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l’8 aprile al Teatro Bismantova

Deportazione dei montanari reggiani a Kahla: un convegno a Castelnovo

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Castelnovo ospita il convegno “La deportazione dei montanari reggiani a Kahla”. Si terrà martedì 8 aprile al Teatro Bismantova, luogo dove nell’ottobre del 1944 furono imprigionati decine di montanari poi avviati verso i campi di lavoro in Germania.

L’iniziativa è organizzata in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione del campo di lavoro di Kahla in Germania, in cui vennero deportati e morirono molti montanari reggiani, e della fine della Seconda guerra mondiale in Europa.

L’evento è promosso da Istoreco, Unione dei Comuni Appennino Reggiano, Comune di Castelnovo Monti, Teatro Bismantova e Anpi.

Il viaggio a Kahla

 

Per ricordare questa ricorrenza e questo legame, nel maggio 2025 si terrà anche un viaggio a Kahla aperto alla cittadinanza. Molti civili catturati nel 1944 dall’esercito nazista nella montagna reggiana vennero destinati proprio a Kahla, in Turingia, dove lavorarono in un grande impianto dell’aviazione bellica nazista. Kahla è diventato un nome noto nella montagna reggiana grazie ai racconti dei sopravvissuti e alle ricerche storiche che, negli anni, hanno gettato luce su queste vicende. Tale legame ha portato alla nascita di un gemellaggio ufficiale tra Castelnovo Monti e Kahla. Non si può parlare del lager a Kahla nel senso di un’unica struttura.

Si tratta invece di un complesso di lager in funzione tra aprile 1944 e aprile 1945 con numerosi sottocampi presenti a Kahla, Großeutersdorf, Leubengrund, Eichenberg, Hummelshain. L’esistenza di questo complesso di campi era finalizzata a fornire manodopera per l’impianto industriale nelle gallerie sotterranee del monte Walpersberg, dove vennero prodotti gli aerei Messerschmitt Me262 per conto della Rimahg BauGmbH.

Gli italiani furono soltanto uno tra i gruppi nazionali di lavoratori deportati: ci furono anche sovietici, polacchi, belgi, olandesi, francesi, cecoslovacchi e jugoslavi.

L’alloggio, l’alimentazione e il trattamento dei 12.000 lavoratori stranieri erano organizzati in maniera che la salute del deportato veniva inevitabilmente distrutta. Si conoscono i nominativi di 805 morti di cui 460 italiani. L’incontro sarà moderato da Massimo Storchi di Istoreco; interverranno il sindaco Emanuele Ferrari; gli storici Roberto Bortoluzzi e Matthias Durchfeld di Istoreco; la ricercatrice Giovanna Caroli; verranno proposte le testimonianze videoregistrate da Cleonice Pignedoli, docente e ricercatrice; Chiara Torcianti di Istoreco interverrà sulle Pietre d’inciampo; i ricercatori Niels Hoelmer e Sebastian Wemhoff sul percorso compiuto dai deportati; parenti dei deportati, e a chiudere Erica Spadaccini, assessora alla cultura e gemellaggi.