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le dichiarazioni di Federfarma Reggio Emilia

Le farmacie più vicine ai cittadini

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Anche nel 2025, elettrocardiogrammi, holter cardiaci e holter pressori potranno essere effettuati in regime di convenzione-

Lo dichiarano Giuseppe Delfini e Benedetta Forti, presidente e vice di Federfarma Reggio Emilia.

«Un contributo ulteriore da parte delle farmacie per sviluppare quella sanità territoriale (vicina ai pazienti, a km 0) – affermano - della quale come farmacie siamo parte integrante e uno dei protagonisti, per essere sempre di più una porta del servizio sanitario nazionale sotto tanti punti di vista, per cercare di limitare il problema delle liste d’attesa, per fornire opportunità di cura e prevenzione ai pazienti, soprattutto quelli fragili, anziani o residenti in zone disagiate, senza perdere tempo, fare strada inutile, generare inquinamento evitabile».

«Questo ruolo importante – sottolineano - lo abbiamo svolto anche recentemente per le vaccinazioni, lo svolgiamo da tempo per il farmacup (le prenotazioni di visite ed esami fatta in farmacia, senza dover andare in ospedale al cup), lo facciamo da sempre per la distribuzione dei farmaci. In farmacia- continuano Delfini e Forti- da sempre i pazienti possono ricevere tutti i farmaci di cui hanno bisogno, compresi tanti di quelli che ora sono costretti ad andare a ritirare in ospedale, ed anche tutte le informazioni ed i suggerimenti del caso. Ricordiamo che, rispetto al ritiro dei farmaci in ospedale, le farmacie (oltre ad essere presenti in tutti i centri abitati e in tutte le frazioni di ogni parte della provincia) hanno più giorni di apertura e un orario decisamente più allargato».

Si può fare un esempio concreto dell’utilità della erogazione dei farmaci ‘vicino a casa

«Solamente come farmacie Federfarma- dichiara la dottoressa Forti- (esistono anche le pubbliche…) e solo per i farmaci ospedalieri dpc (quelli che un tempo si ritiravano solo in ospedale mentre ora si ritirano in farmacia), ogni anno a Reggio facciamo risparmiare ai pazienti circa 1 milione e 300mila km di strada percorsa inutilmente. Parliamo, in un anno, di circa 32 giri e mezzo intorno al mondo, un risparmio evidente in termini di tempo, costi per il paziente e la società, inquinamento, e questo, solo considerando Reggio Emilia».

«C’è un risparmio – aggiungono - anche per i minori sprechi. Infatti, per legge come farmacie possiamo consegnare solamente e al massimo due mesi di terapia al paziente (e siamo super controllati in questa funzione). In ospedale, per motivi logistici e cercando di venire incontro alle difficoltà del paziente, spesso vengono consegnati quantitativi superiori, che poi per cambi cura o altre situazioni contingenti non vengono utilizzati e vengono gettati. Sono sprechi molto significativi che abbiamo documentato più volte».

Conclude Delfini: «Sarebbe interessante fare un esperimento, cioè per un certo tempo e in una determinata zona fare andare i pazienti in farmacia anziché in ospedale, e poi verificare e quantificare risparmi di tempo a livello sociale, carburante, inquinamento, diminuzioni di sprechi, aumenti di tempo per progetti legati alla salute e alla prevenzione per i farmacisti ospedalieri, non più costretti a fare quanto già stanno facendo le farmacie territoriali. Qualcuno in un progetto come questo ci crede, sia a livello di sindacato dei pensionati, come il Cupla, sia di esponenti politici. Proviamoci!».