
Quest’anno l'Avis comunale Odv Toano celebra un traguardo importante: il suo 50° anniversario di attività. Un lungo percorso di solidarietà e impegno che ha visto crescere una comunità unita per un obiettivo comune: donare la vita attraverso la donazione di sangue. E non solo.
Alcuni giorni fa sono state rinnovate le cariche sociali: Teddy Ceresoli confermato alla presidenza e hanno fatto il loro ingresso tanti giovani.
Con il presidente parliamo del passato, del presente e del futuro dell'associazione.
L'intervista a Teddy Ceresoli
Come è nata l'Avis comunale Odv Toano e come si è evoluta nel tempo?
La nostra sezione opera sul territorio dal 1975 ed è stata fondata da Cardenio Paglia, a cui è intitolata. Dopo di lui, è subentrato nella carica di presidente Pier Alberto Bernabei, poi nel 2005 sono subentrato io.
Chi era Cardenio Paglia?
Un trascinatore. Cardenio si è speso molto per portare in giro la cultura del dono. Per tanti anni è stato volontario anche della sezione provinciale di Reggio Emilia.
Tanti ricordano che usava il megafono per chiamare le persone per la raccolta del sangue. E’ stato l’anima dell’associazione per anni.
Come è cambiata l' associazione in questi 50 anni?
Sia per motivi logistici che per motivi sanitari, abbiamo subito un rallentamento della nostra attività e una partecipazione sempre più ridotta di volontari e donatori.
Abbiamo dovuto chiudere il nostro storico punto di prelievo e trasferirci, per la raccolta del sangue, nel centro prelievi nel centro ospedaliero di Castelnovo. Abbiamo però attiva, a Toano, la sede dell’associazione.
C’è stato un calo di donazioni e di volontari?
Negli anni scorsi e fino a quando abbiamo chiuso la sede dei prelievi, abbiamo sfiorato le 400 donazioni annue: avevamo tanti giovani donatori.
Poi cosa è successo?
Complice la chiusura della sede di prelievo, come dicevo prima: abbiamo avuto primo un tracollo significativo, passando dalle quattrocento a circa centosettanta donazioni. Abbiamo tenuto questo numero fino al covid, poi è cominciato un piccolo declino: di donazioni e di volontari.
Nella nostra storica sede le donazioni erano libere, c’era la giornata dei prelievi e chiunque poteva venire a donare.
La sede rappresentava anche un ritrovo conviviale, la gente veniva volentieri. La giornata dei prelievi era una giornata molto vissuta e la modalità di donazione avveniva in modo diversa da quella di oggi.
E’ anche cambiato il modo. Oggi si vota su prenotazione e in base ai calendari condivisi in tutta la provincia. I posti sono limitati,
Quali sono le attività che svolgete nelle scuole per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue?
Agli alunni parliamo del dono del sangue: facciamo in realtà un progetto da tanti anni, col quale proviamo a ‘gettare’ interesse per il mondo del volontariato, in generale. E spesso collaboriamo anche con altre associazioni.
E qual è il rapporto con le istituzioni locali, come il Comune o con le altre associazioni del territorio?
Con le altre associazioni c’ è appunto tanta collaborazione. Posso dire che nel nostro territorio esiste una vera ‘cultura del volontariato’ ed essendo un comune piccolo, spesso promuoviamo iniziative insieme. Poi abbiamo sempre il supporto delle Istituzioni, sono molto presenti.
Teddy, come convincere le persone a donare?
Donare il sangue significa aiutare qualcuno in difficoltà. Donare non fa male. Il nostro corpo nel giro di 24 ore ha già ricreato tessuti nuovi.
In più, può essere un modo in cui controlliamo in nostro stato di salute: prima della donazione infatti, veniamo sottoposti ad esami clinici specifici.
Per chi volesse aderire o comunque contattare l’associazione, dove può farlo?
Possono chiamare: Emanuela 3386153248 o me (Teddy) 3382583997, mandare una mail a [email protected] ; o consultare la pagina Facebook
Quali sono le sfide e quali i progetti per il futuro?
Innanzitutto ‘rinascere’. E farlo con i giovani.
Lavoreremo per ridare vita al nostro bellissimo gruppo che, oltre ad aver raccolto sangue, in questo mezzo secolo ha dato tanto ai territori dei nostri comuni limitrofi.
Dobbiamo riportare le persone a donare e dobbiamo trovare nuovi volontari: confido nelle nuove generazioni.
Ora però pensiamo a festeggiare il nostro compleanno. Siamo già al lavoro per organizzare una festa e presto comunicheremo la data.