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Ambito consolidato 6

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AC6 al centro del dibattito dell’ultimo Consiglio comunale castelnovese. Un solo punto all’odg, se togliamo le comunicazioni del sindaco (che era assente; presiedeva la sua vice Cosetta Gattamelati), che compaiono di default in ogni seduta (ma stavolta non c'erano comunicazioni da dare). A questo proposito, anzi, è curioso notare che anche l’altro punto sempre presente, vale a dire l’approvazione dei verbali della precedente riunione, è saltato (non posto in approvazione). Questo perché il capogruppo Alessandro Davoli si è detto all’oscuro dei medesimi. “Non ci sembra quindi il caso di approvare cose che non abbiamo letto”, ha spiegato. E’ intervenuto allora il segretario comunale-direttore generale, Matteo Marziliano, dicendo che i verbali sono a disposizione di tutti i consiglieri in segreteria. Così è stato proprio lui a suggerire di rimandare l’approvazione alla prossima seduta.

Si diceva degli AC6, sigla che sta per “Ambiti consolidati 6”: si tratta di sotto-suddivisioni urbanistiche del territorio comunale particolarmente appetite dai costruttori (“verde privato come ad esempio le pinete o la cintura attorno alla Pietra”, chiarisce la Gattamelati). A esporre l’argomento – non semplice e talmente punteggiato di abbreviazioni in gergo da sembrare quasi in codice – è stato chiamato un dirigente del Comune, il geom. Daniele Corradini. Egli si è rivolto ai consiglieri spiegando che erano chiamati ad approvare o meno alcune proposte di modifica da parte dell’ente, che ne ha facoltà, delle disposizioni contenute negli articoli 53 e 54 dalla legge regionale 6/2009 “Governo e riqualificazione solidale del territorio” (vedi), che trattano delle possibilità di ampliamento, demolizione e ricostruzione di edifici.

Mentre il vicesindaco ricordava che in sede di commissioni il voto era stato unanime, le opposizioni presenti (“Castelnovo libera” e “Persone e montagna”) chiedevano la sospensione del Consiglio per qualche minuto per decidere il da farsi, dato che, come aveva detto Davoli, “c’era stato un ripensamento in seguito a colloqui avuti con tecnici di nostra fiducia”.

Il rientro in aula portava a questa conclusione, per bocca sempre di Davoli: “Siamo disposti a dare anche il nostro voto favorevole se la maggioranza decide di togliere dalle proprie limitazioni gli AC6, dato che comunque l’ufficio tecnico può stoppare eventuali incongruenze che si dovessero riscontrare sui progetti presentati”. La risposta del vicesindaco è stata ferma: “Non intendiamo permettere speculazioni in aree di pregio”. Chiarendo al contempo, comunque, che “una riflessione a questo proposito è già in agenda”. Come a dire che qualcosa di queste zone forse verrà rivisto e svincolato. Mentre l’assessore Filomena Mola e la giovane capogruppo Alice Manfredi con le loro dichiarazioni sostenevano le ragioni della Gattamelati, Davoli, dal canto suo, esclamava invece che “diversi interventi hanno privilegiato alcuni privati rispetto ad altri; vorremmo che si evitassero decisioni discrezionali”. Federico Tamburini sottolineava che forse si poteva dare un po’ più di tempo per discutere dell’argomento, data la sua rilevanza e complessità. Mario Attolini ribadiva sostenendo che si poteva “lasciare libertà dando mandato ai tecnici di valutare”. A loro si rispondeva, dai banchi della maggioranza, che il Consiglio si era dovuto convocare in tempi ristretti perché tre giorni dopo scadevano i termini fissati dalla legge. Dal centrosinistra facevano inoltre notare che “ci sono state in mezzo le elezioni amministrative e che abbiamo nominato le commissioni a tambur battente…”. Come dire, abbiamo fatto il possibile.

Stando dunque così le cose, il voto finale – difformemente da quanto accaduto nelle commissioni urbanistica e del paesaggio e qualità architettonica (ex edilizia) – è stato il seguente: 12 sì (la maggioranza) e 5 no (le opposizioni).

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Altro. Davoli durante la seduta ha preso la parola per esprimere il cordoglio per la morte dei sei soldati del nostro Paese periti in Afghanistan: “Siamo vicini ai militari e ai civili che operano in quelle zone”. In apertura era stato osservato un minuto di silenzio.

