CASTELNOVO MONTI (17 giugno 2009) - Se una volta si poteva pensare che - come recitava un simpatico spot - che una telefonata allunga la vita, ora è la volta delle nuove tecnologie. Lo scorso anno fu un 'sms' rivelatore a svelare gli istinti suicidi di un uomo, salvato in extremis dai Carabinieri di Castelnovo Monti. Questa volta è stata una anomala richiesta di permesso da lavoro ed il rinvenimento di una mappa di Google che tracciava i tragitto dalla propria casa in provincia di Cremona alla Pietra di Bismantova di Castelnovo Monti a consentire, unitamente al precario stato psicofisico dell’uomo, di mettere in allarme Vigili del Fuoco, volontari del Soccorso Alpino e Carabinieri della Compagnia di Castelnovo per intercettare il nuovo aspirante suicida.
Il quale è stato fermato proprio lungo un sentiero che l’avrebbe dovuto condurre alla sommità della Pietra.
L’uomo, un 49enne residente in provincia di Cremona, è quindi stato affidato alle cure mediche dei competenti sanitari.
Questi in sintesi i fatti che hanno avuto origine poco dopo le 20.00 di lunedì, quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Castelnovo lanciava l’allarme azionando il dispositivo di ricerche dell’uomo che vedeva impegnati oltreché gli stessi Carabinieri anche i Vigili del Fuoco e i volontari del Soccorso Alpino di Castelnovo Monti subito attivatisi a seguito dell’allarme. Nello specifico, è stato un amico di famiglia ad ipotizzare gli intenti suicidi dell’uomo precisando che lo stesso fortemente debilitato dal punto di vista psicologico aveva palesato tali intenzioni.
Dalla provincia di Cremona l’allarme ha raggiunto il reggiano, dato che è stata rinvenuta una mappa di Google che tracciava il tragitto dalla casa dell’uomo alla Pietra di Bismantova: non c'era spazio per altre interpretazioni.
La circostanza diveniva concreta allorquando gli operanti (Carabinieri Vigili del Fuoco e Volontari del Soccorso Alpino di Castelnovo Monti) localizzavano ai piedi della Pietra l’autovettura in uso all’uomo, di proprietà della moglie. Alle 21.30 la fine delle ricerche con la localizzazione dell’uomo in vita che quindi veniva affidato alle cure mediche.