Nella sua attività pastorale e nella sua presenza all’interno del paese e della nostra montagna don Giordano ha sempre avuto una grande attenzione, quasi un “occhio di riguardo”, per le realtà dedite al volontariato, tanto a quelle di ispirazione parrocchiale/cattolica quanto a quelle dichiaratamente laiche, dimostrando così apertura e capacità di valorizzare quanto di positivo e proficuo il tessuto sociale è in grado di esprimere, contribuendo così a fare da propulsore a quelle “forze sane” che nel loro piccolo cercano di dare qualcosa di buono.
Speriamo di aver ricambiato almeno in parte l’attenzione e la disponibilità, speriamo di aver dato – portando avanti le nostre iniziative rivolte all’infanzia “in emergenza” – un piccolo contributo al progetto educativo al quale don Giordano si è dedicato con tanto slancio.
Non ha mai perso occasione per darci una mano: cogliendo ogni opportunità che gli consentisse di coinvolgere i “suoi” giovani in qualche iniziativa… anche solo con due parole che ci aiutavano a “fare il punto” quando a tarda sera compariva alle nostre riunioni portando una bottiglia da stappare… mettendo in gioco quell’entusiasmo che aiuta a tener duro, quando i progetti e i problemi paiono troppo difficili, con gli ideali sempre ben chiari ma sempre con tanta praticità. Dimostrandosi capace di passare da un’alta affermazione di principio al mettersi in prima persona a fare il lavoro più scomodo, con quei modi di fare così diretti che ci hanno fatto anche discutere ma che tanto hanno favorito la collaborazione e la capacità di concretizzare.
Come associazione abbiamo sempre creduto nelle potenzialità che scaturiscono dalle sinergie con altri gruppi; anche in questo abbiamo sentito don Giordano al nostro fianco. Lo ricordiamo anni fa (forse fu la vera prima collaborazione) quando coinvolse moltissimi ragazzi nella distribuzione delle bocce di vetro per la raccolta di fondi a favore del nostro piccolo amico Luciano, tetraplegico ricoverato a Montecatone. Lo ricordiamo alle 5 e mezza di mattina alla guida del trattore per sistemare la carraia che porta sulla Pietra in modo da poter dar vita ad un’altra edizione di “Apri le ali e poi vola”.
Lo ricordiamo come preparatore e guida di alcuni nostri giovani volontari. Lo ricordiamo alle nostre cene. Lo ricordiamo pochi mesi fa in Romania che, un attimo giocava con gli ospiti della nostra casa “Raggio di sole” e l’attimo dopo era pienamente operativo in cantiere tra lavori e attrezzi di ogni tipo.
Ciao! Grazie! In bocca al lupo!
Sappiamo che continuerai ad indossare le nostre magliette. Chissà che non sia possibile organizzare insieme altre cose, nella tua nuova comunità, oppure portando quassù i giovani di cui ti occuperai, o andando insieme in qualche luogo dove poter provare a fare ancora qualcosa di buono.
