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per preservare la memoria

La guerra a casa nostra… ottant’anni dopo

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Ringraziamo tutti coloro che hanno risposto al nostro appello su Redacon inviandoci le loro storie. Ogni contributo che abbiamo ricevuto è un tassello prezioso che arricchisce il nostro progetto.

Da lunedì 3 febbraio, ogni giorno alle 9.00, sarà pubblicato un frammento di queste vite. Se vi va, continuate a mandare i vostri racconti. 

di Marco Capriglio

La seconda guerra mondiale ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella memoria collettiva della nostra Provincia. Le vicende di quegli anni sono state vissute da uomini e donne, anziani e bambini, che hanno conosciuto tutte le sfaccettature e tutte le atrocità di un conflitto mondiale.

Hanno combattuto al fronte, hanno resistito come partigiani, sono stati deportati come Internati Militari Italiani in Germania, hanno subito la guerra nelle proprie case da civili.

Questo articolo, in possibile e auspicabile continuo aggiornamento, a ottant’anni di distanza da quell’aprile 1945, nasce con l'intento di raccogliere e preservare le loro testimonianze, dirette e indirette, affinché non si perdano nel tempo e possano essere conosciute dalle future generazioni.

La decisione di intraprendere questo percorso nasce dal desiderio di mantenere vive le memorie di famiglia, storie che, purtroppo, molte di noi condividono. Nella speranza che queste testimonianze possano offrire non solo un ricordo dei sacrifici e delle sofferenze vissute, ma anche una riflessione sul valore della pace e della libertà, conquiste che non devono mai essere date per scontate.

Riportare memorie e racconti significa portare una testimonianza di un particolare evento bellico, fra i tanti possibili, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più.

In collaborazione con Associazione Studi Emilia Romagna APS