Riceviamo e pubblichiamo.
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Nella settimana di Ferragosto ho deciso di fare un giro sul nostro meraviglioso Appennino, direzione Cerreto. Percorrendo la statale 63 ho potuto constatare i molti disagi causati dalle pessime condizioni della strada. Rispetto alle polemiche sulle migliori condizioni della statale toscana mi sorge una domanda: se la colpa di questa situazione è del governo nonché dell’on. Alessandri, come mai la parte Toscana, dello stesso colore politico, versa in condizioni migliori? Non sarà che gli amministratori toscani siano più diligenti nel loro operato?
Questo mio ragionamento è volutamente collegato all'arrivo al lago del Cerreto: la prima cosa che salta agli occhi è il "mostro" di nuova costruzione che quasi copre il lago. Parlando con alcuni operatori del posto scopro che quel mostro verrà quasi raddoppiato. Ora mi chiedo: il sindaco di Collagna non teme di acquisire la nomea di "padre" del nuovo ecomostro della montagna? E' vero che questo progetto parte dagli anni ottanta, ma il progetto era di tutt'altro impatto ambientale. Gli ambientalisti di Reggio dove sono?! Possibile che non sappiano nulla di questo scempio? Eppure quando si tratta di qualche chilometro di strada di fondovalle, unica risorsa per chi vive quassù, si strappano i capelli per lo scandalo...
Poi scopro che lo stabile lo sta costruendo Unieco e le risposte alle mie domande trovano molte spiegazioni. Resto però ancora più sorpreso quando vedo una decina di bambini che giocano a calcio in mezzo alla strada di fronte al lago cercando di mettere la palla in rete con una porta posizionata al lato della strada: a quel punto decido di filmare la scena mentre le vetture passano in mezzo ai bambini. Scopro poi che il parco giochi è stato tolto per far posto all’ecomostro e mai riposizionato.
L’unico parco giochi è gestito - a pagamento - dalla società delle piste. Noto poi una fontana nella piazzetta, costruita dal noto artista di Collagna, Belletti, che però non porta acqua potabile, ma pesca dal lago e la spesa per illuminarla è inutile visto che non funziona.
Decido quindi di fare un giro al lago Pranda, ma scopro che nonostante questa zona sia definita ad alto pregio ambientale e la legge non permetta il passaggio di auto se non in numero limitato, le macchine vengono lasciate scendere fino al lago ed a quel punto non si riesce più ad uscire dall’ingorgo mancando una via di fuga. Servirebbe maggiore riguardo al fattore sicurezza: qui se qualcuno si sente male non trova accesso nemmeno l’elisoccorso. Mi viene spontaneo pensare che il responsabile alla sicurezza, cioè il sindaco Caccialupi, del Cerreto non si interessi molto: eppure essendo quasi tutte seconde case e portando al Comune di Collagna il 70% delle risorse un po’ più di attenzione alle migliaia di turisti che popolano il Cerreto in questi giorni non guasterebbe.
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)
Concordo pienamente con il consigliere Albertini. La situazione del Cerreto è emblematica dell’incapacità dei nostri amministratori di valorizzare, davvero, le meravigliose peculiarità del nostro splendido Appennino. Che poi la “cementificazione” intorno al lago sia stata assegnata ad un’impresa nota per la “vicinanza” al padrone del vapore, beh, come dire, mi stupisco che Albertini si stupisca. Ma cosa si vuol pretendere quando per opportunismi politici, ad esempio, la sede del tanto strombazzato parco (ma a cosa serve poi realmente?) è stata portata a Sassalbo che sarà pure un’amena località ma che rappresenta l’esatto contario della logica e del buon senso. E’ come se, ad esempio, la sede del parco dello Stelvio, che mi pare ben altra cosa rispetto al nostro, fosse nella frazione di Gomagoi all’imbocco della Valle di Trafoi, invece che a Bormio. E che dire degli impianti di risalita del Cusna chiusi per Ferragosto? Per quanto poi riguarda il lago Pranda sono anni che denuncio una situazione allucinante e paradossale. Ma gli ambientalisti così solerti nel “ribellarsi” a due macchine parcheggiate sul greto del Secchia, inaccettabile sfregio ambientale e pericolosissima fonte di inquinamento, dove sono? O “qualcuno”, politicamente a loro molto vicino, li “consiglia” forse di “dimenticarsi” del lago Pranda?
