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Gino curava l’albero della vita. E’ stato chiamato in Cielo

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Gino Beretti, il primo da sinistra, tre anni fa alla festa di fine corso d'Inglese. La moglie, Diva, è al centro con la giacca nera

Strana la vita. Capace di chiamarti ad anno appena iniziato, per salire al cielo. Proprio quando, come Gino, ti avvii a scoprire ancora di più il mondo, a pensione raggiunta.

E’ quando è successo a Gino Beretti, 68 anni, perito informatico e carpinetano molto conosciuto deceduto stamane poco prima della mezza.
“Aveva una pianta di ciliegie cui era particolarmente affezionato e questa mattina, proprio nel giorno in cui l’amata nipotina compiva i suoi primi 15 mesi di vita, la stava sistemando” racconta l’amico e parroco carpinetano monsignor Guiscardo Mercati.

Una caduta o più probabilmente un malore: Gino è stato rinvenuto esamine ai piedi di quella pianta che tanto amava e che mai aveva voluto tagliare. La salma, attualmente al Sant’Anna, è in attesa dell’autopsia a Modena per determinare le esatte cause del decesso.

In gioventù era stato nei servi di Maria a Ranzano di Bologna. Una volta diplomato aveva lavorato nella ceramica di Carpineti e quindi a San Giovanni di Querciola, sostenitore della Democrazia Cristiana pur senza entrare direttamente in politica, era da tempo membro del consiglio pastorale, ottimo basso nella corale San Prospero, con la quale si era orgogliosamente esibito lo scorso 29 dicembre alla rassegna Note Celesti e, per l’ultima volta, nella messa dell’ultimo dell’anno, sempre diretta da Mario Bertini, amico e direttore.

Prima ancora si era sposato con Diva Valli, insegnante di educazione tecnica alle scuole medie di carpineti, ora in pensione, e scrittrice, e avevano avuto la figlia Stefania, avvocato, moglie di Mauro Zanni, noto esercente di Castelnovo. Con lei, terminato il periodo del lavoro, aveva iniziato a scoprire il mondo con viaggi anche in paesi molto lontani. Una seconda vita che però non lo aveva certo distolto dall’impegno parrocchiale, dall’essere disponibile per gli studenti a ripetizione e dal suo essere uomo di fede. “Al punto che avevo auspicato diventasse diacono. Perché ha aiutato moltissimo sia i miei sedici anni di mandato qui – ricorda don Guiscardo – ma anche il mio predecessore. Però Gino aveva declinato, diceva che era già un diacono di fatto e quanto c’era da fare semplicemente andava eseguito”.

Una morte improvvisa. “Ma lui era preparato – spiega il parroco – perché la temeva e sapeva che occorreva essere pronti e quindi si era confessato e comunicato anche il giorno dell’Epifania”.

“Gino era un amico, mio insegnante in gioventù (era stato anche catechista e formatore), col quale potevamo anche avere idee diverse, ma non veniva mai meno al rispetto per il parroco e, anche, al suo vivere nella società, ora al bar o ora a coltivare la sua passione per l’aceto balsamico. La Comunità perde molto” conclude don Guiscardo.

Quatto anni fa aveva deciso di riprendere gli studi di lingua inglese che aveva interrotto in gioventù. Ed è stato a queste lezioni condotte da Genni Gilbert, in seguito divenuti serali, che chi scrive ha avuto modo di conoscerlo. Ieri sera le ultime battute, il suo bonario lamentarsi per avere cantato poco, la correzione dei compiti con il suo costate impegno e orgoglio, quindi, l’ultimo saluto. “A lunedì Gino”. Dal Cielo si ricorderà di fare gli “home work” e la lezione 4 C, anche se, certo, ora ha da curare, da lassù, l’albero della vita dei suoi cari.

Questa sera alla 20.30 e domani sera la recita del Santo Rosario nella Chiesa di Maria Ausiliatrice a Carpineti. I funerali sono ancora da fissare. Come da sua volontà la salma, una volta resa, sosterà alcune ore in chiesa prima delle esequie.

