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Ancora un grande successo per l’Ecomaratona del Ventasso

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Una splendida giornata di sole è stata la cornice della settima edizione dell'Ecomaratona del Ventasso, svoltasi domenica 12 luglio con partenza da Busana. Oltre 600 persone hanno partecipato alla corsa che ha attraversato alcune tra le zone più suggestive dell'Appennino Reggiano, intorno al monte Ventasso.

E' un successo che cresce ogni anno, dovuto alla bellezza del nostro Appennino ma anche all'accoglienza che Busana e gli altri paesi attraversati dalla maratona sanno offrire ai partecipanti e ai loro accompagnatori.

E' infatti grazie all'impegno delle decine di volontari che è possibile accogliere così tante persone, dare loro da mangiare e gestire con successo un evento di questa portata.

La manifestazione è stata resa possibile anche grazie a diversi sponsor, tra cui il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano che ha contribuito all'acquisto delle magliette in cotone biologico e delle medaglie, realizzate in alluminio riciclato da una comunità Saharawi e alla pulitura dei sentieri percorsi dalla gara.

Il vincitore della settima edizione dell'Ecomaratona del Ventasso è Matteo Pigoni, che ha completato il percorso di 42 km in 3 ore, 27 minuti e 4 secondi. Secondo classificato Daniele Palladino, giunto al traguardo con 13 minuti e 49 secondi di ritardo, seguito da Claudio Costi.

Prima delle donne è Francesca Gualco che ha corso i 42 km in 4 ore e 24 minuti.

Primo tra i montanari è Massimo Guazzotti, giunto sesto in 3 ore, 51 minuti e 55 secondi.

9 COMMENTS


  1. Di eco ha proprio poco visto che tutti gli anni lungo il percorso si trova di tutto!! Perchè gli organizzatori e volontari che fanno a pugni per avere una maglietta il giorno dopo non vanno a pulire? O se no cambiategli nome!

    (Massimo)

  2. Riflessioni
    Pochissime riflessioni in risposta alla provocazione di Massimo il quale, si capisce, scrive da persona poco informata e, soprattutto, davvero poco centrata. La sua provocazione però ci fa un favore perchè ci permette di precisare bene alcune cose forse poco note. L’Ecomaratona del Ventasso è il frutto del lavoro di oltre 200 volontari che sono la vera grande ricchezza di questo evento. Sono quelli che indossano le magliette che ogni anno diventano sempre di più, perché cresce il numero di quelli che hanno capito che l’Eco del Ventasso è, prima di tutto, un evento di promozione del territorio. Certamente è offensivo parlare in questi termini dei volontari ma, prima di ogni altra cosa, è sinceramente ignorante. Perché le magliette rosse che Massimo vede intente a strapparsi le maglie sono tante. Ne abbiamo ancora per il Massimo che scrive ed anche per la sua famiglia perche nessuno se le strappa. Invece i volontari che Massimo descrive in questo modo davvero piccolo e gramo sono persone che hanno ancora il desiderio e lo slancio di fare qualcosa di concreto per il nostro territorio. Sarebbe troppo lungo spiegare le tante grandi e piccole cose concrete che questo gruppo di volontari svolge per accogliere in Appennino chi sale per correre, in questo caso, una gara ma per farlo conoscendo un luogo incantevole nel quale tornare e ritornare. Ma Massimo getta un sasso nell’acqua proprio su un terreno a noi molto favorevole, un esempio fra i tanti. Allora veniamo al dunque.
    Sono i volontari dell’Ecomaratona del Ventasso che, con la collaborazione di una persona messa a disposizione dal Parco, ormai da 7 anni, puliscono e rimettono in sesto i sentieri che circondano il Ventasso. Stiamo parlando di 42 km di sentieri che i volontari puliscono e riaprono e rendono percorribili per gli atleti dell’Ecomaratona, ma che, poi, divengono praticabili e agevoli per tutti gli escursionisti che saliranno il Ventasso e ne praticheranno i sentieri. Se non ci fosse il lavoro di questi volontari i sentieri che anche Massimo oggi può percorrere non sarebbero quello che sono. Se non ci fossero loro il pianoro di S. Maria Maddalena, sul Ventasso, non sarebbe quello che è. Ma lo sa Massimo che sono i volontari che salgono e vi tagliano l’erba e tornano a raccoglierla. Ma lo sa Massimo che sono i nostri volontari che, ogni anno, rendono praticabile il sentiero di accesso al monte che frana tutti gli inverni? Ma lo sa Massimo che i nostri volontari hanno riportato dal Ventasso le nostre fettucce bianche e rosse ma anche sacchi di rifiuti lasciati lì da incauti e irrispettosi escursionisti? A Massimo vorremmo raccontare tante altre cose, ma preferiamo concludere con un gesto che va in controtendenza con l’aridità delle sue parole e con l’ignoranza che le accompagnano. Preferiamo invitare Massimo (o chi altro si nasconde dietro a questo nome. A proposito, sarebbe più responsabile se scrivesse il nome e cognome) a passare con noi una mattinata, magari il prossimo fine settimana, in giro per i sentieri del Ventasso per vedere come sono rimessi in sesto, in sicurezza, e puliti. Grazie Massimo, con il tuo affondo ci hai dato modo di parlare ancora dell’Ecomaratona del Ventasso e della cosa bella che è.