O meglio ancora. Stai a vedere che ad una denuncia, questa sì dell’insostenibile situazione del lago Pranda, si alza “qualcuno” per mettere in guardia sul possibile danno economico ed occupazionale derivante da un divieto di accesso delle auto nella strada per il lago. Non ci sarebbe nulla di nuovo. Sarebbe un film, purtroppo, già visto.
(Paolo Comastri)
Così come ha detto Paolo Comastri, concordo nel dire che non ci si preoccupi di valorizzare il nostro Appennino reggiano. Francamente continuo a non capire perchè si prosegua a sfregiare la nostra montagna; avanti di questo passo ci troveremo ville abusive ai Prati di Sara. Il problema è sempre uno: quando cominciano a girare i soldi purtroppo l’ambiente va a farsi un giro e diventa l’ultima preoccupazione.
Ah, una nota di servizio in merito a Sassalbo e alla sede del Parco… Quando c’ero andato, circa un paio di mesi fa, avevo visto che il rio Rosaro (mi pare il torrente che costeggia il paese) è usato come discarica a cielo aperto vista la grande quantità di rifiuti lungo le sue sponde. E, particolare di non ultimo conto, se si esce dal paese prendendo il sentiero TL9 si notano dei terreni sequestrati perchè discariche abusive. Bella figura che fa il Parco, davvero una bella figura… Ma scegliere Ligonchio per la sede del Parco no? O qualsiasi altro paese al di qua dell’Appennino? Mah… Comunque continuiamo così e devastiamo la montagna con queste opere inutili…
(Davide Ferretti)
Statale 63
Le rispondo solo in merito alla statale 63. Sono contento che lei si sia degnato di salire in montagna solo il giorno di Ferragosto. Pensi che quella strada la percorro tutti i giorni per lavoro, venga su più spesso e si renderrà conto di come il suo governo sta lavorando!!! La invito a chiedere conto ai suoi superiori PADANI sulla condizione della statale 63 e non solo di blaterare parole senza senso solo perchè il giorno di Ferragosto si è reso conto quanto sia dura la salita da Reggio al Cerreto.
Distinti saluti, combattente padano.
(Luca Marco Cagnoli)
Ci vorrebbe unità d’intenti per valorizzare la montagna
A Cerreto Laghi, alle sue bellezze (estive e invernali) ho creduto dal 2004 acquistando un appartamento incurante dei 160 km di distanza dalla mia residenza, Rosignano in provincia di Livorno. Non sono pentito, di miglioramenti in questi anni ne ho visti molti, ma si potrebbe e si dovrebbe fare di più.
Mi permetto di constatare come, al di là delle defezioni amministrative in essere, ci siano anche altre problematiche evidenziate dai troppi frazionamenti in termini di competenza (enti), piccoli campanilismi territoriali, molta critica preventiva-distruttiva e, presumo dato il periodo, anche limiti nei budget di spesa.
Al di là di questo, Sig. Albertini, in merito alla sua “gita” ferragostana, alcune precisazioni.
La SS 63 versante emiliano è effettivamente in condizioni pessime. Si ringrazia ancora chi invece si è adoperato (lavorando tra freddo e acqua) per il recupero del vecchio tratto della statale tra Cerreto Alpi e Collagna dopo la frana di quest’inverno.
Chiedo come mai però non ha evidenziato il nuovissimo manto stradale della strada provinciale SP 45 che collega il Passo del Cerreto al centro di Cerreto Laghi? Non nego sia mancata la tempestività dell’intervento rispetto alle necessità, tuttavia una volta eseguito e certamente ben visibile a tutti, non dico un plauso ma quantomeno se siamo a segnalare i manti stradali, non si dimentichino casualmente anche gli aspetti positivi.
Il complesso residenziale e commerciale Puntalago prevede anche la costruzione di una galleria con 20 nuovi fondi commerciali. Prima di definire “mostro” un’opera andrebbe vista la sua ultimazione o quantomeno valutato attentamente il suo progetto e la sua collocazione, comunque in pieno centro paese: @Lhttp://www.immobiliare.unieco.it/DettaglioIntervento.jsp?idTipologia=5&idSubtipologia=35&idRegione=5&idProvincia=78&idComune=Collagna&idSchedaIntervento=25@=www.immobiliare.unieco.it#L.
E’ certo di aver visto anche nei dettagli come si presenterà l’opera alla sua conclusione?
