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in controtendenza prodotti farmaceutici e automotive

Export reggiano: in calo le esportazioni manifatturiere nei primi nove mesi

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Lapam Confartigianato ha effettuato un’indagine sull’export reggiano e i dati che ne risultano sono un calo, nei primi nove mesi, del 6,9% per un valore complessivo che si aggira circa sui 10 miliardi euro.

Per quanto riguarda i settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese, l’export vale 2,9 miliardi di euro, -2,4% rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2023: un dato che però fa di Reggio Emilia la prima provincia in Emilia-Romagna per dinamica delle esportazioni manifatturiere.

A livello regionale, tra i settori di micro e piccole imprese la crescita è trainata dall’alimentare, che cresce del 6% e rappresenta il 38,7% dell’export di MPI, e dalla buona performance dei prodotti delle altre industrie manifatturiere (+6,1%), tra cui rientrano strumenti e forniture mediche e dentistiche. In tenuta anche i prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+0,3%). I restanti 6 settori a vocazione di MPI sono in calo, con dinamiche più accentuate per l’export di legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili) (-10,2%), i prodotti tessili (-7,6%) e mobili (-6,3%). Tra i restanti settori, risulta in difficoltà il settore dei macchinari e apparecchiature, primo per valore (rappresenta il 27,1% dell’export manifatturiero regionale), in calo del 5,9%.

Cali rilevanti anche per tabacco (-13,9%), prodotti della metallurgia (-11,2%) e apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-7,6%). In controtendenza, invece, le esportazioni di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+9,9%) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+7,2%).

Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni verso gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento per l’Emilia-Romagna, sono aumentate del 4,9%. Al contrario, si registra una contrazione delle vendite verso la Germania (-4,2%) e la Francia (-5,5%), rispettivamente il secondo e terzo mercato di sbocco per l’export regionale.

«I dati ci dicono che le nostre piccole e medie imprese continuano a dimostrare grande capacità di competere nei mercati internazionali, soprattutto in settori strategici – conclude Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – il valore del Made in Italy, sinonimo di qualità, innovazione e tradizione, è apprezzato nel mondo e rappresenta un asset fondamentale per il nostro territorio. Tuttavia, di fronte a un contesto globale in evoluzione e a mercati in contrazione, servono azioni concrete da parte della politica. Occorre sostenere le micro e piccole imprese con misure efficaci: riduzione della pressione fiscale, incentivi per l’internazionalizzazione e supporto all’innovazione tecnologica. Solo così possiamo difendere e valorizzare il nostro tessuto produttivo, che è il cuore pulsante dell’economia locale. Chiediamo ai nostri rappresentanti politici di mettere la tutela del Made in Italy e delle piccole e medie imprese al centro dell’agenda, garantendo regole chiare, maggiore accesso al credito e contrasto alla concorrenza sleale. Le nostre imprese sanno lavorare bene e crescere, ma devono essere messe nelle condizioni di farlo anche in uno scenario difficile come quello attuale».