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Fermati dalla Polizia stradale due cittadini nigeriani che chiedevano soldi nei negozi di Castelnovo ne’ Monti

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Da alcuni giorni diversi commercianti di Castelnovo ne’ Monti lamentavano la presenza di un paio di cittadini extracomunitari che entravano ripetutamente nei rispettivi negozi e - nonostante i modi educati e garbati - chiedevano un sostegno in denaro.

L’inconsueta pratica, che in apparenza non dà luogo ad alcuna conseguenza di carattere penale, ma che potrebbe celare ben altri intendimenti, pare sia stata utilizzata per diversi giorni e ripetutamente a “carico” di numerosi esercenti del paese.

Nella mattinata odierna, durante un normale servizio di pattugliamento che gli uomini della Polizia atradale svolgono anche all’interno dei centri abitati, sono stati fermati e controllati due cittadini nigeriani di circa 30 anni, le cui caratteristiche rassomigliavano a quelle delle precedenti segnalazioni.

Poiché sono sorti dubbi circa l’effettiva identità degli stessi, i due fermati sono stati accompagnati presso l’ufficio immigrazione della Questura di Reggio Emilia, dove in queste ore si sta procedendo ad un controllo più accurato.

Da informazioni assunte dal comando della Polizia atradale di Castelnovo ne’ Monti, pare vi fosse anche un terzo soggetto, sempre di origine nigeriana e della stessa apparente età, in compagnia dei primi due.

Per questo motivo, chiunque dovesse imbattersi in una persona che corrisponde alle caratteristiche appena descritte, è pregato di mettersi in contatto con il centralino della Polstrada (0522 612911) e fornire informazioni in merito alla località dell’incontro.

39 COMMENTS

  1. Per Cleonice
    Un giorno un ragazzo nigeriano era davanti all’ospedale; mi chiese più volte se volessi delle calze… Risposi di no. Me lo richiese poco dopo, davanti alla banca: risposi di no. Me lo richiese poco dopo, all’uscita della farmacia… Gli dissi che se me lo avesse richiesto ancora una volta quella mattina mi sarei rivolto al 112 perchè, come si suol dire, ogni pazienza ha un limite… Se lei avesse un negozio ed entrassero più persone al giorno, più volte, a chiedere gentilmente l’elemosina? Ma non ne faccio una questione di razzismo; spesso c’è una bancarella nei pressi del S. Anna dove alcuni ragazzi chiedono con insistenza un obolo… Chissà, potrebbe anche essere per una giusta causa! Ma se li vedo rivolgersi più volte e ripetutamente sempre agli stessi parenti dei degenti, che forse hanno pure dolori o grandi ansie interiori… Beh, allora, vado prima al centralino e chiamo il dr. Poli, poi al comando della Municipale a chiedere l’intervento degli agenti. Ma io, si sa, sono di destra… e quindi cattivissimo!

    (Umberto Gianferrari)

  2. Gentile Cleonice
    Ancora non ho capito, ma la sinistra ci fa o ci è? I due nigeriani sono in Italia senza un lavoro, altrimenti non chiederebbero l’elemosina. Se sono senza un lavoro e non hanno mezzi di sostentamento secondo le nostre leggi e quelle di tutti i paesi europei (Schengen) devono essere rimpatriati. Sin qui ci arriva, cara professoressa? Il reato non è dei nigeriani, poveri cristi, ma dei buonisti come lei, che li hanno fatti entrare e ora sono contenti se fanno l’elemosina.
    Brava, bene, ma cosa insegna lei, a scuola?
    Con compassione, per i due nigeriani, saluti.

    (Alessandro Davoli)

  3. La vera forza è altro
    Il sig. Alessandro Davoli saprà stare su un problema ed entrare nel merito senza offendere? Forse se fosse andato a scuola dalla prof.ssa Pignedoli… Come non sentire la sproporzione tra il fatto descritto, i dettagli forniti e le conseguenze? Forse la voce grossa…
    Buona estraneità.

    (Commento firmato)

  4. Complimenti
    Ne ho incontrato uno anche io… Gentile ed educato, di sicuro molto più di quelli che gli hanno dato la caccia o di quelli che si credono sceriffi colonialisti… Già che c’erano potevano eliminarli appena “pizzicati”, tanto chi se ne sarebbe accorto? Di sicuro telefonerò per dire dove si trova quel maledetto nigeriano!… Sì, sì… Anzi, a proposito, ora vado a fare un giro per Castelnovo così se lo trovo gli dò un passaggio per portarlo via da quei quattro che ritengono di avere diritto di decidere sulla vita altrui. Ci siamo passati già una volta, quando emigravamo noi… E prima o poi succederà di nuovo che popoli più intelligenti di noi ci obbligheranno a scelte dolorose; spero che i figli o i nipoti di questi ceffi possano provare lo stesso trattamento.
    Fate provare vergogna.