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Il Consiglio comunale, della durata di circa un'oretta, verrà trasmesso da Radionova venerdì 25 settembre alle ore 21.

8 COMMENTS


  1. Venerdì scorso non ho potuto partecipare per impegni improvvisi al Consiglio comunale in programma alle ore 18. Prima dello svolgimento dell’unico punto all’ordine del giorno si è tenuta, come successivamente riferitomi, una breve commemorazione dei soldati italiani morti a Kabul. Non potendo in quella sede esprimere il mio pensiero lo faccio attraverso @CRedacon#C riportando il pezzo apparso sul blog di uno dei migliori giornalisti italiani (a mio parere), Vittorio Zucconi:
    “Per controllare il ‘damage’ prodotto dalla ‘Northern League’ attraverso la promessa del suo ‘boss’ di riportare i nostri ‘boys’ dall’Afghanistan ‘by Christmas’ Silvio Berlusconi, ‘the Italian Prime Minister’, ci annuncia ora una ‘transition strategy’, la quale in ‘italian’, ‘wow!’, sarebbe una semplice strategia di transizione ma che suona molto ‘better’ se viene ‘spoken’ nel solito inglese ai maccheroni genere ‘Family Day’. Ricordiamo, lunedì quando i ‘crocodiles’ spargeranno le loro inutili ‘tears’ sui ‘coffins’ dei nostri connazionali morti a Kabul che i ‘buffons’ che li mandano a morire si vergognano di usare ‘the language’ della nazione nel cui nome combattono e cadono”.

    (Luigi Bizzarri)

  2. Fretta: cattiva consigliera
    Ricordate la discussione sulla fusione Enia-Iride? Si diceva che ormai la cosa era fatta, con tanto di parere favorevole plurimotivato alla fusione, di un dirigente di Enia! Occorreva andare di corsa, poichè già erano molti i comuni che avevano deliberato in proposito. La cosa, al contrario, è tutta ancora in discussione, tanto da apparire, proprio oggi, sulle prime pagine dei quotidiani… 130 i milioni di debito di Iride nei confronti dello Stato? Davvero entusiasmante l’idea di fondersi con simile alleato! Noto con piacere la vivacità dell’opposizione: qualcuno, io compreso, temeva già di stare per assistere alla visione di un film, già proiettato in quella sala, NON cinematografica.

    (Umberto Gianferrari)

  3. Vedremo
    A mio modestissimo parere, dato che ero presente all’ultimo Consiglio comunale e ho partecipato ad alcune discussioni in merito, è che il modo di avvicinarsi alle modifiche di questa legge sia stato sbagliato, provocando infine un’altra legge altrettanto sbagliata.
    AC6: aree di particolare pregio naturalistico del nostro comune: sacrosanto proteggerele. L’imprenditorialità dei nostri concittadini di quelle zone: altrettanto sacrosanto proteggerla.
    Limitazioni eccessive, quelle del nuovo decreto, che potevano essere mitigate dall’eliminazione di quella clausola restrittiva riguardante gli AC6, lasciando che gli interventi in quella fascia dovessero passare @Csub judice#C della commissione preposta. Così, invece, nessuno può costruire; solo qualche caso eccezionale (meglio se un amico o comunque uno che non pianta grane) verrà valutato singolarmente, ma il messaggio che passa è quello di DIVIETO DI COSTRUZIONE. Sarà uguale per tutti la legge? Saremo tutti uguali di fronte alla legge? Vedremo.

    (Alessio Zanni)


  4. L’osservazione letta qui sopra secondo cui anche gli imprenditori che si occupano di edilizia devono lavorare non autorizza a continuare all’infinito nel mettere a disposizione terreno. Per un motivo molto semplice: è un bene finito. Dopodichè i suddetti dovranno forzatamente dedicarsi ad altro. Forse dovranno riconvertire la loro attività… Esattamente come molti lavori del passato che oggi non si fanno più perchè o superati o perchè non c’è più richiesta. Nella fattispecie perchè non ci sarà più nulla da “ruspare”.
    Il problema, come al solito, è avere amministratori che sanno vedere sufficientemente lontano, sempre nell’ottica del bene vero della collettività e non di singoli o di categorie o di amici o di amici degli amici. Ma chi dovesse proporsi un programma così non verrebbe, temo, molto votato. E quindi anche gli AC6 verranno – come del resto voi stessi scrivete – rivisti in quest’ottica.