 

* * *

 

AGGIORNAMENTO del 11.1.12: La data delle esequie, presso la parrocchiale di Maria Ausiliatrice, è fissata per domani, giovedì 12 gennaio, alle ore 15.

 

44 COMMENTS

  1. La notizia ci coglie assolutamente impreparati e sbigottiti. A Diva e Stefania l’abbraccio più stretto di chi ha avuto il privilegio di conoscere ed apprezzare la mitezza e il santo zelo del nostro caro Gino.
    Abbiamo la grande consolazione di saperlo nel Tempio a cantare le lodi al Signore.

    (Antonio, Ludovica, Damiano, Anna, Pietro Torlai)

  2. Ciao Gino, amico di tanti, grazie degli esempi di vita che ci hai lasciato, sempre corretto e rispettoso di tutti, un ricordo che non cancellerò dalla mente ( la vendetta di un buon Cristiano è il perdono). Ai tuoi cari le nostre più sentite condoglianze.

    (Famiglia Maiorano)

  3. Amico carissimo da 50 anni. Compagno di scuola, che aveva ripreso dopo alcuni anni di attività lavorativa a Milano. Un fratello maggiore, buono, generoso, disponibile. Aperto all’umorismo ed al piacere dello stare assieme. Era il nostro naturale capo-classe: una carica che non avrebbe avuto senso se non ricoperta da lui. Esprimeva le sue idee con grande convinzione, a volte animando i toni della sua discussione, sempre motivata e mai banale, e sempre nei limiti di una serena ed amichevole dialettica. Nel 1992, in occasione della festa che la nostra classe volle organizzare nel trentennale dell’Istituto tecnico industriale di Castelnovo, lo rinominammo capo-classe sul campo, “costringendolo”, fra le tante autorità intervenute, a tenere il discorso introduttivo del Convegno, in rappresentanza della nostra classe, la prima che aveva fequentato la scuola dal lontano 1962.
    Quando ebbe terminato, Gino cedette la parola al Prof. Consolini, il preside venuto appositamente da Reggio, che gli si rivolse, quasi timidamente, dicendo: “Beh, dopo che ha parlato lei, a me resta ben poco da dire!”.
    Gino, insomma, ancora una volta aveva saputo tenere ben alta la bandiera dell’antica 1.a N! Ultimamente ci si vedeva poco, ma ogni volta era una piccola festa di parole calde e di ricordi sereni ed affettuosi.
    Ciao, Gino. Prepara un bel discorso per quando dovrai presentare anche noi a quelle Autorità alle quali ora sei vicino. Ah già, scusami, non c’era bisogno di ricordartelo!

    (Corrado Giansoldati)

  4. Ieri mattina passando per Carpineti verso le dieci ci siamo… salutati con lo sguardo eri sorridente e passeggiavi per il tuo paese… ti ricorderò per sempre così…
    Nel porgervi le nostre più sentite condoglianze vi abbracciamo forte.

    (Monica Comastri, Mauro, Francesca e Davide)

  5. Caro Gino,
    ci siamo visti lunedì sera al corso d’inglese, arrivavi e te ne andavi sempre con un bel sorriso, le tue battute erano sempre divertenti ed era ammirevole il tuo entusiasmo e il tuo impegno. Ma l’entusiasmo e la gioia di fare cose nuove traspariva sempre dai tuoi racconti, si trattasse di viaggi, di un bel filim, di una mostra d’arte… Sento di doverti ringraziare anche per la sensibilità e vicinanza che ci hai dimostrato in questi mesi, così duri anche per noi; incrociavo i tuoi occhi velati di lacrime e capivo quanto era grande il tuo cuore. Ricordo i bellissimi incontri di preghiera, tu e Diva avevate aperto la vostra casa a tutti noi, e anche in quell’occasione siamo stati contagiati dal tuo entusiasmo e da quello di Suor Vincenza. Ieri sera, durante la recita del Rosario, mancava qualcosa, mancavi tu, sempre in prima linea, ti agitavi per preparare al meglio la messa.
    Ora voglio pensarti in cammino verso il Paradiso, e voglio sperare che tu incontrerai Domenico, caso mai riderete insieme facendovi uno scopone o un ramino.
    A Diva e Stefania un caloroso abbraccio.