    (Commento firmato)

  5. A commento firmato
    Avete la pelle sottile, e irritata, voi di sin… ma di che parlo, non siete più di sinistra, non siete più comunisti, mah.
    Caro anonimo, perchè si offende? Perchè chiedo alla professoressa Cleonice Pignedoli (abbiamo frequentato la sezione del PCI da giovanissimi, lei ha continuato a sbagliare anche dopo la caduta del muro di Berlino, io no!) di rispettare le leggi italiane e il buon senso?
    Ma come, “commento firmato”, lei vuole che due giovani siano costretti a chiedere l’elemosina? Io non vedo un gran progetto di futuro nel continuare a chiedere la carità.
    Lei pensa che in questo momento possano essere inseriti regolarmente nel mondo del lavoro? Beh, io non sarei così ottimista.
    E allora? A casa loro se non altro non saranno degli stranieri, che vede, qui gente come lei aiuta solo a parole, a quanto pare.
    Faccio una proposta: il PD locale si prenda carico dei due o tre nigeriani, li assuma in qualche copoerativa sociale, li regolarizzi e vedrà che io sarò il primo ad applaudire, anche la Pignedoli Cleonice.
    Altrimenti aiutiamoli a rientrare nella loro terra, magari con il biglietto pagato, un cambio di vestiti e un aiuto in denaro. Le sembra una idea di buon senso oppure sono il “solito razzista”?
    Saluti padani e montanari.

    (Alessandro Davoli)

  6. Vorrei proporre il passo successivo
    Siccome danno così fastidio queste persone, il passo successivo da compiere è quello di allertare le forze dell’ordine per punire tutti quei cari compaesani castelnovesi che si ostinano ad andare dai commercianti del paese con prezzi fuori mercato chiedendo continuamente sconti o esortazioni offensive come “faccia a modo”: sono oltremodo fastidiosi e insistenti, quindi, vi prego, fate qualcosa… Fermateli!

    (Commento firmato)


  7. Avevo parlato con uno di questi ragazzi giusto il giorno prima, chiedendogli da dove veniva e se era clandestino. Aveva un rosario col crocefisso al collo. Cambia poco, in Italia, per un clandestino, di che religione sei, i cristiani di qui non fanno differenza di trattamento… Altro che fratelli nella fede! So come vengono trattati i cristiani in Nigeria, le persecuzioni che subiscono, per cui ho chiacchierato un po’ con lui. Ora probabilmente dietro questi ragazzi c’è qualcuno che li sfrutta, ma non hanno niente, niente, nemmeno un luogo dove tornare. “Potete respingere, non riportare indietro, è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata. (Erri De Luca 2005)”. E perchè scappano? Guardate questo video: @Lhttp://www.youtube.com/watch?v=onzb0WuKzCE@=www.youtube.com#L. Ciò che combiniamo laggiù, in combutta con i loro tiranni, crea una marea inarrestabile. Non basteranno gli eserciti. E’ solo l’inizio. Riflettiamoci. E, personalmente, mi vergogno per chi ha denunciato quei ragazzi.

    (Normanna Albertini)

  8. Non solo moralismo
    Aiutare i propri fratelli in difficoltà (di qualsiasi colore essi siano) è un dovere di chiunque. Fare l’elemosina è un gesto nobile. Credo che però sia necessaria qualche riflessione. Se il mendicare diventa un abitudine… una consuetudine… c’è qualcosa che non va.
    Credo che sia sicuramente + utile aiutare queste persone a cercarsi un vero lavoro… o addirittura ad insegnargliene uno.
    Purtropppo nella nostra realtà il lavoro non c’è nenche per noi. Allora perchè non aiutare queste persone a casa loro? Che ci sarebbe di male? Conosco molte persone che la pensano come me e credetemi che non sono nè razzisti nè xenofobi.
    Saluti.

    (Alessandro)


  9. Ma stiamo diventando tutti scemi?? Al di là del discorso DESTRA o SINISTRA, che per quanto mi riguarda non c’entra niente, avere in giro (non solo in montagna, ma ovunque) extracomunitari clandestini e disoccupati per qualcuno è forse un buon segno?? Un vantaggio?? Ma state impazzendo? Cosa li teniamo qui a fare? Per vedere tra quanto tempo inizieranno a spacciare, rubare e delinquere in generale? Se qualcuno ha da offrire a questa povera gente un lavoro ed un alloggio si faccia avanti, ma teniamo anche conto dei disoccupati locali che abbiamo.
    Concordo: se quella gente deve stare in Italia, sopravvivere nell’ombra, e finire con il creare problemi agli italiani, è MEGLIO che tornino a casa loro. Ed offrire loro il viaggio di ritorno e indumenti credo sia già un gesto di carità.

