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Ambulante? No, spacciatore

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Sostava all’esterno dei bar e per i tanti che lo vedevano tutti i giorni appariva come un cosiddetto “vu cumprà”, ovvero l’ambulante che vende prodotti vari per sbarcare il lunario. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, insospettiti per la clientela, nota ai militari trattandosi di giovani assuntori della zona, hanno tenuto d’occhio l’insolito ambulante sino a scoprirlo pusher. Questa in sintesi la premessa dei fatti che ha visto i militari castelnovesi arrestare per spaccio di sostanze stupefacenti un 35enne cittadino marocchino residente a Canossa, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

L’operazione ha portato al sequestro dei cinque grammi di droga venduti, del telefono cellulare utilizzato per i contatti con i clienti, di 210 euro in contanti ritenuti provento dell’illecita attività nonché alla segnalazione amministrativa del cliente 31enne di Vetto che aveva per l’appunto acquistato lo stupefacente. Anche in questo caso, come ad analoghi arresti operati negli ultimi mesi dai militari castelnovesi, tutto inizia a seguito di specifico monitoraggio circa il consumo di stupefacenti da parte di giovani dimoranti nel comprensorio montano della provincia di Reggio Emilia che ha portato ad indirizzare le attenzioni investigative nei confronti di un possibile spacciatore identificato nel citato cittadino marocchino che viene seguito dai militari attraverso una mirata attività di osservazione.

Ieri, 3 dicembre, attorno alle 17, nell’ambito di tale attività, i carabinieri castelnovesi, insieme ai colleghi di S. Polo d'Enza, notavano il 35enne all’esterno di un bar il località Cerezzola di Canossa intento a vendere la merce in suo possesso. Ad un certo punto lo stesso saliva a bordo dell’autovettura di un giovane di Vetto, noto ai militari quale assuntore, per cui i carabinieri intervenivano beccando l’ambulante cedere 5 grammi di hascisc al giovane reggiano. Alla luce delle risultanze investigative il giovane nordafricano veniva dichiarato in arresto e ristretto a disposizione della Dott.ssa Katia Marino, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta.