel 1998 i commercianti e le professioni hanno firmato un concordato con l’Amministrazione finanziaria che si chiama Studi di settore. Noi siamo l’unico settore che è sottoposto a questo genere di accertamento. Ma questo prevedeva, dall’altra parte, che non ci fosse più l’obbligo dell’emissione della fattura e l’obbligo dell’emissione dello scontrino. La nostra parte l’abbiamo fatta, da parte dell’Amministrazione finanziaria, invece, no. Si vadano a ricercare, invece, le sacche che sono sotto gli occhi di tutti ma che vengono tollerate perché il buonismo imperante fa sì che chi vende abusivamente e chi elude completamente le tasse non sia condannato, che non si vadano a controllare i circoli che funzionano come dei pubblici esercizi non pagando le tasse, che si vadano a controllare le fatture gonfiate dalle grosse aziende che davvero vanno a creare delle sacche di evasione importantissime. Quindi ci stiamo a farci controllare, ma pretendiamo che tutti i soldi raccolti con la lotta all’evasione vadano a diminuire la tassazione per chi, come me, paga quotidianamente tutte le tasse che deve pagare.

Come si posizionano il commercio e le professioni rispetto alle caratteristiche dell’evasione

Per ultimo voglio fare un accenno ed invitare tutti quelli che possono farlo ad andare a controllare i dati che sono usciti da un convegno organizzato proprio a Reggio Emilia dall’Anci, dove erano presenti le maggiori nazionali dell’Agenzia delle Entrate e regionali della Guardia di Finanza. Qui è apparso molto chiaro come l’evasione abbia delle caratteristiche che sono completamente diverse rispetto a quelle che ci vogliono far credere con gli spot pubblicitari. Il commercio e le professioni rappresentano solo l’8% delle segnalazioni, e di queste segnalazioni solo il 7% del totale risulta poi avere una maggiore imposta accertata. I dati li troverete pubblicati sul nostro sito in modo che possiate vedere con chiarezza e con dei numeri certi che quello che diciamo non è un’invenzione nostra ma sono dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. A questo punto, chiediamo che davvero quelli che sono i messaggi pubblicitari corrispondano alla realtà delle cose. È troppo comodo prendersela con chi, fino ad oggi, non ha saputo alzare la testa per dire ‘basta, noi non ci stiamo!’. Oggi Confcommercio è con gli imprenditori e oggi Confcommercio dice basta con questa strumentalizzazione.