    (Aramus)

  10. Domande per la sig.ra Normanna Albertini
    Vorrei porre alla sig.ra Normanna Albertini, per meglio cmprendere il suo intervento sull’immigrazione, le seguenti domande:
    – è sufficiente portare al collo in bella vista un rosario col crocefisso per fare di una persona un cattolico?
    – ritiene che i clandestini che si professano di religione cattolica debbano avere, in quanto “fratelli nella fede”, un trattamento di favore?

    (Andrea Fioravanti)

  11. Aiuti ai nigeriani, a casa loro
    Aiutiamoli a casa loro. Già. Già fatto. In Nigeria c’è l’AGIP che dà lavoro ai nigeriani. Se volete vedere “come”, potete dare un’occhiata qui: @Lhttp://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1085666,00.html@=www.report.rai.it#L.
    Giusto per avere un ulteriore punto di vista sulla questione.

    (Commento firmato)

  12. Martiri e carnefici
    Da bambino, quando ascoltavo gli adulti narrare le storie del tempo che fu (“da che indree” nel dialetto montanaro, che so parlare, ma non scrivere e quindi mi scuso per eventuali errori), ero colpito dal fatto che decine di persone scendessero a Castelnovo dal crinale, in particolare dal comune di Villa Minozzo, per chiedere l’elemosina. Fatto confermatomi pochi anni fa durante una visita a Kahla dal figlio di un deportato: “Subito dopo la guerra eravamo tanto poveri che quasi ogni giorno mia madre andava a Castelnovo a chiedere l’elemosina”.
    Nonostante le precarie condizioni di vita di allora non mi risulta di retate da parte forze dell’ordine sollecitate da cittadini per riportare nei territori di loro provenienza i mendicanti che abbondavano per le vie di Castelnovo.
    Qualche tempo fa un tale di Cerreto Alpi su queste pagine sguaiatamente “urlava” il becero “padroni a casa nostra”, dimenticando(?) le centinaia di cerretani in giro per il mondo in cerca di miglior fortuna. Ma tant’è, così va il mondo e chi e stato “martire” non si preocupa più di tanto di essere “carnefice”.
    “Che vadano a casa loro a morire di fame” o nei migliore dei casi “aiutiamoli a casa loro” (a proposito di nigeriani nessuno si proccupa di sollevare le nefandezze delle multinazionali anche italiane, nel delta del Niger – vedi il programma “Report” di poche settimane fa).
    Gli occidentali possono impunemente devastare fiumi, foreste, bombardare paesi uccidendo migliaia di civili spacciandoli per spiacevoli errori di una guerra, sì, ma “umanitaria”.
    Diceva l’attore Luca Zingaretti in una intervista sul web vista in questi giorni che di questo passo tra qualche anno l’Italia sarà un paese dominato dalla violenza. Come dargli torto: quando saranno finiti gli attuali capri espiatori e l’ultimo negro sarà cacciato dal Belpaese con il risentimento sociale prezzolato, coccolato,
    fomentato e giustificato dalle classi dirigenti di questo Paese non potremo che scannarci tra di noi.

    (Luigi Bizzarri)

  13. Elemosina
    Il senso dell’affermazione della professoressa Pignedoli non è così “ideologico”, anzi pone molti spunti di riflessione. Certo questa attività può dare fastidio e mettere a disagio le persone. Inoltre ci possono essere dei clandestini a farla e per questo è giusto controllare e cercare di proibire gli eccessi, ma che poi questa possa essere un segnale di “ben altri intendimenti” è un po’ esagerato a mio parere, soprattutto in Italia dove ben altri sono i reati impuniti. Inoltre, in questi mesi la destra sta facendo passare l’idea “se li riamdiamo a casa loro gli aiutiamo”, frase che oltre ad essere poco realistica è poco sincera.

    (Simone Ruffini)

  14. Per Davoli e Gianferrari
    Ci state quasi riuscendo… Il popolo ha il cervello addormentato, adesso si fa la caccia ai poveri… Poi ci sara la caccia a quelli che ragionano… Ma io continuerò a dare l’euro a quelle povere persone, perchè a me non cambia niente e a loro cambia tanto… E anche se solo pochi centesimi dovessero arrivare alle loro famiglie, beh, pazienza… Nelle vostre parole non c’è un briciolo di umanità, ma chi semina raccoglie!!!! State pur tranquilli!!!!

