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Caccia, inizia domani la stagione venatoria

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"Oggi la caccia, grazie allo sforzo di associazioni venatorie e Act, - afferma l'assessore provinciale Alfredo Gennari - si caratterizza anche per interventi di tutela e salvaguardia ambientale. I cacciatori sono sempre più impegnati sul territorio con interventi ambientali e a sostegno di iniziative sociali: dalle raccolte di fondi per iniziative benefiche a collaborazioni con i Comuni per la pulizia di aree verdi e il mantenimento di sentieri. E' evidente che il futuro della caccia deve essere sempre più legato all’integrazione dell'attività venatoria con le esigenze del mondo agricolo e con le esigenze di salvaguardia ambientale. I cacciatori devono rinforzare il loro ruolo di artefici di un processo di riqualificazione ambientale che esige - tra le altre cose - il controllo delle popolazioni di alcune specie selvatiche al fine di preservare gli equilibri naturali; ed anche i cittadini possono apprezzare questo ruolo dei cacciatori".

Assessore Gennari, quali novità attendono i nostri cacciatori?
"Il nuovo Calendario venatorio provinciale non presenta variazioni sostanziali rispetto alle passate stagioni, anche perché le disposizioni regionali rappresentano una buona normativa e a queste ci siamo attenute. Tra le particolarità da segnalare, resta confermato il divieto di cacciare ogni specie di passero, per altro nel rispetto di quanto previsto dalle direttive comunitarie".

Sul versante della protezione della fauna quali sono i principali contenuti delle norme provinciali?
"Sono state istituite diverse 'zone di rispetto' per favorire una riproduzione allo stato naturale della fauna selvatica e sono state recepite le norme regionali sulle Zone di protezione speciali, che consentono di mantenerci al passo con gli standard europei nella tutela degli uccelli migratori.Non dimentichiamo che la nostra provincia ha una buona percentuale di territori protetti - parchi, oasi, rifugi - nei quali la caccia è vietata, in quanto fondamentali per consentire alla fauna di riprodursi e, di conseguenza, diffondersi, ripopolando anche il territorio di caccia”.

Vuole fare qualche raccomandazione ai cacciatori in vista dell'apertura?
"Essere prudenti e ricordarsi che dai terreni dove si pratica la caccia altre persone traggono il loro reddito. L'attività venatoria, oltre a rispettare le norme di tutela naturalistica, deve riconoscere i diritti degli agricoltori. Pertanto invito tutti cacciatori a rispettare le coltivazioni in atto: il futuro della caccia - specie nella Pianura padana - è strettamente legato alla sopravvivenza del paesaggio rurale e ad un dialogo sereno e costruttivo con le organizzazioni degli agricoltori. Invito gli operatori venatori ad evitare egoismi individuali mirando all’interesse generale ed al bene comune. Ovviamente, seppur scontato, ricordo che non bisogna trascurare gli aspetti della sicurezza e tutte le forme di tutela previste per la pratica venatoria".

Qual è la consistenza del patrimonio faunistico della nostra provincia?
"Il nostro patrimonio faunistico, come ha espressamente riconosciuto la Carta delle Vocazioni faunistiche della Regione Emilia-Romagna, ci è invidiato ovunque e non ha eguali in Italia. Occorre dare atto dell'ottimo lavoro svolto dagli Ambiti territoriali di caccia negli ultimi anni a salvaguardia della riproduzione allo stato naturale della fauna".

I futuri impegni della Provincia a favore dell'attività venatoria?
"Dare attuazione al Piano faunistico venatorio che lo scorso anno abbiamo approvato con il voto di tutte le forze politiche; avviare alcuni studi su specie di notevole interesse, come ad esempio il cervo; elaborare nuovi strumenti di tutela per i danni arrecati da parte della fauna selvatica alle coltivazioni e ai cittadini; contenere numericamente alcune specie che possono arrecare danni alle coltivazioni ed alle comunità. Lavorare infine in modo sereno e coeso con il mondo venatorio, agricolo ed ambientalista; ricercare tutte le innovazioni, i metodi e le azioni che possano essere utili contemporaneamente ai settori ambientale, agricolo e venatorio. ".