Io sto assistendo alle modalità costruttive e all’impegno quotidiano delle persone in questa realizzazione; dal mio punto di vista sarebbe stato meglio per Cerreto Laghi (e non solo) se tutti i precedenti o vari costruttori edili avessero operato con queste attenzioni e con questa serietà!
Se vogliamo valorizzare una stazione turistica estivo/invernale c’è anche la necessità di dar spazio a nuove costruzioni e attività: magari dove insediare locali di intrattenimento serale, senza dover fare, come accade oggi, il giro del lago alle ore 21 e vedere tutte (o quasi) le saracinesche sbarrate! I nuovi fondi commerciali, studiati all’interno di una galleria coperta, potranno rappresentare un’opportunità economica di investimento per molti e comunque maggior diversificazione per lo shopping dei turisti. Sarebbe stato opportuno prevedere contemporaneamente l’allestimento di un parco giochi pubblico in altra area; è una priorità e sono daccordo con Lei.
Sono cominciati però e sui tempi di realizzazione con l’occasione chiedo lumi, i lavori per la realizzazione di un centro sportivo polifunzionale dietro al palaghiaccio: peccato che nessuno dei suoi interlocutori l’abbia informata perchè ovviamente si ricollega alla necessità di quei ragazzi da Lei filmati durante la partita a calcio in piazza.
Sono stati effettuati i lavori di pulizia all’interno del lago cerretano, dopo molti anni. Nessuno l’ha informata neanche di questo? L’operazione, se pur buona per la parte svolta, non è stata completata come da programmi. Si sarebbe dovuto intervenire con tempistiche diverse, informandoci anche da biologi e/o esperti su quali fossero i momenti più opportuni per fare attività su un fondale dove comunque vivono flora e fauna ittica. Il problema del mancato completamento è dovuto (ritengo) a limiti di budget nonchè alla solerte azione di qualcuno, vigile sulla necessità di smaltire il “fango” rimosso dal fondale del lago verso apposite destinazioni (impianto di Sassuolo?) diverse dalla scarpata di via Maccagnina, comunque consolidata, piantumata e protetta da nuova recinzione.
La strada che conduce al lago Pranda andrebbe asfaltata (come del resto già presente in alcuni tratti) oppure, se questo dovesse far gridare all’ennesimo scempio ambientale, quantomeno resa idonea al passeggio. Esistono ormai materiali ecologici grazie ai quali non si forma più quell’immensa nuovola di polverone bianco (poco salubre per i pedoni) al passaggio di qualsiasi mezzo.
Nelle sole domeniche di agosto (Ferragosto $compreso) sarebbe consigliabile chiudere la sbarra e svolgere un servizio navetta; nei restanti giorni e periodi dell’anno il problema reale a mio avviso non si pone.
Concludo auspicando si riescano a trovare risorse e unità d’intenti per realizzare quello che effettivamente manca a Cerreto, se realmente è interesse di tutti quello di far crescere la stazione con l’obiettivo di muovere l’economia richiamando maggiori turisti nel rispetto dell’ambiente circostante.
Un campo scuola per lo sci e uno per i bob. Nessuna stazione dell’Appennino può mancare di strutture idonee per insegnare in tutta tranquillità la disciplina principe della montagna ai nostri ragazzi nonchè uno spazio regolamentato dove farli divertire da bambini. Nuovi tracciati e collegamenti mancanti per gli sciatori più esperti (in particolare la seggiovia il Poggione). Almeno un ampio parcheggio pubblico. Un parco giochi per i bambini.
Ringrazio @CRedacon#C per l’opportunità e lo spazio concesso attraverso il quale ognuno può esprimere pubblicamente il suo pensiero in tempo reale.
