Mi reco da un dottore. Al momento di pagare mi chiede: la fattura la vuole? Lo sconto è del 25% senza fattura.
Viene l’elettricista, si lamenta perché il commercialista gli ha detto che entro fine anno deve fare delle fatture: ne avrà fatte si e no una decina.
Viene lo spazzacamino si lamenta perché gli chiedo la fattura. Aggiungo al prezzo i soldi dell’iva. La fattura non mi arriva mai. Analoga cosa mi succede col lattoniere (non mi rivedranno mai più).
Mi portano la legna e a dicembre vedo la fattura numero uno.
Vado dal barbiere con costanza e mai una volta che accenni a rilasciarmi lo scontrino.
Chiamo un idraulico e, ovviamente, di fattura non se ne parla.
Dal dentista mi tengo lontano da un po’. Non so come è oggi…
Accendo la tv la sera e vedo il bel passeggio di auto e di signori italiani che, pur attempati, hanno avvenenti fidanzate o mogli (ohibò) impellicciate lungo lussuose viuzze delle cittadine svizzere. Sull’altro canale alcuni politici lamentano sull’opportunità del (sacrosanto) blitz di Cortina.
Gli episodi sopracitati, comunque, sono accaduti nella montagna di Reggio Emilia.
Tre domande.
Alla pubblica opinione: siamo ancora convinti che il problema del sommerso sia solo quello legato soprattutto al meridione e alla camorra e all’esportazione di capitali all’estero?
Al ministero delle finanze e all’encomiabile Mario Monti: siamo sicuri che non ci sia modo per potere scaricare parte delle spese pur di recuperare parte dell’evasione?
E agli evasori: vi rendete conto che la sanità, le forze dell’ordine, la stabilità del sistema bancario, la scuola dei vostri figli non è pagata da voi a scapito nostro? Continuate a metterci le mani in tasca. Il giorno che non ci sarà un pronto soccorso efficace, un poliziotto in più a difendere la vostra bella villa, una scuola vicina e sicura, capirete il danno che fate all’Italia ma, prima ancora, a voi stessi e alle vostre famiglie.
(Fulminant La Penna)