Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi e le temperature, a dir poco, siberiane - ora in contrappunto alle temperature primaverili - hanno creato diversi problemi a molti. Qualche problema, soprattutto “alimentare”, devono averlo passato anche i caprioli che, ormai sempre più frequentemente, si incontrano nel nostro Appennino. Quasi quotidianamente questo accade in località “Il Crocicchio” a Paullo di Casina. Il minuscolo borgo paullese trae il nome dal fatto di essere su una sella posta a “crocevia” di antiche vie matildiche che congiungevano, un tempo, Canossa con i castelli di Sarzano e Carpineti, le abbazie di Marola con S. Appollonio, i diversi borghi del territorio circostante e gli antichi mulini ad acqua posti nelle tre valli di Crostolo,Tassobbio e Campola. Proprio a sud del borgo si trovano le sorgenti fortunatamente incontaminate di quest’ultimo torrente, ancora carico di selvagge suggestioni e meta quasi obbligata, per l’abbeverata, di numerosi branchi di caprioli. Ecco spiegata la presenza sempre più “inquietante” anche di lupi, come già segnalato lo scorso anno.
Agli “escursionisti” e ai “ciaspolatori” della domenica che si avventurano, in estate e in inverno, da queste parti corre “forse” l’obbligo ricordare: “Attenti al lupo !”
(Ubaldo Montruccoli)
Interessante la documentazione. Ormai comprovata la presenza del lupo nel nostro Appennino. Che è giusto controllare e monitorare. Sicuramente anche lui avrà avuto però “problemi” con queste nevicate. E si è arrangiato come ha potuto. Una presenza di una fauna sempre più ricca e diversificata (al di là di rimborsi od aiuti x danni arrecati) bisognerebbe arrivare a vederla come un arricchimento. Ambientale e, perchè no, turistico. I danni all’ambiente sono (credo) più facilmente ascrivibili all’uomo (perlomeno a certi uomini).
(Patrizio)