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tutti i settori con un segno negativo

Continuano a diminuire i contratti di lavoro

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Continuano a diminuire i nuovi contratti di lavoro previsti dalle imprese reggiane. Il mese corrente, infatti, si dovrebbe chiudere con l’attivazione di  2.380 nuovi contratti, vale a dire il 12,8% in meno  rispetto al dicembre 2023, mentre nel trimestre dicembre 2024/febbraio 2025 ne sono previsti 12.420, con una diminuzione del 5,5% rispetto agli stessi mesi invernali 2023/2024.

L’andamento dei nuovi contratti - in base all’analisi dei dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior - mostra, in generale, segni di criticità anche se le previsioni appaiono differenziate tra i settori di attività.

Le attivazioni previste a dicembre si concentreranno per il  62,6% nel settore dei servizi con 1.490 unità (-5,7% rispetto allo stesso mese del 2023) e, in particolare, nei servizi alle imprese (550 unità, -8,3%), alle persone (240 unità e -7,7%), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (340 nuovi contratti, -2,9%) e nel commercio (360, -2,7%).

Anche nell’industria manifatturiera e nelle public utilities è previsto un andamento di segno negativo con 750  nuovi contratti con un corrispondente calo del 24,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, e così pure nel comparto delle costruzioni (150 nuovi ingressi ed un -6,3%).

Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 13% del totale, mentre continua a restare alta la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 52% dei casi.

Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, gli ingegneri (nell’84,6% dei casi, di difficile reperimento), i tecnici della salute (nel 79,5% dei casi) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (nel 61,9% dei casi).

Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono gli operatori della cura estetica (nel 71,4% dei casi), le professionalità qualificate nei servizi sanitari e sociali (57,9% dei casi), e gli addetti all’accoglienza ed all’informazione della clientela (nel 44%).

Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati del tessile e abbigliamento (nel 100% dei casi, di difficile reperimento), di operai specializzati in installazione e manutenzione attrezzature elettriche ed elettroniche (90,2% dei casi) e di operai specializzati addetti alle costruzioni ed al mantenimento di strutture edili (88,5%).