
I consiglieri del gruppo di minoranza di Casina segnalano « il progressivo deterioramento della costosissima pavimentazione in pregiata pietra di Luserna della nuova piazza».
«Rimaniamo profondamente sconcertati – commentano -, al pari di molti altri residenti di Casina, nell'osservare, ormai da tempo. Un investimento ingente che, purtroppo, mostra già evidenti segni di cedimento e rottura.
In alcuni punti particolarmente critici, si è reso necessario un intervento d'emergenza che ha visto la rimozione delle eleganti lastre per essere sostituite con ben più modesti materiali come terra e ghiaia. Questa discutibile soluzione è stata adottata con l'intento di prevenire ulteriori danni ai veicoli in fase di parcheggio, eventualità già tristemente verificatasi in precedenza.
La problematica della pavimentazione, tuttavia, rappresenta solo una delle ombre che oscurano questo ambizioso progetto di riqualificazione urbana. Un'iniziativa che, nelle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto rappresentare un volano per il rilancio del cuore pulsante di Casina, attraverso la riqualificazione sinergica della Piazza, Via Roma e Largo Tricolore».
«Riteniamo – spiegano - che una fase di progettazione più oculata e una più approfondita analisi costi-benefici dei materiali impiegati avrebbero condotto a una strategia differente. Forse, l'utilizzo della pregiata e costosa pietra di Luserna avrebbe potuto essere circoscritto a zone di pregio estetico e a basso transito veicolare. .
Per le aree destinate al parcheggio, caratterizzate da un elevato stress meccanico e ambientale (continuo passaggio di automezzi di diverse dimensioni, operazioni di spalatura neve, spargimento di sale antigelo, ecc.), la scelta di materiali meno nobili ma intrinsecamente più resistenti e funzionali si sarebbe rivelata certamente più appropriata e lungimirante».
I consiglieri chiedono «quali misure concrete intende adottare l'amministrazione comunale per affrontare e risolvere questa delicata situazione, prima che l'intera superficie del parcheggio diventi completamente impraticabile e fonte di ulteriori disagi e potenziali pericoli per i cittadini?».
«Ulteriori perplessità – continuano - sulla reale fruibilità degli spazi pubblici emergono dall'osservazione dei "gradoni" realizzati. Elementi architettonici che, oltre a rappresentare un significativo esborso economico, appaiono di complessa manutenzione e, stando a prime verifiche, non pienamente conformi alle normative di sicurezza per poter ospitare in futuro eventi, spettacoli o manifestazioni di vario genere.
Analoghe preoccupazioni riguardano la scala di collegamento tra l'area della biblioteca e la nuova piazza. Un'infrastruttura che sembra attestarsi pericolosamente ai limiti degli standard di sicurezza vigenti, risultando inadeguata e potenzialmente rischiosa per l'utenza. In questo contesto, si sarebbe auspicato un approccio progettuale più inclusivo, orientato alla realizzazione di un percorso pienamente accessibile anche alle persone con disabilità e più agevole per l'intera collettività, attraverso la creazione di una rampa pedonale».
E concludono: Questi errori e il conseguente spreco di preziose risorse pubbliche offrono un eloquente spaccato sulla metodologia di gestione di progetti di rilevanza strategica da parte dell'attuale amministrazione.
Un modus operandi che si manifesta anche nella persistente indisponibilità al confronto costruttivo con la minoranza consiliare "Casina Futura", nonostante i ripetuti inviti avanzati.
Tale chiusura si traduce anche nel rifiuto di istituire commissioni tematiche dedicate e gruppi di lavoro partecipativi, denotando una preoccupante tendenza a ignorare o, peggio, a sminuire il ruolo e le proposte di forze politiche democraticamente rappresentate come la nostra, in nome di una presunta e discutibile equidistanza politica.
Sentiamo forte il dovere civico di informare la cittadinanza, con regolarità e trasparenza, in merito agli sviluppi che interessano il nostro territorio e alle modalità con cui vengono impiegate le risorse della collettività. Quando tali risorse vengono gestite in maniera inefficiente e poco lungimirante, purtroppo, l'intera comunità ne subisce le negative ripercussioni».