LE PRINCIPALI DISPOSIZIONI DEL CALENDARIO VENATORIO PROVINCIALE 2009-2010 - (Il testo completo e le integrazioni riguardanti le Zps sono consultabili sul sito della Provincia all'indirizzo www.provincia.re.it - area ambiente, sezione caccia)

SPECIE CACCIABILI E PERIODI DI CACCIA
Da domenica 20 settembre 2009 a domenica 6 dicembre 2009:
* starna (Perdix perdix);
* pernice rossa (Alectoris rufa);
* fagiano (Phasianus colchicus);
* lepre comune (Lepus europaeus);
* coniglio selvatico (Oryctolagus uniculus).
Da domenica 20 settembre 2009 a giovedì 31 dicembre 2009:
* quaglia (Coturnix coturnix);
* tortora (Streptopelia turtur);
* merlo (Turdus merula);
* allodola (Alauda arvensis);
Da domenica 20 settembre 2009 a domenica 31 gennaio 2010:
* alzavola (Anas crecca);
* beccaccia (Scolopax rusticola).
* beccaccino (Capella gallinago);
* canapiglia (Anas strepera);
* cesena (Turdus pilaris);
Da domenica 20 settembre 2009 a domenica 31 gennaio 2010:
* codone (Anas acuta);
* colombaccio (Columba palumbus);
* cornacchia grigia (Corvus corone cornix);
* fischione (Anas penelope);
* folaga (Fulica atra);
* frullino (Limnocryptes minimus);
* gallinella d'acqua (Gallinula chloropus);
* gazza (Pica pica);
* germano reale (Anas platyrhynchos);
* ghiandaia (Garrulus glandarius);
* marzaiola (Anas querquedula);
* mestolone (Anas clypeata);
* moriglione (Aythya ferina);
* pavoncella (Vanellus vanellus);
* porciglione (Rallus aquaticus);
* tordo bottaccio (Turdus philomelos);
* tordo sassello (Turdus iliacus);
* volpe (Vulpes vulpes).

Negli AA.TT.CC. RE 1, RE 2, RE 4 è vietata la caccia al merlo per l'intera stagione venatoria.

GIORNATE E FORME DI CACCIA
* La settimana venatoria è compresa fra il lunedì e la domenica successiva, escludendo i giorni di martedì e venerdì, nei quali non è mai consentito l'esercizio dell'attività venatoria.

* La caccia alla fauna selvatica stanziale e migratoria è consentita nelle forme sotto indicate:
a) da domenica 20 settembre 2009 a domenica 4 ottobre 2009, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore in due giornate fisse (giovedì e domenica) di ogni settimana (fino alle ore 13,00);
b) da lunedì 5 ottobre 2009 a domenica 6 dicembre 2009, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore, in tre giornate a scelta ogni settimana;
c) da lunedì 5 ottobre 2009 a domenica 29 novembre 2009 possono essere fruite due giornate in più a scelta ogni settimana per la caccia alla sola migratoria, da appostamento.

Da lunedì 7 dicembre 2009 a domenica 31 gennaio 2010 negli AA.TT.CC. è vietata la caccia in forma vagante, con alcune eccezioni (caccia al cinghiale in forma collettiva; caccia alla beccaccia; della caccia alla volpe da parte delle squadre autorizzate).

Negli AA.TT.CC. RE1, RE2, RE3, la stagione venatoria termina il giovedì 10 dicembre 2009 per la TORTORA ed il giovedì 14 gennaio 2010 per CORNACCHIA GRIGIA, GAZZA, GHIANDAIA.

L'esercizio venatorio da appostamento, fisso o temporaneo, è consentito unicamente nei confronti della fauna selvatica migratoria.

Da domenica 20 settembre 2009 a domenica 4 ottobre 2009, nelle giornate fisse di giovedì e di domenica, non può essere esercitata, nella stessa giornata, l’esercizio venatorio in più di un A.T.C.

ORARI VENATORI
La caccia alla fauna migratoria è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. La caccia di selezione agli ungulati è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino ad un'ora dopo il tramonto. La caccia alla fauna selvatica stanziale è consentita dal sorgere del sole fino al tramonto.

Fino a domenica 4 ottobre 2009 la caccia termina alle ore 13,00.

