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Ancora ossa di caprioli morti lungo la valle del Secchia

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Riceviamo e pubblichiamo.

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So bene cosa penseranno alcuni : E' LA SOLITA STORIA, TRITA E RITRITA... Non mi importa! Anche oggi, a 32°, i miei cani davano segni di insofferenza. Li ho caricati sulla jeep per portarli a fare un giro sul Secchia (zona Pianello) a trovare ristoro nell'acqua. Cito a testimone il presidente del Parco nazionale!

Il ristoro i cani lo hanno trovato... ma hanno pure trovato, come SEMPRE, ossa di caprioli morti. Ciò mi succede dalle fonti di Poiano fino a Talada. Caprioli morti di vecchiaia? Sbranati dai lupi? Morti di sete (lungo il fiume?!)? Morti di malattia? Io resto convinto della mia teoria, che ben conoscete, fino a prova contraria!

Tra pochi giorni sapremo quante migliaia di caprioli andremo ad abbattere, stando al piano di prelievo Provinciale. Ci spiegarono un giorno che occorreva prelevare i sovrannumero. Sarà ancora così? Oppure preleveremo i superstiti? Mah...

Chi si occuperà delle assegnazioni? Scaruffi & Company o i nuovi consiglieri nominati con delibera n. 226 del 3 giugno 2009 dall'Amministrazione provinciale? Vedremo...

Nelle scorse serate sono stato anche ad osservare gli animali, nella mia area, che visito spesso, in tutti i mesi dell'anno. Ne ho adocchiati pochissimi di questi cervidi... (le mie valutazioni, giuste o sbagliate che siano, si basano su 10 anni di esperienza). Anche calcolando che, con la canicola, i caprioli escono molto tardi all'aperto.

Ho chiesto spiegazioni ad un contadino del posto che, sbalordito, mi ha risposto: CE NE SONO, INVECE! VENGA CON ME, CHE LE MOSTRO DOVE NE HO SEPPELLITI 4 NEI GIORNI SCORSI...

Fate anche Voi le valutazioni che ritenete più opportune...

Un cordiale saluto.

(Umberto G.)