    (Commento firmato)

  15. ll dare e l’avere
    Intervengo nel dibattito sui due ragazzi nigeriani mossa da una memoria di ragazzina straniera in terra straniera. Sono arrivata in Italia nel ’72, avevo 11 anni e di straniero a Felina non ce n’era mezzo. La non conoscenza fa erigere barriere e preconcetti. Per il semplice fatto che non parlavo bene la lingua era stato deciso da qualcuno in paese che dovevo essere stupida e come tale pure derisa, additata e chiamata con epiteti ridicolizzanti. L’adolescenza è età difficile per tutti, si sa. Alcuni di quelli che ridevano non hanno, ahimè, avuto una gran buona sorte, qualcuno ha anche ricoperto cariche sociali importanti, immemore dei dispetti adolescenziali. Non ho mai provato la fame, per fortuna, i miei genitori erano emigrati ma hanno sempre lavorato, hanno trovato la possibilità per farlo e sono ritornati al paese natio, con dignità e godendo del rispetto di tutti. Di quella ragazzina presa in giro, oltre alle difficoltà e al doloroso disagio, ricordo la determinazione a imparare. E rivedo la stessa determinazione in certi miei studenti stranieri ora a scuola. Qualcuno di loro ha capito che imparare serve per stare meglio al mondo. Ma nel frattempo alcuni devono fare i conti con la fame. Non voglio qui entrare nel dibattito da un punto di vista politico, non ho la conoscenza per farlo. Seguo la politica stando alla finestra, guardo più spesso “dentro casa”, mi interessano i meccanismi della psiche poiché credo che il macrocosmo rispecchi e sia la risultante di tanti microcosmi. Vi sono meccanismi universali, l’istinto di sopravvivenza per saziare la fame ad esempio, e meccanismi culturali, il come procacciarsi il cibo. La piramide dei bisogni di Maslow ci mostra chiaramente come chi è intento a sfamarsi ben poco avrà per occuparsi dei massimi sistemi. Così pochi disquisiscono mentre molti si arrabattono per creare la base della piramide. In alcune culture chiedere non toglie la dignità. Nel film “Un’anima divisa in due” di Silvio Soldini, Pabe, la ragazza rom che si innmora e va a vivere con un gagio, cioè un non rom, gli urla disperata in una delle numerose liti scaturite dal conflitto culturale: “Che male c’è a chiedere?”. Il chiedere innesca in chi viene interpellato una serie di correlati emotivi. Chi vive chiedendo elemosina fa leva su alcune di queste emozioni: pietà, imbarazzo, senso di colpa, carità cristiana. Chi chiede ci mette in contatto con la nostra stessa parte bisognosa. E da lì si possono scatenare una miriade di reazioni interiori. Dal non voler vedere, al sentirsi responsabili, impotenti, colpevoli, rabbiosi o all’urgenza di fare qualcosa per una parte di mondo che grida la propria fame. Chiedere implica il suo complementare, il dare. Qui o là, viene richiesta non tanto una moneta, ma una riflessione, una presa di coscienza, una consapevolezza. Il microcredito, una certa analisi sociale super partes, lo stesso Amartya Sen, premio Nobel per l’economia nel ’98, dimostrano che il dato di fatto esiste, ma esistono anche molte, tante possibili risposte.

    (Ameya Gabriella Canovi)

  16. Davoli? Gianferrari?
    Troppo comoda, sig. Firmato, affermare che quando vince l’ALTRA parte il popolo è addormentato… Io NON lo dico se vincono Uolter o Mortadella; ritengo che il più delle volte siano i perdenti gli addormantati! Perchè, vede, il diavolo non è mai brutto, come lo si dipinge. Un giorno ero in un bar del paese e parlavo (ancora) col perfido Davoli; entrò un ragazzo di colore che teneva in mano calzini bianchi di cotone. Davoli interruppe per un attimo la conversazione per andare dalla barista a pagare la consumazione di quel ragazzo… Ma questo è inimmaginabile da persone come lei; meglio così per noi. Molto più comodo sedare la coscienza sborsando un euro che ciocca nel reparto PICCOLA-PEZZATURA del portamonete. I voti (tanti) che prende il centrodestra in Italia sono anche il raccolto di simili preconcetti… Che mi auguro voi continuiate a seminare…

    (Umberto Gianferrari)

  17. Scandalo e scandali (travi e pagliuzze?)
    Credo che, prima di scandalizzarsi per tre nigeriani a Castelnovo, dovremmo scandalizzarci per come noi italiani facciamo affari in Nigeria: @Lhttp://www.corriere.it/cronache/09_luglio_19/nigeria_tangenti_55d34cde-742f-11de-957f-00144f02aabc.shtml@=www.corriere.it#L.
    E’ una questione di misura. Buona riflessione.

    (Commento firmato)

