"Non muore chi vive nel cuore di chi resta" (citazione).
E Alfredo Baroni, scomparso all’età di 51 anni lo scorso gennaio, è nel cuore dei suoi tanti amici e parenti che, per ricordarlo e onorare la sua memoria, hanno organizzato un evento in suo onore.
La prima edizione del memorial si è svolta a Baiso, domenica 2 marzo, ed è stato un grande successo: tanti amici e parenti riuniti per ricordare un uomo buono, allegro e sempre disponibile.
«Capita, a volte, di avere percezioni nette, assolute – spiega il primo cittadino Fabio Spezzani - come se tutto si allineasse, come se tutti i punti si unissero in una completezza totalizzante. Ecco, ho la sensazione che non poteva che essere ricordato così Alfredo Baroni, tra i suoi amici e i suoi parenti, tra la Mandreola e le strade di San Cassiano e Levizzano, tra i trattori e le lame.
Questo primo @memorial.alfredo è stata una bellissima giornata di ricordo e condivisione, di vicinanza e di solidarietà: il momento doveroso e giusto in memoria di un uomo buono».
L’organizzazione dell’iniziativa è stata curata dalla cugina Stefania Albicini e da alcuni grandi amici, come Andrea Parenti, Luca Martinelli e l’avvocatessa Annamaria Guidetti.
«E’ stato un evento davvero toccante – racconta il primo cittadino di Baiso - un po’ perché appunto erano presenti tanti spalatori e amici, e dall’altro perché erano presenti anche tanti giovani e questo ci ha fatto particolarmente piacere.
Alcuni sono venuti col trattore attrezzato e con la lama altri invece col salatore: per ricordarlo è stato effettuato un carosello all’interno del comune con una sosta al circolo la Piola che ha offerto l’aperitivo ai partecipanti; dopo è stata effettuata una sosta al cimitero di Cassiano, dove Alfredo è sepolto.
Poi siamo andati alla Mandreola per pranzare tutti insieme. C’era anche la mamma Angelina, nostra storica residente.
Grazie infine ai tanti sponsor che hanno reso possibile la produzione di quelle maglie e di quelle felpe il cui ricavato della vendita sarà devoluto alla Protezione Civile di Cerredolo».