I tre sindacati Fit, Uil Trasporti e Ugl Autoferro hanno passato in rassegna bilanci e numeri di Seta , scoprendo che il bacino di Reggio è quello dove si controllano meno le corse (-5.26% rispetto al 2022. A Piacenza c’è un +15%) e dove si fanno meno sanzioni a chi non paga il biglietto. Per capirci, mentre a Modena si è sfiorato il 24% in più di sanzioni, a Reggio si registra un triste 0.85%.
Impressiona anche il walzer delle matricole: negli ultimi 8 anni sono entrate 650 persone (su Reggio e Modena soprattutto), per ognuna di essere Seta ha speso all’atto dell’assunzione 5.000 euro (due visite mediche, divisa nuova, costi di affiancamento e formazione, burocrazia ecc.), il che significa che Seta ha dovuto investire 3.250.000 euro, perdendo poco tempo dopo buona parte delle matricole, a causa delle condizioni di lavoro impossibili.
La ricerca di Fit, Uil Trasporti e Ugl Autoferro ha stimato il numero mostruoso di 980.000 ore di straordinario macinate in 10 anni su Reggio, Modena e Piacenza. Calcolando un valore medio di 15 euro all’ora, emerge un conto di 14.7 milioni di euro, divorati dalla mancanza di una programmazione professionale dell’azienda, che ha preferito spremere i lavoratori anziché costruire un modello vincente.
Sono 10 i milioni di euro, invece, che nel bilancio 2019 erano inseriti per la manutenzione dei mezzi più vecchi, oggi sostituiti.
E per questo Fit Cisl Reggio, Uil Trasporti e Ugl Autoferro si chiedono "perché non vediamo rientrare quei soldi a favore di un nuovo contratto aziendale”.
«I sindaci di Reggio, Modena e Piacenza hanno chiesto a Seta un piano industriale serio entro la metà di gennaio. Molto bene, è un fatto politico notevole. Per rispondere a questa domanda, Seta dovrà fornire dati, usare trasparenza e soprattutto indicare gli investimenti per fermare l’emorragia di personale. Vorremmo capire come mai Seta ha offerto la cifra insufficiente di 600.000 euro lordi all’anno per un nuovo contratto aziendale, quando la stessa società è riuscita a bruciare quasi 18 milioni di euro per straordinari e sostituzione del personale in fuga. La foto perfetta di un modello aziendale che non sta in piedi».
I sindacalisti Francesco Fusco (Fit Cisl Reggio), Carmine Bovienzo (Uil Trasporti) e Roberto Giampietri (Ugl Autoferro), commentano lo studio che accompagna la lettera chiarissima appena trasmessa all’azienda, al Presidente della Provincia (Giorgio Zanni) e all’assessora alla Mobilità del Comune di Reggio (Carlotta Bonvicini).
OPERAZIONE BUONI PASTO: QUALCOSA NON TORNA
«Seta ora assicura di avere solo di 600mila euro lordi per un nuovo contratto aziendale. E’come voler riparare il titanic con un pezzo di carta velina. E, per giunta, l’87% di queste risorse sarebbe già consumato in partenza per finanziare un buono pasto da 8 euro uguale per tutti i lavoratori. Un conteggio che ci sembra sovradimensionato e che merita una ulteriore verifica», proseguono Fusco, Bovienzo e Giampietri.
IL WALZER DELLE MATRICOLE
Calcolatrice alla mano, Fit Cisl Reggio, Uil Trasporti e Ugl Autoferro, hanno stimato che negli ultimi 8 anni c’è stato il walzer delle matricole: sono entrate 650 persone (su Reggio e Modena soprattutto), per ognuna di essere Seta ha speso all’atto dell’assunzione 5.000 euro (due visite mediche, divisa nuova, costi di affiancamento e formazione, burocrazia ecc.), il che significa che Seta ha dovuto investire 3.250.000 euro, perdendo poco tempo dopo buona parte delle matricole, a causa delle condizioni di lavoro impossibili.
BIGLIETTI NON PAGATI: REGGIO MAGLIA NERA NEI CONTROLLI
Dal bilancio 2023, inoltre, emerge che sul bacino di Reggio c’è stato un forte aumento di passeggeri (24.8 milioni, + 14.73% rispetto al 2022) ma questa è la provincia dove si controllano meno le corse (-5.26% rispetto al 2022. A Piacenza c’è un +15%) e dove si fanno meno sanzioni a chi non paga il biglietto. Per capirci, mentre a Modena si è sfiorato il 24% in più di sanzioni, a Reggio si registra un triste 0.85%. Intanto, l’evasione cuba ogni anno 1.7 milioni di euro, il triplo dell’operazione buoni pasto. “Ecco perché far rispettare la legalità a bordo dei mezzi è importante ed ecco perché bisogna ampliare la platea dei verificatori aziendali”, scandiscono Fusco, Bovienzo e Giampietri. 14.7
MILIONI PER GLI STRAORDINARI
I sindacati passano in rassegna il capitolo degli straordinari. La ricerca di Fit, Uil Trasporti e Ugl Autoferro ha stimato il numero mostruoso di 980.000 ore di straordinario macinate in 10 anni su Reggio, Modena e Piacenza. Calcolando un valore medio di 15 euro all’ora, emerge un conto di 14.7 milioni di euro, divorati dalla mancanza di una programmazione professionale dell’azienda, che ha preferito spremere i lavoratori anziché costruire un modello vincente. “E’ da quasi due anni che chiediamo di conoscere il volume di straordinari svolto da ogni singolo autista di Reggio Emilia e sapete cosa ci ha risposto Seta? Letteralmente che questi numeri ‘non erano dati di interesse per il sindacato’. In compenso, questa sarà invece una delle voci più indispensabili per poter rispondere alla domanda dei Sindaci dei tre Comuni soci. Seta dirà anche a loro che non hanno diritto a questi dati?”. Infine, Fit Cisl Reggio, Uil Trasporti e Ugl Autoferro chiedono conto delle economie che Seta ha avuto inserendo in servizio un sacco di nuovi autobus: «Che fine hanno fatto, allora, i 10 milioni di euro che erano nel bilancio 2019 per la manutenzione dei mezzi più vecchi, oggi sostituiti? Perché non vediamo rientrare quei soldi a favore di un nuovo contratto aziendale?».