  18. No all’elemosina!
    Premetto che nella mia vita sono tutt’altro che razzista, ho tanti amici stranieri, alcuni anche molto cari, che stimo e cerco nel mio piccolo di aiutare.
    Detto questo, credo che occorra fare una distinzione da chi chiede davvero l’elemosina perchè si trova in un momentaneo ed irrisolvibile stato di bisogno da chi ne fa un vero e proprio mestiere perchè come si suol dire ha un pò la schiena rigida…
    Proprio questa mattina un rumeno che ultimamente ama travestirsi e zoppicare per fare ancora più compassione mi ha chiesto l’elemosina per mangiare,dato che da bambina mi è stato inculcato che il cibo non si nega mai a nessuno per nessun motivo, gli ho offerto un panino con la coppa (mi ha detto che preferiva il prosciutto) e una bottiglia di acqua (sarebbe stata più gradita una coca cola) questo signore alla fine della giornata ha mangiato, bevuto e si trova sicuramente con almeno 50 euro in tasca senza aver lavorato…non credo che sia il caso di incentivare simili situazioni tanto più che spesso vengono usati anche i bambini per fare sempre più pena….
    Nel nostro paese esiste la Caritas che si occupa di destinare le nostre offerte a chi veramente si trova in stato di bisogno, credo sarebbe meglio se vogliamo aiutare i poveri e non alimentare certi stili di vita far confluire li le nostre offerte e quando incontriamo qualcuno che chiede l’elemosina informarli di dove debbano rivolgersi.
    Naturalmente tutto questo non c’entra con l’accoglienza e l’amicizia con cui ci dobbiamo avvicinare a chi straniero è nel nostro paese per lavorare e vivere onestamente.

    (Silvana Aguzzoli)

  19. Per Gianferrari
    Perchè vuole affermare che se non ci fosse la TV P2 di Silvio con tutto il contorno del controllo quasi totale della carta stampata, ove non filtra la vera informazione ma solo giri di parole che non portano a niente, ove la cultura è inesistente, ove i principi di democrazia sono barzellette, saremmo lo stesso “popolo”??? No… caro Gianferrari… Siete ancora liì a “caricare” quelli di sinistra quando la sinistra non esiste più: ma con chi ce l’avete?? Il vostro padrone vi fa fare le lotte contro i mulini a vento…

    (Commento firmato)

  20. Per Luigi Bizzarri
    Sono il tale di Cerreto Alpi, mi chiamo Enrico e ribadisco che dobbiamo essere padroni a casa nostra!!! Questo non è da confondere come uno slogan razzista, anzi!! Forse è arrivato il momento di valorizzare quelle persone che con dolore abbandonano le loro cose più care e attraverso il lavoro e sacrificio cercano di integrarsi nel nostro difficile mondo globalizzato, da coloro che vivono nascosti da un finto mondo buonista costruito da una politica di falsa integrazione. Continuando di questo passo coloro che credono di difendere tutti e tutto siano i veri “razzisti”; mettendo sullo stesso piano chi è una brava e volenterosa persona da chi non lo è. Credo sia corretto valorizzare chi si adegua alle nostre leggi, alle nostre tradizioni, alla nostra storia e gran parte dei montanari che è emigrata per necessità lo è stata, in primis i cerretani. La percentuale di quest’ultima affermazione credo non mi smentisca!!… Non altrettanto per chi ultimamente vive o sopravvive nel nostro territorio.
    Ciao e grazie.

    (Enrico Ferretti)

  21. A proposito di P2
    Rispondo al sig. Commento virmato chiedendo come mai si scaglia contro le logge massoniche per poi nascondere se stesso nell’anonimato… Della serie: FATE COME DICO MA NON… Troppo comoda. Com’è comodo accusare di rincoglionimento il popolo italiano quando vince chi non ci aggrada! Esorto inoltre tutti i Commenti Firmati a non sentirsi troppo anonimi e troppo al sicuro; qualcuno credo lo abbia fatto anche su @CReggio nel web#C accusando duramente Vanda Giampaoli e non credo resterà anonimo per molto… Per quanto mi riguarda scelgo da solo le battaglie da combattere (la sinistra e la destra reggioemiliane dispongono di vasto campionario…) e non ho neppure padrone… io…

    (Umberto Gianferrari)

  22. Commento firmato
    Come ho già avuto modo di dire, sono un commento firmato perché non sono candidato da nessuna parte e non mi interessa fare proseliti. Mi interessa il circolare delle idee che, come tali, non hanno volto o nome. Come già accaduto, anche qui, il solo fatto di mettere il proprio nome spesso fa scattare il pre-giudizio, e si viene incasellati all’istante. L’anonimato è una abitudine deteriore quando viene utilizzata come scudo dietro il quale ripararsi per offendere altri senza pagarne il dazio. Non mi pare che sia il mio caso. Non mi interessa “parteggiare” e ribadisco che desidero essere valutato per ciò che dico, non per il nome che porto. Quando andrò in giro a chiedere voti o consensi personali, mi firmerò.

    (Commento firmato)

    —–

    @CLa redazione si è già espressa più volte al proposito ma “ripetere non guasta”. E se necessario lo faremo ancora. Nella fattispecie l’estensore non fa che ribadire il concetto, per cui lo “prendiamo al volo” e lo ringraziamo.