    (Il Comitato Ecomaratona del Ventasso)

  3. Per il comitato
    Grazie per le spiegazioni ma penso che per quelli che la pensano come il lettore Massimo servano a ben poco. Se non ci fosse volontariato la montagna sarebbe solamente un deserto. Certo è molto più facile mettersi davanti ad una tastiera facendo critiche che lavorare sodo per costruire qualche cosa. A voi complimenti, continuate così e non prendetevela troppo se qualcuno ha bisogno di mettersi in mostra con polemiche sterili ed inutili.
    Cordiali saluti.

    (Lollo Mariani)

  4. Lode al volontariato, ma…
    E’ bello vedere l’apporto del volontariato alla riuscita della manifestazione. E’ lodevole che il volontariato sul nostro territorio si impegni e sia sempre presente. In ogni manifestazione al volontariato viene dato atto della sua importanza. Mi preme però sottolineare che il volontariato è la cremina sulla torta: la torta però è compito di altri. Il volontariato non è e non può essere il “tappabuchi”. Se c’è bisogno di risorse economiche ed umane le istituzioni devono darsi da fare!!!!!

    (W. Orlandi)

  5. Alberghi e bicchieri
    Ci sono manifestazioni che riempiono gli alberghi e manifestazioni che riempiono soprattutto i bicchieri. L’ecomaratona ha riempito alcuni alberghi… Non solo baldoria dunque e non solo sport… Quindi… vi vogliamo così…!

    (Commento firmato)

  6. Un applauso ai volontari dell’Ecomaratona del Ventasso
    Un ottimo esempio di turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle sue peculiarità, inserita nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Un impegno che va avanti da sette anni e che riesce a coniugare un evento sportivo importante con altre finalità, anche più importanti! Una corsa in natura che promuove il territorio, che valorizza i nostri prodotti, che si attiva per la solidarietà, che ridona vitalità e centralità al paese con oltre 200 volontari impegnati nell’organizzazione… Cosa dire di più!! Grazie a tutti per l’impegno!

    (Daniela Pedrini)

  7. In versi
    Ottima risposta, mi permetto di aggiungere alcuni contributi. Sono pure io una maglia rossa ma a pugni non ho mai fatto. Sul Ventasso ero giorni prima e dopo la maratona che tanto di eco ha. Alcune cose dire vorrei se questo posto meraviglioso che madre natura ci ha dato,
    comuni mortali, accudirlo devono ed ecco: Ivano, Costante, Enrico, Domenico, Umberto, Federico (bimbo di 13 anni) e tanti altri, tutte maglie rosse, opera e
    lavoro hanno dato. Se piccoli e grandi nei prati riposo trovano il grazie non è certo a Massimo che critica ma non propone; dopo il lavoro fatto dalle maglie rosse tanti possono ammirare, sostare, meditare in questo stupendo posto. Se dopo inverni nevosi la strada presenta diversi smottamenti causa frane, ecco ancora le maglie rosse che poco a Massimo piacciono: Ivano, Costante, Enrico, Domenico, Umberto, Federico (bimbo di 13 anni) e tanti altri, tutte maglie rosse impegno ed opera mettono,
    ma Massimo non c’è, le critiche meno sudore versano.
    Un ultimo grazie ai numerosi maratoneti che sull’erta che da Nismozza porta al ristoro di Santa Maria, dalle scarne tasche delle divise bicchieri bustine nel bidone rifiuti hanno lasciato e pure nei successivi dal ristoro, con enorme rispetto per l’ECOMARATONA VENTASSO e per suoi volontari: Ivano, Costante, Enrico, Domenico, Umberto, Federico (bimbo di 13 anni) e tanti altri, tutte maglie rosse. Caro Massimo, se il prossimo anno vuoi essere una maglia rossa non ci sono problemi, nessuno ha mai dato pugni.
    Infine, caro Massimo, può essere che qua e là qualche rifiuto si trovi, ma la colpa di chi è: dei maratonetì, del viandante, dell’escursionista, delle maglie rosse?
    No, caro Massimo, è dell’educazione e del rispetto che un individuo ha per la natura.
    Scusandomi per questa mia esternazione.

    (Sandro Canodoli, una maglia rossa del rifugio Santa Maria)

  8. Commento più che giusto
    Sandro, quello che è stato detto nel tuo commento è sacrosanto. Viva le magliette rosse di cui faccio parte da quest’anno e ne sono orgoglioso, e un grazie anticipato a tutti coloro che lavoreranno come me alle prossime feste di Marmoreto 01/08/09 e di Busana 15/08/09.

    (Antonio Angelici)