* Nell'intervallo compreso tra l'orario d'inizio della caccia alla fauna selvatica migratoria e quello d'inizio della caccia alla fauna selvatica stanziale è vietato l'esercizio venatorio in forma vagante.

CARNIERE
Ogni cacciatore, nella stessa giornata di caccia, non può abbattere più di un capo di fauna selvatica per ciascuna delle seguenti specie:
* starna, pernice rossa, lepre.
Ogni cacciatore, nella stessa giornata di caccia, non può abbattere, complessivamente, più di due capi di fauna selvatica tra le seguenti specie:
* lepre, fagiano, pernice rossa, starna, coniglio selvatico.
Ogni cacciatore, nell'intera stagione venatoria, può abbattere il seguente numero massimo di capi per ciascuna specie di fauna selvatica:
* starna, pernice rossa: 5;
* beccaccia: 15;
* lepre: 10.
Nell'A.T.C. RE4, ogni cacciatore, nell'intera stagione venatoria, può abbattere il seguente numero massimo di capi per ciascuna specie di fauna selvatica:
* lepre: 7
* fagiano: 12
Delle altre specie cacciabili, per ogni giornata di caccia, non possono essere abbattuti complessivamente più di venticinque capi, di cui non più di dieci capi di anatidi, ad esclusione del germano reale, dieci di folaghe, dieci di colombacci e tre beccacce.
Per ogni giornata di caccia non possono essere abbattuti, complessivamente, più di dieci capi appartenenti alle seguenti specie: beccaccino, gallinella d'acqua, frullino, pavoncella e porciglione.

MISURE DI TUTELA DELL'INCOLUMITA' PUBBLICA
Durante l'esercizio venatorio sono vietati la detenzione e l'uso di munizioni spezzate con pallini di dimensione superiore al n. 0, di munizioni alterate o manomesse e di munizioni spezzate "over 100" o simili. Sono inoltre vietati la detenzione e l’uso di munizioni a palla unica, ad eccezione di coloro che partecipano alla caccia collettiva al cinghiale.
Durante l'esercizio venatorio è vietato portare armi a canna rigata, fatta eccezione per:
a) chi è assegnatario di capi nel piano di prelievo selettivo degli ungulati ed ha provveduto agli adempimenti di cui all'art. 11 del Regolamento Regionale 27 maggio 2008, n. 1;
b) chi partecipa alla caccia al cinghiale con il metodo della braccata, della battuta o della girata e risulta inserito nella scheda delle presenze di cui agli artt. 15 e seguenti, del Regolamento Regionale 27 maggio 2008, n. 1.
Chi partecipa alla caccia al cinghiale in forma collettiva è obbligatorio indossare, in modo ben visibile, casacca, giubbetto o gilet ad alta visibilità di colore rosso, giallo o arancio, aventi caratteristiche analoghe a quelle previste dal Codice della strada.
Si ritiene utile, ai fini della sicurezza personale, indossare lo stesso giubbetto o gilet ad alta visibilità, anche durante l'esercizio della caccia in forma vagante.
Le armi a canna rigata utilizzate nel corso dell'attività venatoria non possono essere caricate con un numero di colpi superiore a 5.
Ogni cacciatore può accedere all'appostamento, fisso o temporaneo, con un solo fucile.

ULTERIORI DISPOSIZIONI
E’ vietata la caccia in forma vagante all’interno del perimetro dell’area di rispetto degli appostamenti fissi.
Durante le operazioni di raccolta della fauna abbattuta e di recupero dei capi feriti è consentito l’impiego del cane da riporto ed il fucile deve essere tenuto scarico. L’arma può essere caricata solo qualora vengano rinvenuti capi feriti e deve essere immediatamente scaricata non appena terminato l’abbattimento.

1 COMMENT

  1. Alcune domande
    Quali sono le distanze dalle abitazioni nelle varie fasi della caccia? I cani possono tranquillamente girare nei cortili magari inseguendo animali domestici? I cacciatori conoscono queste regole? Quali sono le sanzioni in caso di mancata osservanza? Ho qualche immagine interessante, però prima consegnarle a chi di dovere vorrei conoscere le risposte alle domande che ho fatto.
    Grazie.
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)