    (red)#C

  23. Come si difende l’indifendibile?
    Sig. Gianferrari, non mi è piaciuta affatto la frase: “Esorto inoltre tutti i ‘commenti firmati’ a non sentirsi troppo anonimi e troppo al sicuro”. Sottile minaccia? O promessa “all’olio di ricino”? Io sono libero e lo rimango; ogni giorno finchè avrò forza difenderò chiunque da @Cgens#C che si ritiene migliore solo per avere due soldi. Se vuole fermarci con i sistemi “democratici” in uso nel ventennio le ricambio il suggerimento: non si senta troppo al sicuro, la gente oppressa quando si ribella non fa sconti a nessuno. Ma come le cronache odierne riportano (almeno quelle libere) c’è sempre un’altra esortazione possibile: “Vai di là… aspettami nel lettone!”.

    (Roberto Bedini)

    —–

    @CE con questo “pareggiamo” e ci fermiamo qui. Tranquillizziamo comunque tutti. La redazione chiede l’identità dei mittenti a propria garanzia e degli scriventi medesimi. Tutto il resto lasciamolo stare, per favore. Non è questo che serve per parlarsi. Perchè ci si deve parlare, anche con opinioni diverse od opposte, rispettandosi.

    (red)#C

  24. Un perfetto Stato totalitario
    Sì, bisogna che anche noi elettori del Pdl lo riconosciamo: abbiamo un Padrone ed è per questo che votammo per Lui. Si è cosi realizzata pienamente l’atavica aspirazione italiana ad averne uno, già parzialmente soddisfatta in passato dai tanti dominatori stranieri e poi dalla dittatura fascista (altissimo consenso). Anche una forma di risarcimento per i milioni di elettori comunisti che per decenni hanno inutilmente agognato un Timoniere (magari a Mosca).

    (Francesco Tondelli)

  25. Tutto chiarito era un malinteso!
    E’ stato tutto chiarito, i tre personaggi non erano nigeriani che chiedevano l’elemosina, ma tre brokers milanesi (molto abbronzati) che raccoglievano fondi da trasferire in un paradiso fiscale. Naturalmente li avrebbero fatti rientrare (i soldi) legalmente con lo scudo fiscale in via di approvazione! Chiarito il tutto, saranno segnalati per insignirli, come molti altri “benfattori” italianissimi, di un qualche titolo onorifico, o, meglio, destinarli a qualche consiglio di amministrazione!

    (Commento firmato)


  26. Rispondo al signor Andrea Fioravanti, anche se un po’ in ritardo (non frequento @CRedacon#C che saltuariamente) che cortesemente mi chiedeva:
    – è sufficiente portare al collo in bella vista un rosario col crocefisso per fare di una persona un cattolico?
    No, assolutamente, e nemmeno appiccicarlo al muro fa di un uomo un cristiano cattolico; lo fa il fermarsi a soccorrere il ferito sulla strada di Gerico, anche se si è Samaritani, quindi, magari, atei o di altra religione. Lo fa il mettersi il grembiule e servire, invece di prendere in mano uno scettro e pontificare.
    – ritiene che i clandestini che si professano di religione cattolica debbano avere, in quanto “fratelli nella fede”, un trattamento di favore?
    No, ritengo che qualunque persona in difficoltà debba ricevere le stesse attenzioni, ma il mio discorso riguardava il fatto che in Nigeria i cristiani sono ferocemente perseguitati dai musulmani e, forse, quando ci si trova davanti a ragazzi che esibiscono simboli cristiani, potrebbe essere che questi siano in fuga da queste persecuzioni. Ritengo che lo stesso trattamento lo dovrei usare per musulmani perseguitati o indù o ebrei perseguitati.
    Guardi: vedo la piega che ha preso il dibattito: da contrapposizione politica, da campagna elettorale (ma non era finita?) invece che di riflessione sincera e costruttiva, per cui intervengo malvolentieri perché mi trovo a disagio in questo modo un po’ troppo strumentale di affrontare i problemi. Personalmente, e rispondo al signor Zanetti, vorrei essere libera di vergognarmi di ciò per cui provo vergogna. Dietro a chi chiede l’elemosina, in genere, c’è un vero e proprio racket, lo so benissimo, ma per me è difficile distinguere i mendicanti “autentici” dai veri e propri schiavi di organizzazioni malavitose, che sfruttano invalidi falsi e/o veri, donne, giovani, bambini di varie etnie: quando uno mi tende la mano io penso che non ho portato niente nel mondo, che alla fine non porterò via niente, mentre quei pochi spiccioli possono fare la differenza per quella persona, non cambiando nulla per me. Insomma: non sono la vedova che porta l’obolo al Tempio, l’unica moneta che aveva! L’accattonaggio è roba antica; mia nonna mi raccontava di essere andata a chiedere l’elemosina col nonno cieco, lei, orfana di guerra, nata nel 1915 dopo la morte di suo padre in Ungheria. L’accattonaggio è roba umana, perché “i poveri li avrete sempre con voi”. Nel 1891 il primo ministro Antonio Di Rudinì aveva istituito la “Società contro l’accattonaggio” con legge apposita per contrastare il fenomeno, che aveva allora assunto dimensioni così imponenti da creare allarme non solo per l’ordine ma anche per la salute pubblica. Ovviamente, gli accattoni erano italiani “padroni a casa loro”. Nel 1999 il governo D’Alema, con la legge 205 abrogava l’articolo 670 del Codice Penale, che prevedeva l’arresto fino a tre mesi per chi mendicava e da uno a sei mesi se l’accattonaggio veniva compiuto in modo ripugnante o vessatorio o simulando deformità o adoperando altri mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà. E’ stato un bene? E’ stato un male? Non so. Gli accattoni, in fondo, spulciano la balena. Gli squali veri sono altri.

