L’incendio divampato la scorsa notte nello stabilimento Inalca di Via Due Canali a Reggio Emilia è sotto controllo, ma non ancora spento. Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento. La procura ha aperto un‘inchiesta.
Reggio Emilia, incendio Inalca: immagini riprese dai droni Vvf
Il Comune di Reggio Emilia
Le prime analisi effettuate da Arpae hanno rilevato valori al di sotto dei limiti e sono stati avviati ulteriori monitoraggi per le prossime 24/48 ore, Arpae proseguirà inoltre accertamenti e verifiche finalizzate a seguire le operazioni di messa in sicurezza dell’area e di corretto smaltimento dei rifiuti generati dall’incendio.
L’incendio ha coinvolto anche i magazzini di distribuzione di Quanta Stock and Go, struttura che rifornisce Cirfood, la ditta che produce i pasti delle mense. L’azienda sta adottando tutte le misure necessarie per ridurre al minimo eventuali disservizi e garantire la continuità operativa
Sulla pagina Facebook ufficiale il Comune rende noto che sul posto ci sono «i vigili del fuoco insieme alla protezione civile e ai tecnici per gestire e controllare la situazione e prestare assistenza agli operatori».
«In particolare - scrivono - il servizio di refezione mense scolastiche di competenza del Comune di Reggio Emilia per la fascia 6-14 mercoledì 12 febbraio sarà espletato regolarmente. Per quanto riguarda scuole e nidi d’infanzia, essendo dotati di cucina interna, oggi la preparazione dei pasti si è svolta regolarmente. Per quanto riguarda la giornata di mercoledì 12 febbraio, se dovessero esserci degli slittamenti nella consegna delle materie prime, le cucine realizzeranno, nel rispetto delle caratteristiche nutrizionali dei menù, un pranzo semplificato con gli ingredienti in dispensa».
I sindacati
Gaetano Capozza (segretario Fit Cisl Reggio Emilia) e Roberto Pinotti (Fai Cisl Emilia Centrale)
“Parliamo di circa 400 lavoratori complessivamente coinvolti – si legge nella nota - Poco meno di 100 in Quanta, 110 nel polo logistico Inalca gestito da Fabbrica del Lavoro Srl, oltre 100 unità dentro allo stabilimento Inalca e altre 100 in servizio alla Gescar, realtà del gruppo Inalca, andata anch’essa distrutta – proseguono i due sindacalisti –. Persone che hanno bisogno di avere risposte certe e sostenibili in merito alla loro ricollocazione in altri impianti e alla gestione, inevitabile, degli ammortizzatori sociali, che è già in fase di discussione anche con la parte confindustriale. Persone cui dobbiamo garantire che il loro posto ritornerà e resterà a Reggio Emilia, attraverso un progetto di reindustrializzazione che permetta al territorio di riattivare questo polo con tempi certi e tutto il sostegno istituzionale. Non possiamo permettere fughe in avanti che rendano definitive le delocalizzazioni”.
"Un disastro di fronte al quale Reggio deve reagire senza perdere un solo posto di lavoro, rimettendo in piedi uno dei più importanti poli di lavorazione della carne e della logistica pasti di tutto il Nord Italia. Questo da oggi deve essere l’impegno di tutti e per questo chiediamo che la Regione e le Istituzioni locali scendano in campo con la forza e l’autorevolezza necessarie per una visione d’insieme che si traduca in una sola parola: reindustrializzare e tenere la produzione nel nostro territorio, anche guidando la ricerca di eventuali siti idonei alla ripartenza”.