    (Sandra, Enrico)

  6. Ciao Presidente!
    Quando ho ricevuto il messaggio ieri sera: “Hai sentito di Gino Beretti?”, non avrei mai pensato di leggere la risposta al mio “No, cosa?”. Sono rimasta senza parole!
    Ricordo l’ultimo giorno che ti ho visto, il primo dell’anno, a Messa dopo gli auguri. Mi chiedesti: “E quando lo battezzi questo piccolo? Bè, non importa quando, fammelo sapere che parteciperei davvero con tanto piacere”… Purtroppo non ci sarai fisicamente, ma siamo assolutamente certi che da lassù la preghiera per il nostro Simone sarà fervida e sincera come se fossi in chiesa accanto a noi!
    Ciao Gino, angelo tra gli angeli!!!
    Un abbraccio forte a Diva e Stefania!

    (Elisa Medici, Stefano Elena e Simone)

  7. Vi ringraziamo immensamente per le bellissime parole che avete espresso per il mio meraviglioso papà. Mi ha lasciato sotto l’albero della vita, quello che aveva piantato quando io sono nata. Era il nostro albero, quello dove mi aveva fatto l’altalena e la casetta, quello che fioriva ad ogni primavera e che insieme ammiravamo estasiati. Il mio papà è e sarà sempre nel mio cuore, generoso e amorevole, un sostegno prezioso in ogni momento della mia vita. I suoi insegnamenti e i suoi valori rimarranno indelebili in me, così come i suoi occhi, che brillavano costantemente di amore. Grazie di cuore a tutti Voi, cari e generosi amici incontrati e amati dal mio papà lungo il suo stupendo cammino di vita, di fede e di amore.

    (Stefania con mamma Diva, Mauro ed Emma)

  8. Ho appreso con dolore della prematura e tragica scomparsa dell’amico Gino Beretti, persona per bene che conoscevo da anni, marito, papà e uomo impegnato, tante le sue passioni. Solo poche settimane fa mi ero intrattenuto a cena con lui, a Sant’Ilario, in occasione della riunione della Confraternita dell’aceto balsamico. Gino era infatti un esperto, un alfiere di questo prezioso prodotto. In diverse occasioni mi ha fornito consulenze sul balsamico di Reggio, grazie anche a lui mi sono avvicinato, seppur in termini amatoriali, a questo particolare settore.
    Comprendo il grande dolore della famiglia, della moglie Diva Valli, mia compaesana, della figlia Stefania e di tutti i parenti. A loro e a tutti gli amici di Gino vanno le mie più sentite condoglianze e quelle della mia famiglia.

    (Fabio Filippi)

  9. Carissimo Gino,
    amico carissimo, compagno di scuola (la famosa 1^ N del 1962), sono senza parole e con gli occhi pieni di lacrime; lo sai che siamo molto sensibili. Sei sempre stato pronto ad aiutare con una parola, con un gesto, con un sorriso. Ricordo sempre con affetto la scuola, il collegio Dante, i primi innamoramenti, i primi anni di lavoro a Milano, corso S. Gottardo, 57, il nostro “covo”.
    Poi sei rientrato a Carpineti, la vita di città non faceva per te, amavi la tua montagna e io sono rimasto a Milano.
    Ultimamente anch’io sono ritornato e ti ho ritrovato a Carpineti con l’impegno di sempre.
    Non dico ci mancherai, tu sei sempre qui presente con noi.
    Ciao, Gino, un abbraccio a Diva e alla tua famiglia.