    (Normanna Albertini)


  27. Mi piacerebbe che qualcuno di noi italiani andasse a chiedere elemosina in un altro Stato o a vendere calzetti per la strada,
    senza cittadinanza o permessi vari (NON E’ RETORICA, MI SONO INFORMATO, E’ REALTA’). Per stare in Italia bisogna lavorare. Perchè se io voglio cenare e avere dignità devo lavorare, pagare multe e tasse. Perchè certe persone no? E perchè certe altre le difendono?!? Non capisco più, perchè alcune persone mature danno un insegnamento così distorto ai ragazzi della mia generazione, con certe affermazioni! E’ forse giusta l’illegalità!? Tutto questo, non schierandomi politicamente, ma lanciando una provocazione lampante alla Cleonice, facendole cenno che il mondo ora non è come 30 anni fa.

    (Daniele Mazzoni)

  28. E’ triste
    E’ triste sentire le parole “qualcuno di noi italiani”: esprimono tutta la paura del “diverso”; diverso da chi? Se parliamo di delinquenza le leggi per combattere l’illegalità ci sono ed è nostro pieno diritto chiedere con forza la loro applicazione nei confronti di chi delinque, ma per favore non facciamo distinzione tra “noi” e “loro”. Le persone, nel bene e nel male, sono tutte uguali e non è sicuramente il colore della pelle o una diversa etnia che distingue i “buoni” dai “cattivi”. Una cosa è certa: per chi non ha argomenti è più facile nascondere la propria debolezza unendosi al gruppo di chi urla piuttosto che cercare il dialogo e l’integrazione. Non è la voce più grossa che definisce chi è nella ragione o nel torto.
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)

  29. Quando gli albanesi eramo noi (2)
    (…) non amano l’acqua, molti di loro puzzano perche tengono lo stesso vestito per molte settimane.
    Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle
    città dove vivono vicini gli uni
    agli altri.
    Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
    Si presentano di solito in due e cercano una stanza con l’uso di cucina.
    Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
    Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente
    antichi dialetti.
    Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente
    davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini, quasi sempre anziani,
    invocano pietà con toni lamentosi e petulanti.
    Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
    Dicono che siano dediti al furto e se ostacolati violenti.
    Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè
    si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade
    periferiche quando le donne
    tornano dal lavoro.
    I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma sorattutto non hanno saputo selezionare tra coloro
    che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti
    o addirittura di attività criminali.
    (…) “propongo che si privilegino i veneti ed i lombardi, tardi di comprendonio
    e ignoranti, ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
    Gli altri, quelli ai quali è riferita la parte maggiore di questa prima relazione provengono dal sud dell’Italia.
    Vi invito a controllare i documenti di provenienza ed a rimpatriare i più.
    La sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

    Dalla relazione dell’Ispettorato per
    l’Immigrazione del Congresso americano, sugli immigrati italiani negli Stati Uniti (ottobre 1912).

    (Luigi Bizzarri)


  30. Leggo gli interventi degli esponenti della destra scagliarsi contro l’elemosina, quando loro stessi sono i primi a praticare, e con grande destrezza, una pressante elemosina elettorale: slogan di facile presa e tono aggressivo, rivolti contro capri espiatori e fondati su dati non corretti, in cambio di voti facili. Tutto ciò ritengo sia pericoloso e avvilente verso l’intelligenza di coloro che leggono. L’integrazione necessita il dialogo, ma con persone del genere il dialogo non è possibile: ecco come si inceppa il meccanismo della democrazia e del libero pensiero, sostituiti dalla voce di chi urla di più.

