Home Cronaca A Natale sognano la birra, ma spacciano droga: arrestati

A Natale sognano la birra, ma spacciano droga: arrestati

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Quanto sequestrato ai giovani arrestatiQuattro giovani reggiani arrestati, oltre due chili di hascisc e materiale propedeutico al confezionamento delle dosi sequestrati: una fitta trama fatta di intrecci di birra, giovani reggiani, alcuni dei quali al di sopra di ogni sospetto, ma soprattutto di tantissima droga che dalla ridente e tranquilla località Minghetta del comune di Viano,  pare si allargasse all’intera provincia, in un groviglio di spaccio e droga il cui fine ultimo per i gestori dell’illecita attività era quello di reperire il contante per “mettere” su il loro sogno ovvero quello di aprire un birrificio artigianale, che in una sorta di esperimento i quattro avevano già realizzato nel garage attiguo la loro abitazione. Un autentico “Tsunami” per la “tranquilla” borgatache ha visto i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale reggiano arrestare con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti G.C. 24enne operaio di Reggio Emilia, L.M. 29enne disoccupato di Castelnovo ne' Monti, G.R. 25enne disoccupato di Reggio Emilia ed F.G. 22enne libero professionista di Quattro Castella, tutti domiciliati in Via Cà dei Stradoni del comune di Viano, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

I fatti prendo origine nella mattinata del 23 dicembre scorso: mirate indagini del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia portarono a effettuare, presso l’abitazione condivisa dai quattro giovani, una perquisizione domiciliare finalizzata al rinvenimento di stupefacenti. Quando ai presenti è stato richiesto di consegnare quanto da loro illecitamente detenuto i militari ricevevano dal 24enne G.C. 2 etti di hascisc confezionata in 17 ovuli contrassegnati dal segno + (indicante la grammatura maggiore a 10 gr.) per un peso totale lordo di oltre 2 etti di hashish e da F.G. 17 grammi di hascisc. Nulla veniva consegnato spontaneamente dai restanti due giovani. Nonostante l’apparente collaborazione dei primi due ragazzi i carabinieri davano corso alla perquisizione domiciliare. Nel corso delle attività gli operanti appuravano che l’abitazione oltre agli ambienti comuni posti al piano terra (garage e taverna), era costituita nel piano rialzato dai servizi igienici e da altre cinque stanze di cui quattro da letto separate e contenenti gli effetti personali in uso esclusivo di ognuno dei quattro giovani suindicati. La perquisizione portava al rinvenimento di un etto e mezzo di hascisc suddiviso in varie dosi, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento in disponibilità del 24enne G.C.. In un baracca esterna all’abitazione in uso comune ai 4 veniva rinvenuta una busta con all’interno circa 200 ovuli in cellophane contenenti hascisc per un peso complessivo di circa 2 chili di stupefacente. Inoltre in disponibilità dei giovani venivano rinvenuti circa 800 euro in contanti che i Carabinieri sequestravano  in quanto ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Alla luce della flagranza di reato i quattro venivano dichiarati in arresto e ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Dott.ssa Isabella CHIESI, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

Comparsi la vigilia di Natale davanti al Tribunale di Reggio Emilia, dopo la convalida dell’arresto i quattro venivano ammessi a beneficiare degli arresti domiciliari in attesa del processo. Nel garage in uso ai quattro giovani arrestati, a conferma di quanto accennato in premessa, i Carabinieri reggiani hanno localizzato una sorta di birrificio: il sogno dei quattro, stando alle loro confidenze, era infatti quello di realizzare un birrificio artigianale che forse intendevano avviare utilizzando le risorse economiche dell’illecita attività che gli ha però condotti in carcere.

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    • Gentile lettore la redazione pubblica i comunicati stampa che arrivano dalle forze dell’ordine, tali e quali. A volte i nomi sono espliciti (e li abbiamo pubblicati, sollevando anche indignazione), altre volte ne compaiono solo le iniziali.
      La redazione