    (Commento firmato)

  5. In risposta ad Alessio Zanni e a commento firmato delle 18,59
    Davanti alla sacrosanta tutela delle aree di particolare pregio naturalistico e alla sacrosanta “imprenditorialità” (volontà di costruire) dei cittadini negli ambiti AC6, trattandosi di due interessi spesso contrapposti in tale ambito, l’Amministrazione ha dovuto fare una scelta. Dopo uno studio attento del caso e nella piena consapevolezza della delicatezza dello stesso, l’Amministrazione ha deciso di non rischiare di mettere in pericolo la salvaguardia delle aree di pregio naturalistico e con essa il bene di tutta la comunità, adottando una condotta di piena tutela del territorio, in linea col proprio programma di mandato.
    Eliminare le restrizioni sugli AC6, facendo passare gli interventi in quegli ambiti da una commissione preposta (come suggerisce Zanni), avrebbe significato formalizzare la possibilità di un trattamento differenziato all’interno dello stesso ambito che, oltre ad essere incoerente rispetto a precise scelte di pianificazione del territorio, avrebbe sottoposto l’Amministrazione al rischio di legittimi ricorsi legali.
    Vorrei anche rassicurare commento firmato delle 18,59 in merito all’eventuale revisione degli AC6: l’ottica di valutazione dell’Amministrazione, come dimostrato dalla posizione assunta in Consiglio comunale, non è quella di salvaguardia del bene dei singoli o di categorie o di amici o di amici degli amici o (aggiungo) di amici tecnici di fiducia. Dopo aver preso atto di alcune perplessità sollevate in merito, il nostro impegno futuro è semplicemente quello di promuovere una nuova riflessione sugli AC6, tenendo fermi due interessi che per noi rimangono primari: la salvaguardia del territorio e il bene di tutta la comunità.
    Concludo informandovi che è in preparazione un comunicato tecnico dettagliato sul tema AC6, per facilitare la comprensione dell’argomento anche ai non addetti ai lavori ed evitare la diffusione di interpretazioni fuorvianti.

    (Alice Manfredi, capogruppo di maggioranza “Castelnovo Insieme”)

  6. Trasparenza
    Questione di messaggio, secondo me. L’obiettivo di tutti, credo, all’interno del Consiglio comunale, è stato quello di salvaguardare il nostro verde, quella risorsa tanto preziosa e caratterizzante il nostro territorio. Il messaggio lanciato dall’Amministrazione è stato però quello di DIVIETO DI COSTRUZIONE, salvo ALCUNI casi che Noi valuteremo sulla base di Nostre considerazioni. Non è che avete già qualche nome? Un messaggio più corretto, invece, sarebbe stato quello di permettere a TUTTI di presentare le loro domande, valutate, commentate e infine approvate o respinte con condivione e trasparenza. Già, la trasparenza: ne avremo quando verranno rilasciati quei pochi permessi rilasciati dal Comune per costruire in AC6? Lo auspico. Intanto, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

    (Alessio Zanni)

  7. Alice non lo sa
    Non essendo presente al Consiglio non ho potuto votare il punto in discussione, in particolare quello riguardante gli ambiti AC6. A differenza delle altre minoranze che hanno cambiato parere, se presente avrei confermato il mio assenso. Solo per senso di responsabilità, per evitare eventuali stravogimenti di aree pregiate. Ma c’è un ma, e, come canta Francesco de Gregori “…Alice non lo sa…”. In occasione dell’approvazione definitiva della prima variante allo strumento urbanistico in data 19.5.2008, quasi un anno e mezzo fa, l’Amministrazione aveva preso l’impegno di riverificare tutti gli ambiti AC6 IN MODO CHE LA NORMA RESTRITTIVA APPROVATA NELLA VARIANTE VALESSE SOLO DOVE ERA VERAMENTE NECESSARIA ESCLUDENDO alcune zone dove non vi era necessità di una tutela così rigida.
    Orbene, da allora nulla è stato fatto e neanche nella seconda variante (un “poco” elettorale) adottata il 24 aprile scorso si fa menzione di ciò. Sarebbe auspicabile che prima dell’approvazione definitiva della stessa si individuassero quelle zone (neanche molte, in verità) da stralciare e permettere a coloro che vogliono usufruire dei benefici della legge regionale di farlo (entro il 31.12.2010), diversamente con i tempi occorrenti per una nuova variante tale termine verrebbe abbondantemente superato.

    (Luigi Bizzarri)