    (Federico Zannoni)

  31. Ho incontrato il terzo nigeriano e…
    …e mi sono preso una bella sgridata dalla barista del bar… (non faccio nomi).
    Perché gli ho dato dei soldi? Avrei potuto rifiutarmi, al suo gesto universale, con una mano ha indicato la bocca “devo mangiare”, gli ho proposto di pagare quello che avesse voluto, al bar. No, soldi, mi ha guardato e ha chiesto soldi. Lo so, probabilmente è un professionista dell’accattonaggio, avrei dovuto segnalarlo alla polizia?
    Beh, non l’ho fatto… e la politica e l’appartenenza alla Lega Nord non c’entra nulla; nel dubbio, “forse ha bisogno… forse è un truffatore”, ho preferito dargli le monete che avevo in tasca e mi sono pure scusato che erano poche.
    Il mese scorso, durante le mie vacanze in Francia, sono stato avvicinato da un italiano che mi ha chiesto cento euro: “Mi hanno clonato la carta di credito, nessuno mi crede, nessuno mi aiuta, devo arrivare a Toulose… la benzina, l’autostrada…”. Era ben vestito, ma mi ha dato la forte impressione che fosse solo un collaudato metodo per spremere qualche “pollo” di buone intenzioni.
    Gli ho dato i soldi, mi ha promesso che entro tre quattro giorni me li avrebbe spediti (ovviamente non l’ha fatto). Glieli ho dati perché nel dubbio ho voluto aiutarlo. Era un uomo di oltre sessant’anni… se si era ridotto a truffare cento euro ai turisti forse ne aveva comunque bisogno. La vita e i rapporti tra gli “umani”, di qualunque colore e nazione, sono più complicati delle ideologie e preferisco essere truffato da falsi mendicanti che rischiare di non aiutare un uomo onesto che ne ha bisogno… Detto questo, a mente fredda, sono per il rimpatrio di questi giovani in buona salute che fanno dell’elemosina la loro professione.
    La barista mi ha comunque sgridato: “Anche tu, proprio tu gli dai dei soldi!”.
    Avrò perso un voto, lei che ne dice, “commento firmato”?
    Saluti.

    (Alessandro Davoli)

  32. Chiedo scusa !!!
    Certo, ognuno è libero di vergognarsi di ciò per cui prova vergogna, non volevo assolutamente offendere o provocare qualcuno, comunque visto che non mi occupo di politica chiedo umilmente scusa e mi ritiro…
    Salut.

    (Domenico)

  33. Libertà
    Ognuno è libero di comportarsi come crede, nel rispetto della società in cui viviamo. San Francesco ha dato tutti i suoi beni ai
    poveri, molti sacerdoti hanno dato la propria vita (così hanno fatto molti laici)
    nell’intento di aiutare questi diseredati.
    Quindi nessuna critica se date il vostro euro ad un bisognoso; ammirazione se fate come San Francesco. Però non posso fare a meno di chiedermi: se ne incontrate 100 al giorno???? Tutti i giorni, perchè queste persone debbono vivere tutti i giorni, come fate???

    (c.a.)

  34. Mah…
    A Felina due settimane fa ho incontrato uno di questi ragazzi nigeriani. Mi ha chiesto l’elemosina, dicendomi, portandosi la mano alla bocca, che aveva fame. Gli ho detto di prendere quello che voleva, cibo e bevanda. Ha preso una piadina e una spuma, mi ha ringraziato e abbiamo fatto 4 chiacchiere. Mi ha detto che ha rischiato la vita venendo in Italia e che la sua famiglia in Nigeria è alla fame. Posso denunciare un qualsiasi essere umano che tenta di delinquere ma segnalare una persona che fa l’elemosina è assurdo.
    Tranquilli; alla fine non mi ha nè morso nè picchiato.
    Fare l’elemosina è un mestiere antico come il mondo, come tanti altri mestieri antichi, molto in voga in questo periodo…
    Non sono d’accordo sulla regola comunale che vieta l’accattonaggio e in questo, da buon “non praticante”, preferisco seguire l’insegnamento di un figlio di un falegname anzichè la regola di un sindaco.
    Saluti.

    (Mattia Rontevroli)


  35. Se veramente queste persone hanno fame, perche non accettano che gli si paghi da mangiare?? …mistero… O forse hanno semplicemente trovato un modo semplice per raccimolare soldi, per poi chissà cosa farci? Forse droga, alcol o forse sono semplicemente lì per conto di altre persone (sfruttatori). Di certo non perche hanno fame, sennò accetterebbero molto volentieri anche un panino.
    Mi stupisce che ci siano ancora persone con le fette di salame (belle spesse) davanti agli occhi e che si ostinino con il loro buonismo… Ma vi rendete conto di dove vivete??? O pensate di essere nel paese dei balocchi??

    (Aramus)

  36. Non di solo soldi
    Caro sig. Aramus, quelli che ho incontrato io non hanno fatto alcuna resistenza ad accettare il cibo che abbiamo comprato assieme e nemmeno l’ultimo ragazzo con cui mi sono fermato a parlare e che ho allertato sui tolleranti comportamenti dei nostri compaesani non ha avuto alcuna difficoltà a dividere la stessa bottiglietta d’acqua che avevo in macchina e che mi stavo bevendo… Forse se si fosse fermato a parlare, ma il problema è che loro l’italiano non lo capiscono bene e preferiscono parlare in inglese. Paiono insistenti perchè conoscono poco la nostra lingua e ripetono spesso le stesse frasi, ma se si prova a parlare inglese vi si aprirà un mondo.

    (Roberto Bedini)