Home Economia L’Emilia-Romagna si conferma una delle regioni più produttive
occorre fare investimenti sui nuovi settori strategici

L’Emilia-Romagna si conferma una delle regioni più produttive

383
0

Ancora una volta l'Emilia-Romagna si conferma tra le regioni più produttive d'Italia anche se il rallentamento si inizia a sentire nelle varie zone. Un risultato che contrappone, al buon andamento di occupazione e investimenti, la frenata del commercio con l'estero, anche se l'Emilia-Romagna resta la prima regione italiana per valore aggiunto.

 

 

È quello che emerge dalla foto scattata dal “rapporto sull'economia regionale 2024” realizzato dalla Regione in collaborazione con Unioncamere con numeri elaborati dall'ufficio studi dell'associazione camerale.  Le tensioni internazionali non aiutano l’industria pesante che appare in affanno: il dato del 2024 che segna l'economia dell'Emilia-Romagna è la flessione dell'export che cala dell'1%. Un andamento che spiazza, se si considera che solo altre tre volte, negli ultimi 35 anni, le esportazioni regionali avevano registrato una variazione negativa: accadde tra 2002 e 2003, in coincidenza con l'entrata in circolazione dell'euro, nel 2009, sull'onda della crisi dei subprime e nel 2020, a causa della pandemia.

La speranza è che non si tratti di una recessione ma solo di un rallentamento dovuto alle tensioni internazionali e alle incertezze che portano all’interno del mercato.  Molti settori stanno affrontando un delicato percorso di riposizionamento sui vari mercati che si parli di automotive, commercio, moda o altro. E in questo momento così delicato le imprese non dovrebbero essere lasciate sole ma sostenute da piani che possano dare loro uno slancio per il futuro.

La flessione delle esportazioni è da attribuire principalmente alla crisi dell'automotive: se, infatti, prosegue la crescita della vendita all'estero degli autoveicoli prodotti in regione, sono le imprese subfornitrici (accessori, parti per autoveicoli e loro motori) a subire una forte contrazione della domanda estera. L'incremento del Pil, invece, si mantiene stabile nel 2024, incassando un +0, 9% (in linea con il +0, 7% del 2023) e la disoccupazione si attesa sotto il 4%. Un incremento analogo del prodotto interno lordo è atteso anche per il 2025 anche se, da una stima, potrebbe compensare il calo degli investimenti. Se le considerazioni fatte dai rapporti usciti il biennio 2024-2025 porterà l’Emilia-Romagna ad essere la prima regione italiana come crescita al pari di Lombardia e Sicilia.

Le previsioni di più lungo periodo, sul biennio 2026-2027, preannunciano, comunque, una fase con tassi di crescita che stenteranno a distaccarsi dall'1%, ma saranno ancora una volta, comunque, superiori al resto del Paese, anche se dovrebbe trattarsi di incrementi modesti per alimentare la speranza di una ripresa apprezzabile.

I dati relativi al 2024 e le previsioni 2025 segnalano, in particolare, la difficoltà dell'agricoltura, mentre reggono ancora le costruzioni, anche se si prospetta un 2025 in picchiata a causa dell'esaurirsi degli incentivi. I numeri più confortanti vanno cercati nel settore dei servizi, trainati dal turismo, e in quelli dell'occupazione che, nonostante tutto, continua a crescere (+1, 1 % previsto per fine anno) , con una decisa diminuzione del tasso di disoccupazione prevista nel 2024 (-3,9%) .

La tendenza dovrebbe subire un temporaneo arresto nel 2025, a causa del rallentamento della crescita dell'occupazione (+0,4%) che avrà un ritmo inferiore rispetto a quello della forza lavoro (+0,7%) e determinerà un lieve rimbalzo del tasso di disoccupazione fino al 4,2%.

Continuare a investire nei settori strategici (come possono essere la crescita sostenibile, biotecnologie o green economy) potrebbe essere un viatico importante per stimolare la crescia e l’innovazione del sistema economico delle piccole e medie imprese emiliano-romagnole.