Sarà piantato nei primi giorni della settimana di Pasqua l’ulivo dedicato a Giuliano Branchetti, per tutti “Pango”, figura amatissima della Val d’Enza scomparsa quasi due anni fa. Il gesto simbolico nasce dal desiderio di ricordarlo attraverso qualcosa che resti nel tempo: un albero, piantato nel cuore di Vetto, nella posizione individuata e approvata dal Comune su proposta del geometra Garofani.
A rendere possibile l’iniziativa è stato il grande successo del concerto commemorativo organizzato l’11 agosto 2024 all’Arena spettacoli di Vetto, promosso dagli amici e compagni di scuola di Pango con il patrocinio del Comune, della Pro Loco e delle principali società sportive. L’evento, che ha visto esibirsi i pianisti Marco e Riccardo Munari e il soprano Annalisa Ferrarini, ha permesso di raccogliere una somma destinata interamente alla realizzazione di opere e segni duraturi in sua memoria.
La piantumazione dell’ulivo sarà completamente a carico del gruppo promotore, grazie ai fondi raccolti con l’iniziativa estiva. Ora, gli organizzatori invitano la comunità di Vetto a coordinarsi – con l’aiuto della Parrocchia e del Comune – per organizzare una piccola cerimonia sul luogo della piantumazione. L’auspicio è che possa svolgersi entro Pasqua, quando il paese si popola di ritorni e visite, rendendo l’omaggio ancora più sentito e partecipato.
Un albero, simbolo di pace, memoria e radici profonde, per ricordare chi ha saputo lasciare un’impronta autentica nella vita di tanti.
Trovo lodevole il proposito di ricordare “Pango”, ed altresì appropriata l’idea di farlo attraverso un albero, del genere che immagino gli risultasse particolarmente gradito, ossia qualcosa che resti negli anni, e mi concedo nel contempo una considerazione, nell’ottica di far sì che l’iniziativa incontri generale e duratura condivisione (come del resto è logico che abbia ad essere).
Io non conosco la collocazione che è stata individuata al riguardo nel cuore di Vetto (né l’attuale età e dimensione della pianta), ma qualora si trovasse eventualmente in prossimità di una strada, specie se nelle vicinanze di un incrocio, ho motivo di pensare, o quantomeno supporre, che chi ha condotto e seguito la cosa abbia tenuto pure conto di un ulteriore aspetto.
Nel senso che, con riferimento ai veicoli in transito, la posizione scelta per ubicarvi la pianta sia tale da non interferire in alcun modo con la visuale stradale, anche considerando come va a svilupparsi di norma questa specie arborea, così da evitare che qualcuno, in un futuro, abbia casomai a dispiacersi e dolersi per la presenza dell’albero in quel determinato punto.
P.B. 13.04.2025