(Miriano)
Purtroppo il problema della SS 63 è vecchio ormai più di me. Al di la dei colori politici vedo sempre con piacere che NESSUNO, e dico NESSUNO, ha mai fatto nulla per questa strada. Ricordate i giorni della frana? Tutte le autorità politiche sul luogo a dire che avrebbero risistemato il tratto e tutto sarebbe tornato come prima… La giunta di sinistra aveva detto questo… E allora avevo commentato dicendo che sarebbe stato impossibile e che quel tratto sarebbe rimasto li, una strada fantasma. Ora il problema non è il colore politico al governo ma l’effettivo impegno che si vuole mettere nella montagna. Lo stesso problema che hanno anche nelle isole minori…
Caro Luca, io non sono montanaro e vivo a Scandiano. Un “pianzan” come spesso si sente dire 😉 ma frequento l’Appennino da diversi anni e anche sentendo le parole dei miei genitori e dei miei zii appassionati più di me noto con estremo piacere che da allora ad adesso per questa strada non è stato fatto praticamente nulla. Se vuole ho delle foto fatte durante le piogge a testimonianza di come la zona sugli schiocchi del Secchia si allaghi senza possibilità che l’acqua venga scolata. A questo punto l’unica cosa che c’è da dire è che alla politica, al governo indifferentemente di chi ci sta, non gli frega nulla dei montanari. No? Possibile che alle soglie del 2010 ci siano ancora zone non coperte per i cellulari oppure sprovviste di connessioni internet? Questa per dirne una… Quindi alla fine si usa fare con il solito metodo: si parla tanto ma tanto ma alla fine si conclude poco. Con buona pace di tutti…
(Davide Ferretti)
Credo che la discussione sulla sede del Parco non abbia nulla a che fare con l’oggetto dell’articolo. Ma ogni occasione è buona per tornare a chiarire situazioni che evidentemente non sono abbastanza chiare.
Innanzitutto due anni fa le sedi del Parco erano a Reggio Emilia e a Lucca. Lontane dalla montagna. Eppure nessuno se ne lamentava. Ora le sedi sono due, Sassalbo e Ligonchio, e pur con tutte le difficoltà si è scelto di valorizzare due paesi molto vicini al crinale. Ligonchio non ha potuto avere la sede amministrativa dell’Ente perché la legge 394 sulle aree protette prescrive che la sede si trovi all’interno dei confini del Parco. Sassalbo, con una scelta coraggiosa dei suoi abitanti, ha deciso di entrare nei confini; Ligonchio ne è fuori. Ligonchio è comunque sede della Comunità del Parco, un organismo importante nella gestione dell’Ente, che riunisce tutti gli enti locali coinvolti nel Parco (regioni, province e comuni). In più, Ligonchio è sede da alcune settimane di uno dei progetti più qualificati del Parco nazionale: quell’Atelier delle acque e delle energie realizzato in collaborazione con Reggio Children, un’eccellenza a livello mondiale in materia di pedagogia e didattica.
In secondo luogo, ritengo sterile la discussione centrata sul tema “la sede deve essere in Emilia”. In Toscana si può chiedere la stessa cosa argomentando con ragioni simili e altrettanto valide non facendo avanzare la discussione nemmeno di un passo.
(Claudia Vago, collaboratrice Ufficio comunicazione del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)
Case nuove ma sempre chiuse
Le avete mai viste aperte? Io no, poche di esse. Intanto ne costruiscono altre. Speriamo che chi le compra venga a spendere qualche soldino anche da noi.
(Le Rive)
Ogni oste… Ogni cacciatore…
Ogni oste loda il proprio vino… E ogni cacciatore loda il proprio cane da caccia… Così come chi rappresenta il Parco appoggia le scelte del Parco. Sarebbe bello vedere più spesso il Parco supportato da chi, del Parco, non è… Quella della sede a Sassalbo appare a molti (a torto o a ragione), a prescindere dai riferimenti legislativi, come una vera e propria assurdità logistica. Talmente assurda che a volte la si trova inserita anche fuori tema…
(Umberto Gianferrari)
Volevo esprimere la mia opinione esclusivamente sul Cerreto, visto che sono nato e cresciuto qui. Purtroppo devo confermare l’incapacità di questa Amministrazione, veramente assente sul Cerreto. Penso che oggi non sia possibile fare turismo così. E’ inutile scrivere cosa c’è e cosa non c’è, qui non c’è niente!!!!! Anzi, c’è solo quello che hanno fatto i privati, molto!!!!! Il Comune? Beh, oltre all’operazione ATM non ha fatto proprio niente. Però: ici, tassa rifiuti,,tarsu, oneri urbanizzazione (molti) li prende qui. Penso che sia giunto il momento di aprire ai giovani, però, visto che ci saranno le elezioni fra due anni… Passiamo alle barzellette, campo scuola, lago Pranda, pista da fondo, quanto deve ancora andare avanti questa farsa. Il Comune dovrebbe essere l’ente più vicino alla località, ma in realtà se non fosse stato per l’aiuto della Provincia magari oggi sarebbe stato tutto allo sfascio.
