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la presentazione in provincia

Nona edizione di “Adotta una scuola”, Lions ancora in prima linea

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E’ stata presentata la scorsa settimana la nona edizione di “Adotta una Scuola” il progetto dedicato agli studenti con disabilità degli istituti scolastici della provincia di Reggio Emilia.

Presenti nella sala del consiglio della provincia di Reggio Emilia, la vicepresidente con delega alla scuola Francesca Bedogni, l’assessore a economia urbana e sport del comune Stefania Bondavalli, insegnanti di sostegno, docenti coinvolti nel progetto e i presidenti dei Club Lions di Reggio Emilia.

L’iniziativa di educazione motoria e sportiva, dedicata agli studenti con disabilità degli istituti scolastici di istruzione secondaria di primo e secondo grado della provincia di Reggio Emilia, si pone anche l’obiettivo di favorire processi di integrazione e socializzazione coinvolgendo un numero sempre maggiore di ragazzi e di sostenitori.

Alla grande famiglia del Lions Club International delle Zone 10 e 11, che ha ideato e organizzato il progetto insieme al CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e realizzato in collaborazione con il CSI (Centro Sportivo Italiano), si aggiunge anche il contributo dei soci reggiani del Panathlon International, a conferma del valore formativo e sportivo dell’iniziativa finora finanziata interamente dai Lions Club di Reggio Emilia, Albinea, Canossa Val d'Enza, Castelnovo ne' Monti, Correggio, Fabbrico, Scandiano e Guastalla.

«Scopo del Panathlon International è l’affermazione degli ideali sportivi, dei valori morali e culturali dello sport – ha commentato Paolo Panciroli, consigliere del Panathlon International Club di Reggio Emilia – sosteniamo quindi con grande piacere questo progetto che rende accessibile le attività sportive a tutti e favorisce l’integrazione dei giovani con disabilità».

Nell’introdurre la presentazione, la vicepresidente della Provincia, Francesca Bedogni, ha sottolineato come oggi il tema dell’inclusione non riguardi solo i ragazzi con disabilità «ringrazio quindi i Lions reggiani e il Panathlon perché questa iniziativa offre dei percorsi comuni in grado di trasformare e migliorare le vite dei nostri giovani».

Anche l’assessore del comune di Reggio Emilia Stefania Bondavalli ha definito «virtuoso il progetto, poiché ha la straordinaria capacità di coinvolgere e mettere in rete il mondo della scuola, le istituzioni e le associazioni che insieme lavorano per la vera integrazione dei ragazzi con disabilità e ragazzi normodotati. Ci auguriamo pertanto che possa proseguire anche in futuro per il bene della nostra comunità».

Nelle attività sono coinvolti a rotazione anche gli studenti normodotati, al fine di favorire il principio di inclusività attraverso la valorizzazione delle differenze, indicatore di qualità nella valutazione degli istituti.

Enrico Prandi, delegato Zona 10 e 11 - Distretto 108 Tb del Lions International, ha quindi illustrato i numeri dell’iniziativa: «Le lezioni di educazione motoria e sportiva, nel corso dell’anno scolastico 2024-2025, coinvolgono complessivamente oltre 500 studenti, di cui circa 200 con disabilità, per i quali sono stati studiati corsi speciali a loro dedicati, e altri 300 studenti normodotati. Le attività, già iniziate, si concluderanno entro maggio 2025».

Ha fatto seguito Claudio Merciadri, presidente Zona 10 del Distretto 108 Tb del Lions Club International che, anche per conto di Sandro Campani, presidente Zona 11 del Distretto 108 Tb del Lions Club International, ha elencato gli istituti che partecipano al progetto: «sono dieci gli istituti coinvolti, di quattro diversi comuni del territorio provinciale: l’Istituto statale superiore Silvio D'Arzo di Montecchio, l’istituto di istruzione superiore Piero Gobetti di Scandiano, il Convitto Nazionale Statale Rinaldo Corso di Correggio, e nel comune di Reggio Emilia gli istituti comprensivi Enrico Fermi e Albert Einstein, gli istituti di istruzione superiore Galvani Iodi, Angelo Motti, Antonio Zanelli, il Liceo artistico Gaetano Chierici, oltre al Centro diurno per studenti con disabilità cognitive Casa Gioia».

