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Stamattina si è tenuta l'assemblea generale

Consorzio del Parmigiano Reggiano, approvato il bilancio 2025

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Si è tenuta oggi, presso il BPER Forum Monzani di Modena, l'Assemblea generale ordinaria dei Consorziati del Parmigiano Reggiano, un appuntamento cruciale per l'approvazione del bilancio preventivo 2025 e per delineare le future strategie della Dop.

Il bilancio prevede ricavi pari a 51,54 milioni di euro: di questi, 20,08 milioni copriranno i costi di funzionamento del Consorzio, mentre 31,13 milioni saranno destinati alle attività, al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse. Un focus particolare è stato riservato agli investimenti per marketing e comunicazione, con uno stanziamento di 28,4 milioni di euro. Obiettivo: rafforzare la domanda del Parmigiano Reggiano, soprattutto all'estero, tramite spazi pubblicitari su tv, radio, stampa e web, nonché collaborazioni dirette con catene distributive italiane ed estere.

Parallelamente, 300.000 euro saranno dedicati alla vigilanza di mercato e alla tutela legale nei mercati internazionali, con un occhio di riguardo per i canali non retail in UE e USA. In quest'ottica, il Consorzio ha già aperto un ufficio operativo negli Stati Uniti per potenziare le azioni di tutela, promozione e formazione dei consumatori. Inoltre, l'Assemblea ha deciso di rendere permanente il contributo ordinario di 7 euro a forma, precedentemente approvato in via temporanea per il triennio 2022-2024.

Piano Regolazione Offerta: dieci anni di successi

Durante l'incontro, è stata approvata la proposta di Accordo preventivo Filiera Parmigiano Reggiano – Piano Regolazione Offerta 2026-2031, con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro destinato al fondo crisi di mercato. L'occasione ha anche celebrato i 10 anni dall'introduzione di questo strumento, fondamentale per regolare l'offerta e mantenere equilibrio tra produzione e domanda.

Introdotto nel 2014, il Piano ha permesso di mitigare la ciclicità del mercato, stabilizzando le quotazioni a livelli remunerativi. La produzione è cresciuta del 2,2% annuo negli ultimi dieci anni, passando da 3,28 milioni di forme nel 2013 a 4,014 milioni nel 2024, con un prezzo medio che dal 2022 si mantiene oltre i 10 euro al chilo. Inoltre, il Piano ha rafforzato la produzione nelle aree montane: nel 2023, sono state prodotte 861.000 forme, pari al 21% del totale, con un incremento dell'11% rispetto al 2016.

Tavola rotonda e visione del futuro

L'Assemblea è stata arricchita da una tavola rotonda moderata da Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio, e suddivisa in due panel tematici. Nel primo, dedicato alla produzione primaria, sono intervenuti rappresentanti delle principali organizzazioni agricole nazionali, tra cui Tommaso Battista (Copagri), Cristiano Fini (Cia) ed Ettore Prandini (Coldiretti). Nel secondo, focalizzato sulla trasformazione e valorizzazione, hanno preso parola esponenti di rilievo del mondo cooperativo e industriale agroalimentare come Cesare Baldrighi (Origin Italia) e Paolo Zanetti (Assolatte).

A concludere i lavori, l'intervento del ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.

Il presidente Bertinelli: un impegno verso il futuro

«In questa assemblea costruiamo le basi del futuro del Parmigiano Reggiano», ha dichiarato il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli. «Il nostro obiettivo è dare continuità a una condizione di mercato stabilizzata nel 2024. Con una quota export al 43% nel 2023, puntiamo a rendere la nostra Dop un brand iconico globale, incrementando le esportazioni nei prossimi dieci anni. Il Consorzio è fortemente impegnato nel promuovere una cultura nuova delle Indicazioni geografiche: uno strumento di sviluppo non solo rurale, ma di interi territori».

Bertinelli ha sottolineato anche la necessità di contrastare a livello globale contraffazioni e misure protezionistiche, definendole «strumenti non etici», e ribadendo il ruolo centrale del Consorzio come esempio di sviluppo sostenibile per imprese, lavoratori e comunità locali.

Con 292 caseifici, 2.100 allevamenti e circa 50.000 persone coinvolte, il Parmigiano Reggiano si conferma non solo un'eccellenza gastronomica, ma anche un motore di sviluppo economico e sociale.