Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dall'Anpi, che così la stessa associazione introduce: "L’Anpi provinciale, esprimendo viva preoccupazione per il rafforzarsi a livello locale, nazionale ed europeo dei movimenti di estrema destra e per i rischi di sottovalutazione politica degli stessi, ha recentemente trasmesso ai sindaci e all’Amministrazione provinciale una proposta di ordine del giorno da sottoporre alla discussione in Consiglio comunale. L’assunzione dello stesso rappresenterebbe un auspicato impegno di tutti gli enti locali nell’incentivare ulteriori percorsi di riflessione e informazione, che già si realizzano nei rispettivi territori, attraverso specifiche iniziative, rivolte alle scuole e ai cittadini, riguardanti la memoria storica, il riaffiorare di movimenti neofascisti, la doverosa e inesauribile ricerca storiografica contro l’uso politico della storia e contro i rischi del diffondersi di una cultura di violenza anche tra i giovani. L’Anpi della montagna condivide pienamente la proposta e già da tempo si è attivata in un percorso di fecondo confronto con gli enti locali, con i partiti antifascisti e con l’associazionismo locale, che porterà a progetti e iniziative accomunate dalla centralità e fedeltà ai principi della Costituzione, nata dalla Resistenza".
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Diversi eventi, anche luttuosi, di matrice neofascista, si sono verificati in Italia e in Europa negli ultimi tempi e debbono far alzare la guardia e l'attenzione critica ad ogni cittadino democratico così come ai responsabili delle istituzioni repubblicane di ogni livello.
L'attentato di Firenze del 15 dicembre 2011 con cui Gianluca Casseri, vicino a CasaPound, ha ucciso due senegalesi e ne ha feriti altri tre, finendo poi per suicidarsi, non può essere liquidato soltanto come l'opera di un malato di mente. Se ce ne fosse ancora bisogno, CasaPound ha gettato ora definitivamente la maschera: dopo essersi ammantata di “cultura” e di “socialità”, l’esultanza per la morte del magistrato Saviotti e l’esplicitazione della speranza che a questa morte ed a quella di Bocca ne seguano altre, hanno un significato inequivocabile che va addirittura al di là dei richiami al fascismo ed al peggior populismo, avvicinandosi molto all’istigazione alla violenza.
La pericolosità sociale di CasaPound, i cui membri si professano come “fascisti del terzo millennio”, sta nell’usare e cavalcare la crisi economica per insediarsi nel pensiero populista delle persone: lavoro per tutti “gli italiani” e guerra all’accoglienza per i migranti. Il loro modus operandi, nelle città dove si sono conquistati largo seguito, conferma il dna fascista che sfocia in vere e proprie azioni di squadrismo. L’altra falange di CasaPound, Blocco studentesco, agisce principalmente negli istituti scolastici superiori, dove fonda la sua propaganda sull’immaginario combattivo, negazionista e “rivoluzionario” della destra sociale, legata al mito dei fasci di combattimento e delle squadracce.
Il prosperare di queste formazioni ha coinciso con il confluire dei movimenti di estrema destra nelle file del Pdl e della Lega Nord durante i governi Berlusconi. E grazie a una disponibilità economica importante, sono stati sdoganati e diffusi linguaggi e politiche xenofobe e revisioniste, sfociate anche in una proposta di legge che avrebbe voluto equiparare i partigiani ai membri della Rsi.
Riteniamo importante che gli amministratori pubblici si facciano carico di informare e arginare questa deriva antistorica portando il problema dei nuovi fascismi e dell’intolleranza al centro del dibattito politico. Crediamo sia giunto il momento in cui le istituzioni democratiche debbano mettere in campo più forti iniziative politiche riguardanti la memoria storica e l’interazione coi migranti, anche attraverso iniziative nelle scuole e nei luoghi di aggregazione, e in collaborazione con le risorse territoriali.
Chiediamo come Anpi una netta presa di posizione da parte delle amministrazioni comunali contro tutte le associazioni che promuovono l’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale, essendo tutte queste pratiche opposte ai valori fondamentali dell’uguaglianza, della libertà e della tolleranza sanciti dalla nostra Costituzione. Chiediamo con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano finalmente applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato.
Chiediamo inoltre che alle suddette associazioni sia negata la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali.
(Giacomo Notari, per la presidenza reggiana Anpi)