«In questi istituti, in collaborazione con il corpo docenti e con il coordinamento del Comitato italiano Paralimpico della regione Emilia-Romagna, insegnanti qualificati organizzano percorsi speciali di educazione motoria e sportiva, alternativi alle ore di educazione fisica, finalizzati all’autonomia e al benessere dei giovani, senza alcun onere per le famiglie e per le scuole» hanno sottolineato Alessandro Munarini, presidente del Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia, e Ivano Prandi, delegato punto CONI di Reggio Emilia.

«Le discipline sportive proposte ai ragazzi sono diverse e sempre adeguate alle loro esigenze – ha precisato Tristano Redeghieri, delegato provinciale del CIP il Comitato italiano Paralimpico, infatti, dopo aver effettuato un’analisi scrupolosa e competente, assegna gli istruttori in base ai bisogni di ogni istituto scolastico. Tra le diverse discipline, atletica leggera, avvicinamento al cavallo, tennis, tennis da tavolo, judo, danza, scherma, arrampicata, bocce, baskin, bowling, giochi sportivi, nuoto».

Alla presentazione dell’edizione 2024-2025 di “Adotta una Scuola” sono intervenute anche Mariapia Pieracci, dell’ufficio scolastico di Reggio Emilia, e la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Einstein, coinvolto nel progetto, Donatella Martinisi che hanno tenuto a spiegare che «il service, ideato, organizzato e finanziato dai Lions reggiani, risponde a un’esigenza specifica segnalata dagli Istituti scolastici del territorio e offre un aiuto concreto e generoso alle famiglie e ai giovani più fragili, favorendo lo sviluppo di sinergie tra scuola, extrascuola e realtà sportive».

Al progetto “Adotta una scuola”, sono stati riconosciuti il patrocinio del comune di Reggio Emilia, della provincia di Reggio Emilia, della Fondazione per lo Sport e del Comitato Italiano Paralimpico per il valido contributo alla costruzione di un sistema educativo integrato al servizio dei giovani, delle famiglie e delle istituzioni scolastiche.

Il presidente del Lions Club Scandiano Giovanni Battista Diciocia ha infine ricordato che l’impegno dei Lions non si fermerà: «il prossimo 21 febbraio, infatti, è previsto un concerto del famoso “Coro Adorno”, all’interno della chiesa Grande di Scandiano, per raccogliere fondi finalizzati a sostenere e ampliare le prossime edizioni del progetto».

IL LIONS CLUB A REGGIO EMILIA

Il Lions Club è presente sul territorio della provincia di Reggio Emilia da oltre 60 anni. Sono oltre 300 i soci suddivisi in 11 club raggruppati in due zone, che fanno parte del Distretto 108 Tb e del Multidistretto 108 Italy. La “Zona 10”, guidata dal presidente Claudio Merciadri, comprende il Lions Club Albinea “Ludovico Ariosto”, Reggio Emilia Host “Città del Tricolore”, Reggio Emilia “La Guglia Matilde di Canossa” insieme al suo Leo Club, Reggio Emilia “Regium Lepidi e Cispadana”, Canossa Val d'Enza insieme al suo Leo Club. La “Zona 11”, guidata dal presidente Sandro Campani, annovera Castelnovo ne’ Monti, Correggio “Antonio Allegri”, Fabbrico “Rocca Falcona”, Guastalla “Ferrante Gonzaga”, Sant’Ilario d’Enza e Scandiano. Patrizia Campari, del Lions Club Reggio Emilia La Guglia-Matilde di Canossa, è presidente è attuale governatore del Distretto 108 Tb. Tutte le cariche lionistiche vengono rinnovate ogni anno.

Molte le azioni, chiamate service, che i Lions svolgono in risposta a esigenze specifiche del territorio reggiano: dalla salute, con attività di informazione e prevenzione per giovani e adulti, allo sport, con i giovani al centro anche di progetti di scambio che ogni anno danno la possibilità a molti ragazzi reggiani di fare una esperienza di vita all’estero. Forte l’attenzione ai temi sociali, come l’abuso di minori e le difficoltà nel contesto famigliare. I Lions sono attivi al fianco di associazioni e istituzioni locali con borse di studio, sponsorizzazioni e donazioni a favore di operatori specializzati nel prendersi cura delle persone diversamente abili e dell’addestramento dei cani guida per i non vedenti. Al centro delle azioni Lions anche la cultura, con il recupero di reperti e la valorizzazione della cultura e storia locale. Nel periodo della pandemia, inoltre, sono state numerose le donazioni di apparecchiature e ausili alle Ausl, così come le donazioni alle Caritas reggiane di attrezzature, mezzi di trasporto, generi alimentari e buoni spesa per far fronte alle sempre più numerose richieste.