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Presentazione “La Montagna del Latte scende in Città” 2025

Montagne, femminile plurale

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La terza edizione del Festival di Primavera “La Montagna del Latte scende in Città”, in programma per la primavera 2025, vuole mettere al centro della propria attenzione tre questioni: genere, generazioni e generare.

La prima e fondamentale questione riguarda il genere. Una questione sicuramente rilevante per la Montagna e per questo Festival. Per l’una come per l’altro la presenza delle donne nella responsabilità della decisione come in quella della elaborazione e della comunicazione è stato sin qui del tutto inadeguato. La presenza di poche donne nei ruoli di maggiore responsabilità non è solo profondamente iniqua.

Per un sistema fragile come è la Montagna – e come lo è, tanto più, questo piccolo Festival – il deficit di figure femminili in primo piano è anche un irragionevole depotenziamento della possibilità di trovare risposte e soluzioni a criticità rilevanti.

Anche riguardo al tema delle generazioni il Festival (come la Montagna) è in difetto avendo sin qui offerto spazio nella propria tribuna a voci che quasi sempre si esprimono al culmine di una carriera (accademica, professionale o politica) maturata in decenni di attività. Voci autorevoli, certo ma anche un poco datate.

Più complesso – e anche più scivoloso - il rapporto con il tema evocato dal terzo termine, il predicato generare, che registra la criticità di maggiore portata – assieme a quella climatica – attraversata dalla nostra società, e per altro verso – nella mia peraltro incerta visione, almeno - apre con la questione del ri-generare, cioè del tornare a generare di nuovo, possibili occasioni inaspettate per la Montagna, se si condivide l’interpretazione che la denatalità manifesti una difficoltà di carattere culturale, prima che economico.

Il Festival si propone di misurarsi con queste tre questioni e trae da esse ispirazione per il proprio programma, assumendo nei loro riguardi un diverso livello di determinazione.

Una scelta risoluta, riguardo alla questione di genere: tutti i relatori saranno relatrici. Con qualche mediazione riguardo al dato generazionale, con la presenza di alcune voci più fresche senza rinunciare all’apporto di consapevolezze che vengono da carriere consolidate.

In modo del tutto esplorativo riguardo alla questione del generare, provando intanto a prenderla alla lontana, con una esplicita attenzione ai profili antropologici della società e delle comunità montanare.

Il Programma, che svolgerà il suo percorso nella accogliente Cornice della Ex- Polveriera in Piazzale Oscar Romero 1.
Letizia Bindi

Sabato 10 maggio ore 10,30 - Antropologie della Montagna: Letizia Bindi (Università del Molise, Centro di ricerca BIOCULT) ne discute con Giampiero Lupatelli

Alessandra Stefani

Sabato 17 maggio ore 10,30 - La montagna delle Foreste (e delle forestali): Alessandra Stefani (Cluster Italia Foresta Legno) ne discute con Marco Bussone

Daniela Salvucci

Sabato 24 maggio ore 10,30 - Le montagne del Mondo: Daniela Salvucci (Università di Bolzano) ne discute con Giovanni Teneggi

Marta Villa

Sabato 31 maggio ore 10,30 - La montagna dei beni collettivi: Marta Villa (Università di Trento, Centro studi su demani civici e proprietà collettive) ne discute con Fausto Giovanelli