    (Argo Pignedoli)

  10. Generalmente, anzi abitualmente, non sono solito esternare, soprattutto per via telematica, pensieri e sentimenti forti che preferisco vivere intimamente o al massimo condividere con la mia famiglia, ma questa volta il mio cuore mi spinge ad andare oltre e dar voce al mio pensiero ed al pensiero comune di tutta la “Corale S. Prospero di Carpineti e Pantano”, di cui Gino è stato un fondatore, un pilastro, un sicuro riferimento e soprattutto un saggio consigliere; caratteristiche, queste, legate da un fattore comune, espresso ieri sera durante il rosario da Mons. Guiscardo Mercati: un uomo di “fede”.
    Una cosa essenziale mi sento e ci sentiamo fortemente di dire, di gridare forte e cantare a quattro voci a Gino: “grazie”.
    Grazie per la tua amicizia.
    Grazie per il tuo esempio di Fede e di impegno nella vita quotidiana in Parrocchia e nella nostra Comunità di Carpineti.
    Grazie per la tua continua e preziosa presenza in mezzo a noi, insieme a Diva tua sposa, alimentata da un amore fortissimo verso Stefania e la tua nipotina Emma.
    Grazie per il tuo assiduo, instancabile e determinante contributo nella preparazione e nell’animazione delle Liturgie.
    Grazie per aver “cantato e lodato il Signore” insieme alla tua corale.
    Grazie. Sarai sempre in mezzo a noi: durante le prove di canto in canonica, tra la famiglia dei “tenori”, accanto all’organo in Chiesa, nell’annunciare i canti, nel cantare il salmo responsoriale, nelle processioni, nello stare insieme, ogni volta che saremo insieme.
    Un grande dono ed una grande “grazia” avremo in più d’ora in poi: la Corale avrà in cielo il suo Angelo Custode.

    (Mario Bertini e tutta la Corale S. Prospero di Carpineti e Pantano)

  11. Abbiamo appreso con profondo dolore e commozione la notizia. Abbiamo avuto la possibilità, in diverse occasioni, di poter stimare ed apprezzare il profondo rispetto e amore che Gino ha sempre avuto nei confronti della vita propria e del suo prossimo. L’impegno profuso per la nostra collettività parrocchiale ci accompagnerà per il resto del nostro cammino.
    Le nostre condoglianze alla moglie Diva e a tutta la famiglia.

    (Ivan e Antonella)

  12. Aldini, Anceschi, Anceschi Renato, Annigoni, cominciava così l’appello della ‘(la famosa 1^ N del 1962)’, come dice Argo. Solo ora riesco a scrivere qualcosa, un’amicizia di cinquantanni come dice Dado, ora flashbacks intatti, nitidi, delle volte che ci si vedeva. Da ieri penso a quella volta, più di quarant’anni fa, che dalla strada mi indicasti un campo e mi raccontasti un tuo sogno. Sì, è vero, per molti sei stato un fratello maggiore e ti abbiamo voluto bene.

    (Giovanni Annigoni)

  13. Cari Stefania e Mauro, in un momento così duro e profondo vi sono vicina con il cuore. Preferivo parlarvi al corso di preparazione al parto della felicità e della magia della nascita di un figlio: di diventare mamma e papà. Purtroppo la vita ci mette a dura prova e ci richiede di essere forti di combattere ogni giorno. Sono sicura che voi lo sarete perchè siete insieme, perchè c’è mamma Diva che avrà molto bisogno di voi e la piccola Emma che sarà per voi conforto e il futuro.

    (Antonella e famiglia)

  14. Quale presidente dell’Associazione culturale Stana, a nome anche dei componenti del gruppo, sono a esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia Beretti Valli per l’improvvisa scomparsa del loro caro – e nostro amico – Gino. Lo abbiamo incontrato inizialmente tramite la moglie Diva Valli, che ha collaborato con noi portando il suo contributo di conoscenze della storia locale. Poi abbiamo conosciuto meglio anche Gino, la sua disponibilità, la sua competenza e serietà nelle sue passioni, le sue capacità sia nel Coro di Carpineti-Pantano che come Alfiere ed esperto di aceto balsamico nella Confraternita. Ma ancor di più abbiamo apprezzato la sua positività, il suo altruismo e i suoi valori. Una persona che ricorderemo e ci mancherà.

    (Patrizio Prampolini)

    • E’ stato l’uomo che tutte le donne vorrebbero al loro fianco.
      E’ stato il padre che tutti i figli dovrebbero desiderare.
      E’ stato il figlio che tutti i genitori sognano.
      E’ stato il fratello che tutti dovrebbero avere.
      E’ stato lo zio esemplare per tutti i nipoti e pronipoti.
      Grazie di essere stato nosto fratello: Emma, Umberto, Antonio, Bruna, Giuse, Gabri, Mari, Dani, Dona.
      Ti abbiamo amato, ti amiamo, ti ameremo sempre.

      (Donatella Beretti)

    • Carissima cognata Diva,
      ieri in chiesa nessuno di noi si era preparato per esprimere il proprio pensiero, perché sarebbero state troppe le cose belle da dire. Volevamo ringraziarti di essere stata una compagna meravigliosa per nostro fratello altrettanto speciale, la tua compostezza, la tua dignità, la tua signorilità anche in una giornata come ieri è stata meravigliosa. Un giorno Gino ci disse che non avrebbe mai fatto senza di te. La vita vi ha regalato dei meravigliosi anni insieme, oggi è un’ amara consolazione. Noi tutti non potremmo mai sostituire lui. Sappi pero che noi ti amiamo, e che ti staremo sempre vicino.
      Grazie per tutto quello che hai fatto per lui.

      (Le tue cognate e i tuoi cognati)

  15. Vorrei lasciare un pensiero x mio zio, il mio padrino di battesimo. Se il padrino deve essere un esempio morale e cattolico sono stato fortunato ma soprattutto sei stato una bella persona onesta, sincera, sempre presente per una parola di conforto nei momenti difficili, una di quelle persone che quando la incontravi per la strada non distoglieva lo sguardo ma cominciava a sorriderti 50 mt. prima e veniva a stringerti la mano, rispettoso dell’oppinione altrui ma fermo nelle proprie idee. Ora sono sicuro tu pregherai per noi.
    Grazie di tutto anche a nome di mia moglie, arrivederci Gino…

    (Gabriele)

  16. Sentite condoglianze alla Prof.ssa Diva Valli – insegnante di tanti nostri ragazzi della scuola di Carpineti. Ci lasciano stupefatti e increduli notizie come questa. Persone che fanno parte della nostra vita di piccole comunità e che “ascoltiamo” perchè Gino aveva veramente una bella voce, lasciano una vuoto incolmabile.

    (Betty Bertolini e famiglia Filippi Fiorello)

  17. Ho saputo ieri sera della morte improvvisa di Gino. Automaticamente la mia mente si è popolata di domande e riflessioni. Domande e riflessioni che negli anni mi son fatta e rifatta, ma per entrambe non ho mai trovato risposte, in quanto risposte certe non esistono: la morte rimane il più grande mistero della vita. Anche la sofferenza cammina di pari passo con la morte, ed a volte è peggiore. Di fronte ad improvvisi eventi luttuosi la fede può vacillare, ma è umano come umana è la morte. La fede rimane però un grandissimo aiuto. A Diva ed alla figlia Stefania posso dire che la morte che ha fatto Gino è veramente la “morte del giusto”. Una cosa è certa: una persona muore per gli uomini quando non è più amato nel cuore di alcuno, non muore mai per DIO PADRE. Fino a che noi, “cosiddetti vivi”, continueremo ad amare i nostri cari, loro vivranno. Sono povere parole che esprimo prima a e stessa e spero possano servire, anche se pochissimo, a voi tutti. Estendo la partecipazione al dolore per la morte di Gino anche a tutti i fratelli e le sorelle ed ai nipoti, in modo particolare ad Antonio e famiglia.