(Marco Giannarelli)
Ma che polemiche, fatti concreti…
Caro Miriano, come lascia fraintendere l’amico Giannarelli, da anni impegnato a far turismo a Cerreto Laghi, pure io credo che tante delle sue affermazioni non siano corrette. A mio avviso l’attuale giunta è incapace di prendere decisioni importanti per il Cerreto, naviga a vista, quello che sta giungendo al termine che veramente potrà portare qualcosa di concreto al capoluogo turistico del Comune di Collagna sono progetti impostati anni precedenti da terzi; malgrado ciò l’attuale giunta comunale a stento riesce ad accompagnarli al termine. Noi come gruppo di minoranza ci siamo spesso interessati delle problematiche di Cerreto Laghi, ma non sempre abbiamo trovato disponibilità nell’attuale esecutivo comunale. Non abbiamo lasciato nulla al caso, senza mai dimenticarci di “tutelare” le realtà economiche del Comune; abbiamo presentato le nostre proposte e, forse per spirito di contraddizione, non abbiamo avuto le giuste risposte anche in merito al progetto fallimentare di Atm.
In merito al consigliere provinciale Albertini, appartenente ad un partito che come tutti gli altri di centro-destra appoggiano il nostro gruppo, abbiamo apprezzato la sua visita e le sue rimostranze non sono certo infondate; spesso viene nei nostri territori il politico di riferimento dello stesso Albertini, Angelo Alessandri, che ricopre anche l’incarico di presidente della Commissione ambiente, ma con enorme rammarico ci riferisce che progetti da finanziare a Roma non ne arrivano, forse per l’incapacità politica della nostra giunta comunale. Basti ricordare le polemiche legate alla frana della SS 63 in località Piagneto: interrogazioni parlamentari presentate e polemiche sui quotidiani locali per poi accorgersi che la Regione di riferimento non aveva ancora presentato un progetto.
Il mese scorso ci avevano fatto visita diversi esponenti anche del Pdl, locali e nazionali, ma dopo brevi chiacchierate e piccole gite sul territorio hanno con noi constatato il menefreghismo nel gestire al meglio le nostre belle zone.
Caro Miriano, i nostri referenti che compongono l’attuale governo nazionale sono sempre stati informati di quanto succede al Cerreto e della palese incapacità politica di provare a risolverli di questa giunta comunale e a volte degli organi superiori di riferimento; gli stessi hanno sempre fatto visite nel nostro territorio anche quando c’erano le strade innevate; l’unica cosa che auspichiamo accada, come ormai auspicano tanti cittadini che hanno appoggiato l’attuale maggioranza, che prendano atto che il bene del Comune è dare al più presto una nuova maggioranza di governo locale. Con meno imprenditori, forse troppo vicini ad appalti agli stessi legati che all’interesse di tutta la stazione di Cerreto e di conseguenza del Comune di Collagna.
Confidiamo nei nostri referenti nazionali, in quanto spesso chi è localmente preposto per verificare l’operato dell’Amministrazione comunale (dal prefetto alla procura) non si dimostra interessato perlomeno a verificare le tante vicende accadute nei nostri territori che dovrebbero essere degne di riflessione a riguardo anche dei politici di riferimento dell’attuale maggioranza locale.
Grosse responsabilità a mio avviso si possano addebitare agli organi di vigilanza, in quanto sono loro che dovrebbero vedere tante situazioni che di fatto non giovano ai cittadini, al turismo e di conseguenza alla stazione di Cerreto Laghi: dalla Polizia municipale al CTA del Parco nazionale. Ma pare sempre più evidente che qualcuno abbia il dono dell’impunità. Ricordo che il termine “ecomostro” al nuovo comparto in costruzione non lo ha assegnato nessuno di nostro riferimento, bensì un ministro dell’ambiente, per fortuna ex, del “franato” governo Prodi.
Per quanto riguarda il Parco è arrivato il momento di verificare personalmente alcuni comportamenti. L’altr’anno era toccato ad un consigliere provinciale di La Spezia; quest’anno è toccato ad Albertini. Ci auguriamo che il prossimo anno vengano adottate tutte quelle precauzioni e decisioni importanti per il Cerreto in modo che nessun consigliere provinciale possa in futuro segnalare negligenze al Cerreto Laghi in questo caldo periodo per il turismo.
Tanti saluti e piena disponibilità nell’incontrare il sig. Miriano e chiunque abbia progetti validi per il nostro Comune da condividere e proporre.
(Marino Rivoli, capogruppo “Per la Libertà” Comune di Collagna)