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“Ecco i risultati della crisi”

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Lei è una assidua lettrice di Redacon. Di professione avvocato, con il pallino per l'economia. Qualche mese fa, occasionalmente, ci mise in avviso su quanto sarebbe accaduto, dal punto di vista economico, in queste drammatiche settimane. Tutto si è puntualmente realizzato. E certi del fatto che i risvolti della crisi che stiamo vivendo ci riguardino più da vicino di quanto possiamo immaginare, iniziamo oggi una collaborazione con Rossella Ognibene che, periodicamente, ci informerà dal suo osservatorio (privilegiato) sulla situazione.

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Rossella Ognibene

Ieri mi trovavo nel reparto di pronto soccorso di un ospedale della nostra provincia. I medici avevano appena salvato la vita di un uomo di mezza età che aveva tentato il suicidio ingerendo pasticche in quantità letale. Le motivazioni del gesto: “non posso più dare da mangiare ai miei figli, in casa non c’è neppure un pezzo di pane.”

L’uomo era già  stato dimesso quando io entravo in quella sala.

Una paziente ha iniziato a raccontare a quelli arrivati dopo (tra i quali io) la storia di quest’uomo. La donna era angosciata e quasi singhiozzante.Il marito le ha consigliato  di non parlarne più perché si stava facendo del male da sola.

Io assistevo a questa vicenda, mente sfogliavo un giornale specialistico di economia e finanza, leggendo la analisi tecnica preoccupatissima che vari economisti svolgevano in ordine alla gravità della situazione del nostro debito pubblico e alle sue ripercussioni drammatiche sull’economia reale (quella che dà lavoro, per intenderci).

Era una scena surreale, da un lato le analisi tecniche che si susseguono frenetiche e sempre più angosciate e dall’altro lato la gente che cerca di uccidersi  per la disperazione.

Si impara molto nelle corsie degli ospedali, si impara soprattutto che ormai siamo arrivati tardi al nostro appuntamento con la storia, ne finiremo travolti.

I dati sono pazzeschi: fuoriuscite di decine di miliardi di investimenti esteri dal nostro Paese acuiti da agosto e proseguiti inesorabili in settembre e ottobre. Meglio non sapere da quali “investimenti” sono usciti in fretta e furia anche a costo di  maturare una perdita secca dall’operazione.

Le Banche specialistiche  non si presentano più alle aste dei titoli italiani perché non hanno più intenzione di sostenerne l’onere.

Come acquirenti istituzionali sono rimaste (e non si sa per quanto ancora) le banche centrali dei 17 paesi dell’eurozona, e le banche centrali di  Cina Russia e Peru. Non può durare a lungo, e nel frattempo  padri di famiglia non sanno che dare ai loro figli. Avrei una serie molto precisa di cause da indicare, che hanno condotto a questa situazione, ma mi sembra tardi anche per questo.

Di certo non se ne esce indicando che la colpa è dell’avversario e che i sacrifici li deve fare altri al posto proprio.

Il tempo è scaduto.

 

(Rossella Ognibene)

1 COMMENT

  1. Eh sì, Egregia Dottoressa, Il tempo è ormai scaduto, ma non bisogna arrendersi , mai e comunque !!! Mi piacerebbe tanto dire che nessuno ha colpa,ma è giusto? Qualcuno è responsabile: la politica,ovvero coloro che sono stati seduti per anni in quel luogo pieno d’arte che si chiama Parlamento! Occorre protestare, dire basta , non essere omertosi e spaventati. Non ci si deve vergognare di dissentire da un sistema così nefasto per il ceto medio. Ormai non è solo una casta è una cosca! Stiamo diventando poveri in molti, troppi, soprattutto chi ha figli. Certamente non coloro che con le speculazioni finanziarie hanno aumentato il capitale, siano banche che privati, e che poi hanno portato il denaro all’estero e, purtroppo, in molti casi, anche il lavoro! Tutto ciò sotto l’occhio benevolo del P.d.C. e del suo governo, che, per favorire ed incentivare l’occupazione, ha detto che occorre facilitare i licenziamenti !!! Eh sì, proprio così! Gli sprechi sono solo nella scuola e nella sanità,ma non nella politica, ma non a palazzo Chigi, ma non nelle auto blu perché, poverini, hanno appena acquistato 16 Maserati! Quanto altro ancora!!! Mi viene talmente spontaneo dire che forse un operaio ed una casalinga riuscirebbero a gestire meglio l’Italia. A lei, Dottoressa Ognibene, grazie della testimonianza, ma soprattutto grazie perché l’ha resa pubblica e non è rimasta indifferente. L’ indifferenza è attualmente un grande pericolo!

    (Luisa Valdesalici)