    (Luisa Valdesalici)

  18. GINO, ci mancherà molto……. si impegnava molto nella sua vita cattalica e ci ha fatto sentire un borgo importante e ancora molto attivo dedicandoci il suo tempo specialmente nel mese di maggio quando ogni sera veniva e celebrava il suo rosario.

    GRAZIE DI TUTTO

    (Casa Beretti)

  19. Anche la classe d’inglese vuole salutare per l’ultima volta il suo compagno di corso, Gino, ricordandone la socievolezza, la disponibilità, la curiosità ed il desiderio di conoscere. Condividiamo ancora una volta con lui la “preghiera semplice” di San Francesco che insieme abbiamo letto e commentato recentemente in classe, la quale condensa ciò in cui Gino credeva e che testimoniava.”La preghiera semplice” tradotta in inglese e musicata è, da alcuni secoli, inno cantato in tutte le chiese del mondo anglosassone: dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, dal Canada all’Australia e alla Nuova Zelanda.
    Preghiera semplice di Francesco d’Assisi
    Signore
    fa’ di me uno strumento
    della tua pace.
    Dove c’é odio, io porti amore.
    Dove c’é discordia
    io porti l’unione.
    Dove c’é errore, io porti la verità.
    Dove c’é dubbio, io porti la fede.
    Dove c’é disperazione
    io porti la speranza.
    O Divino Maestro, che io non cerchi
    tanto di essere consolato
    quanto di consolare.
    Di essere compreso
    quanto di comprendere.
    Di essere amato, quanto di amare.
    Infatti: donando si riceve:
    Dimenticandosi si trova comprensione.
    Perdonando si é perdonati.
    Morendo si risuscita alla vera Vita.

    (Clementina Monti per le classi serali d’inglese di Carpineti)

  20. Vorrei rubare due secondi a tutti voi per poter esprimere in breve cio’ che era lo Zio “GIGI” ( cosi lo chimava sempre la zia Diva ) per noi .
    Gigi era uno zio presente , qualsiasi problematica dalla piu piccola alla piu grande ..lui c’era con una buona parola di conforto.. non mancava mai ..
    Sapeva trovare sempre un pensiero positivo per tutto ; era capace di riempire quel vuoto che a volte certe situazioni amare ti lasciano .
    Era generoso , operoso e in tutto quello che faceva ci metteva l’anima e il cuore ….
    In ogni momento di ritrovo famigliare a cui partecipava portava un tocco di serenità e di allegria con i suoi aneddoti e barzellette … Era bravissimo nel raccontarle e quando iniziava nella stanza piena di parenti, tutto taceva e si sentiva solo la sua voce che finiva con una fragorosa risata generale …
    Proprio una mese fà durante una cena a casa mia venne fuori una “marachella” di quando lo zio GIgi era giovane e la nonna era ancora fra noi: una sera lo zio Gigi tornando a casa …aveva fatto purtroppo un piccolo incidente contro un palo con l’auto dell’ epoca …. quando torno’ a casa alla Nonna Carlina disse” mamma mamma, un palo mi ha attraversato la strada !”
    Ecco com’era lo zio Gigi spiritoso, allegro, sempre positivo, uno uomo presente e generoso, severo al punto giusto e di sani principi…
    Mi mancherai e CI mancherai …
    Ciao Zio GIGI …salutami i nonni ….

    (Ilaria)

  21. 28.3.1943: una data importante….tanti anni fa nasceva un grande uomo, di nome Gino….colui che successivamente è divenuto il mio grande e meraviglioso papà.
    Papà, oggi, giorno del tuo compleanno, non potrei farti nessun regalo che possa essere all’altezza di ciò che mi hai donato tu… oltre alla vita che mi hai dato sei stato tu stesso un DONO straordinario e averti amato ed essere stata immensamente ricambiata è stato un grande privilegio per me.
    Sono tanto orgogliosa che tu sia nato per diventare il mio papà.
    AUGURI papi,
    TUA PER SEMPRE
    EPY