L’arrivo nelle edicole e nelle librerie, alla vigilia delle festività natalizie, dell’antologia di poesia e prosa “Un poco di noi” è sempre una notizia attesa da tanti. Il volume, di oltre 150 pagine, raccoglie al suo interno opere, sia in dialetto che in lingua, in poesia e in prosa, di una cinquantina di artisti reggiani, provenienti da tutta la provincia e animati dal desiderio di comunicare ai lettori le loro sensazioni. E’ come un “rito” che si ripete ogni anno, da trentasei anni, un appuntamento culturale ed emotivo che lega con un filo invisibile i tanti reggiani che seguono questa raccolta e gli scrittori presenti. Il sodalizio che li riunisce è l’Associazione scrittori reggiani, nato nel 1976o che, pur organizzando nel corso dell’anno una serie di incontri letterari seguiti da numeroso pubblico, trova nell’occasione della presentazione dell’antologia il suo momento più importante.
Il volume è arricchito da un articolo introduttivo del dr. Gino Badini (presidente della Deputazione di storia patria), che ricorda il giornalista e politico Giuseppe Compagnoni, che propose l’istituzione della bandiera tricolore e votò nella Costituzione Cispadana il diritto alla libertà di stampa. A seguire un interessante approfondimento della prof.ssa Clementina Santi, presidente dell’associazione, sui 150 anni dell’Unità d’Italia e sui suoi protagonisti. Uno scritto che parte da una rilettura di Dante visto come un intellettuale che già nel trecento concepiva una ideale unità della nazione nel segno della lingua colta. Poi un ricordo di un autore scomparso, Carlo Appio Margini. E infine le illustrazioni di Nani Tedeschi per “omaggiare” due colonne (come vengono definite) del gruppo culturale: Luigi Ferrari e Luciano Serra, entrambi ben conosciuti e stimati per la loro proficua attività Il pittore Tedeschi è anche autore dell’immagine di copertina.
In effetti gli artisti presenti nel volume sono tra loro diversi per modo di comporre, e fors’anche per notorietà e capacità, ma regolarmente si presentano in ordine alfabetico e solo alla fine ne viene presentato un curriculum, oltre che indirizzo e recapito telefonico;molti provengono anche dal nostro Appennino. Perchè la forza dell’associazione, la sua ricchezza, sono le sue tante anime, pronte in egual misura a dialogare tra loro e con gli altri.
(Patrizio Prampolini)